Sestiere San Marco, la storia e guida turistica su cosa vedere
Non si può dire di avere visitato Venezia se non si è stati nel sestiere di San Marco e non s'è visitata la famosissima piazza.
La visita del sestiere di San Marco comincia dalla Piazza San Marco, unica piazza di Venezia (le altre piazze sono chiamate Campi) che misura 175 metri di lunghezza e 82 metri di larghezza davanti alla omonima chiesa.
Si trova sul luogo dove un tempo c'era l'orto delle monache di San Zaccaria attorniato da alberi e divisa in due dal canale chiamato Batario.
Nel 1514 furono costruite sul lato nord le Procuratie vecchie, abitazioni dei procuratori della Repubblica, magistrati che sovraintendevano ai beni di S. Marco.
Dall'altro lato della Piazza sorgono le Procuratie nuove costruite nel 1584 e completate da Baldassarre Longhena nel 1640.
Di fronte alla Basilica si trova l'Ala napoleonica, edificio del XIX secolo voluto da Napoleone per costruire un salone da ballo, abbattendo la chiesa di S. Giminiano.
La Basilica di S. Marco domina maestosa tutta la Piazza.
Fu fondata nell'829 dal Doge Partecipazio ed ha subito moltissime trasformazioni attraverso i secoli della Repubblica di Venezia.
E' sempre stata cappella palatina fino alla caduta della Repubblica nel 1797 per mano di Napoleone, ancora oggi detestato dai veneziani per il saccheggio perpetrato in città.
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I mercanti di Venezia
Arricchitisi grazie ai commerci con l'Oriente, portavano dai loro viaggi doni che abbellivano la basilica, simbolo del potere della Repubblica, con marmi, bronzi, oro fino a darle un aspetto di basilica di stile bizantino simile nella pianta a croce greca alla basilica di
Santa Sofia di Costantinopoli, (oggi moschea di Istambul).
Gli splendidi mosaici di vetro e oro che abbelliscono le facciate e soprattutto all'interno cupole e pareti, furono realizzati da maestri veneziani che appresero la tecnica da artisti bizantini, chiamati a Venezia dalle autorità della Repubblica.
La basilica accolse il corpo di S. Marco portato a Venezia partendo da Alessandria d'Egitto nell'832 da due mercanti su ordine del Doge, per avere un santo patrono importante come un evangelista.
In San Marco si riuniscono tutti gli stili che hanno contribuito, attraverso i secoli, a formare l'aspetto di Venezia simile a un libro aperto dove si legge la storia di un popolo: un libro di marmi e oro che ricorda i migliori giorni di un passato glorioso.
La Basilica divenne infatti l'asse della vita religiosa e politica della Repubblica chiamata anche Serenissima.
All'interno della basilica i 5000 metri quadrati di mosaici esaltano la fede cristiana con le storie dell'Antico e del Nuovo Testamento oltre alla vita del Santo patrono S. Marco.
Al piano superiore si trova il Museo di S. Marco dove sono esposti quadri di Paolo Veneziano e Gentile Bellini, oltre a molti oggetti sacri, merletti, arazzi e altro.
Il visitatore che entra in San Marco è impressionato dallo spettacolo grandioso e dalla luce che i mosaici in vetro e oro riflettono.
Per questo è conosciuta nel mondo con il nome di Basilica d'oro.
Le croci e i lampadari fanno pensare all'oriente. Il prezioso pavimento di marmo è molto irregolare a causa dei continui affossamenti del terreno che lo sostiene.
La navata principale è dominata dalla cupola della Pentecoste. Al centro la cupola dell'Ascensione con il Cristo glorioso attorniato da angeli, dalla vergine e dai 12 Apostoli, sopra l'altare maggiore la cupola dell'Antico Testamento.
Dietro all'altare maggiore risplende la Pala d'oro, capolavoro dell'arte orafa bizantina dell'XI secolo, ornata da migliaia di pietre preziose e smalti, ordinata dal Doge per abbellire l'altare Maggiore.
Durante le feste la Pala veniva girata verso la chiesa affinché tutto il popolo potesse ammirarla.
