L'accuratissima analisi della natura nelle viste ripetute di soggetti come i Covoni di fieno o i
Pioppi differiva totalmente dagli esercizi pittorici di Monet; l'idea di Monet era di dipingere un paesaggio in
un'unica sessione in modo da catturare l'impressione di un particolare istante (teoria di base per gli Impressionisti), invece Cézanne tornava sul luogo più e più volte per creare
un'immagine profondamente calibrata che portasse in sé tutte le visioni da lui accumulate nel corso del tempo; i suoi dipinti infatti raramente
forniscono indicazioni precise sull'ora o la stagione in cui il soggetto è rappresentato.
Fu solito lavorare lentamente e istintivamente, creando un senso di
profondità e solidità non attraverso la prospettiva o altre tecniche
convenzionali, ma attraverso variazioni tonali estremamente delicate,
distorcendo l'aspetto reale, inclinando e allungando leggermente le
forme, per raggiungere un equilibrio pittorico, scopo principale della
sua ricerca.
Negli ultimi anni produsse opere di luminosa bellezza e
compostezza classica, lontane anni luce dall'impulsività selvaggia dell'opera giovanile.
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I dipinti al culmine della carriera includono le tre grandi opere
raffiguranti le Bagnanti, tra le sue creazioni più maestose; una di
queste, conservata presso il Philadelphia Museum of Art, fu
probabilmente dipinta interamente nel 1906, anno della