Nella bella cripta romanica fu conservato per secoli il corpo di S. Marco, che poi fu posto sotto all'altar maggiore durante la dominazione francese,
dopo la caduta della Repubblica per mano di Napoleone Bonaparte nel 1797.
A fianco della Basilica si eleva il Palazzo Ducale, costruito fra il XIV e il XV secolo in stile gotico fiorito.
La bellezza, il potere suggestivo, la ricchezza di ogni dettaglio fanno del Palazzo Ducale uno dei monumenti più visitati e più ammirati al mondo.
Era l'abitazione del Doge, rappresentante della Repubblica, eletto dai consiglieri e da loro controllato.
Il vero Signore della Repubblica era San Marco e davanti al suo simbolo, il leone con il vangelo tra le zampe, il doge si inginocchiava.
La scultura si trova sopra il portale principale del palazzo, chiamato Porta della Carta.
Nel cortile interno si erge maestosa la scala dei giganti destinata alle cerimonie più grandiose, simile a un trono quando il Decano dei Consiglieri posava sul capo del Doge il cappello dogale alla presenza del popolo.
La scala dei giganti porta ai saloni superiori dove i fasti della Repubblica sono documentati dai dipinti dei più grandi maestri veneziani, come
Tiziano,
Tintoretto e
Veronese.
La scala d'oro porta all'appartamento del Doge e alle sale della Magistratura dove i membri del governo si riunivano per legiferare.
Continuando la visita si giunge alla sala delMaggior Consiglio, la più grande del Palazzo, che misura 54 metri di lunghezza e 25 di larghezza ed era destinata alla magistratura suprema.
Qui i membri delle famiglie nobili si riunivano per eleggere il Doge.
Il Paradiso di Tintoretto, tela che occupa tutta una parete della sala, fu dipinto dall'artista a 70 anni ed è forse il dipinto più grande del mondo.
Vicino alla scala d'oro una piccola porta conduce alle Prigioni, cellebuie e umide in pietra e percorrendo lunghi e oscuri corridoi si arriva al Ponte dei Sospiri. Attraversandolo, dalle piccole finestre si vede l'isola di San Giorgio e il bacino di San Marco.
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Fu costruito nel 1589 e serviva a condurre i condannati dei tribunali al palazzo delle prigioni.
La leggenda su questo ponte dice che fu chiamato così perché i condannati una volta attraversato e gettato uno sguardo sulla vista del bacino e dell'isola mai più lo avrebbero riattraversato, quindi non sono sospiri d'amore come si crede ma di nostalgia di libertà!
Di fronte al Palazzo ducale si trova l'edificio monumentale della Biblioteca Marciana che include il museo archeologico.
Ritornando sulla Piazza, a lato della Basilica si trova la torre dell'orologio, arrivato a Venezia nel 1496.
Segna i giorni, le ore e il percorso dei pianeti e delle stelle.
Sulla terrazza della torre due mori in bronzo battono lenti rintocchi ad una campana un'ora dopo l'altra.
Sotto l'arco dell'Orologio si apre la strada più frequentata del centro città: le Mercerie, dove si trovano i più famosi negozi di abbigliamento, gioielli e tutto ciò che rappresenta il paradiso dello shopping piuttosto costoso e rinomato.
Davanti alla basilica si erge il Campanile che con i suoi 100 metri d'altezza domina la Piazza.
Nel 1902 il campanile crollò su se stesso senza provocare danni alle persone e fu ricostruito tale e quale 10 anni più tardi.
L'ascensore porta i visitatori fino alla loggia dove le campane segnavano l'arrivo di navi o gli incendi della città.
Da tutti i lati si può godere di uno splendido panorama. Sulla cima un angelo dorato ruota secondo la direzione dei venti.
Tra la basilica e la torre dell'Orologio si trova la Piazzetta dei leoncini, così chiamata per i due leoni di marmo posti là a ricordare il simbolo della Repubblica e del suo Santo Patrono.
Tutti i bimbi della città (e non solo) ci sono saliti almeno una volta!
Al centro si trova un pozzo e sotto il pozzo una fontana molto bassa dove i piccioni si dissetano.
Sulla Piazzetta fu costruito il palazzo del patriarca di Venezia che risale al XVIII secolo, voluto da Napoleone quando la Basilica di S. Marco da cappella dogale diventò sede vescovile, alla caduta della gloriosa Repubblica.
Infatti durante tutti i secoli del dominio della Serenissima la sede del Patriarca fu S. Pietro di Castello.
Le funzioni religiose in Basilica erano sempre presiedute dal Doge e dai governanti con un sacerdote che celebrava.
Questo per ricordare a tutti che la Basilica d'oro rappresentava il potere politico e poi religioso.
Davanti alla facciata di Palazzo ducale, sulla Piazzetta che si affaccia sulla laguna, furono poste due colonne di marmo portate dall'Oriente.
Sopra una colonna c'è la statua di San Teodoro, primo patrono di Venezia e sull'altra il leone di San Marco.
Ai tempi della Repubblica si costruiva il patibolo tra le due colonne dove venivano giustiziati i condannati a morte.
Dal porticato gotico del Palazzo le autorità e il Doge assistevano alle esecuzioni.
Caffè Florian
Una visita da non mancare è quella al caffè Florian sotto le Procuratie nuove di Piazza S. Marco.
E' una vera e propria istituzione. Inaugurato da Floriano Francesconi nel 1720 con altro nome e subito ribattezzato con il nome del suo fondatore, questo caffè storico divenne il centro del ritrovo dell'alta società veneziana e di tutti i personaggi famosi di passaggio, ricchi commercianti, dogi, ambasciatori.
Anche Casanova lo frequentò assiduamente alla ricerca di nuove conquiste.
Nel XIX secolo divenne luogo d'incontro di famosi letterati e scrittori come: Lord Byron, Proust, Henry James, Dickens Balzac e altri. All'interno ci sono sei salette riccamente decorate con specchi, dipinti e sculture.
L'ambiente è molto elegante e raffinato, ma anche i prezzi sono altrettanto adeguati all'ambiente, vale a dire molto elevati!
I Cavalli di san Marco
Sulla splendida facciata della basilica spiccano sulla terrazza i quattro cavalli in bronzo e rame con doratura portati da Costantinopoli dal doge Enrico Dandolo come trofeo della IV crociata.
E' una splendida quadriga, l'unica esistente al mondo, di attribuzione incerta forse risalente all'epoca romana o greca.
Negli anni '70 del secolo scorso furono restaurati e al loro posto sulla terrazza furono messe delle copie, mentre gli originali si possono ora ammirare in tutta la loro bellezza all'interno del Museo di S. Marco.
All'epoca della dominazione francese Napoleone Bonaparte portò i cavalli a Parigi e furono posti sull'arco del Carrousel. Poi alla caduta di Napoleone gli austriaci, nuovi signori di Venezia, richiesero la restituzione dei cavalli al re di Francia grazie all'intervento di Antonio Canova e così ritornarono dov'erano dal 1204 per la gioia dei veneziani e dei visitatori.
Dall'ala napoleonica nella Piazza si accede al museo Correr.
I grandi saloni del primo piano sono dedicati alla gloriosa storia della Repubblica mentre al secondo piano sono esposti famosi dipinti di pittori italiani.
Nel sestiere di S. Marco si trovano importanti edifici come il teatro La Fenice costruito alla fine del ‘700 e andato distrutto da un incendio negli anni novanta del secolo scorso, poi ricostruito tale e quale era per la gioia dei musicofili.
Sono molto apprezzate le stagioni operistiche e sinfoniche che si svolgono ogni anno e richiamano molti veneziani e turisti.
Molte chiese importanti si trovano in questo sestiere come San Moisè, di stile barocco, Santo Stefano, edificio gotico-veneziano con dipinti di Tintoretto.
Il San Salvador ospita i capolavori di Tiziano: "Annunciazione" e "Trasfigurazione", dipinti quando il pittore aveva più di 80 anni!
Da non perdere la Scala del Bovolo (foto a destra), che si trova nella corte Contarini.
E' una bella scala a chiocciola esterna che permette di accedere al palazzo omonimo.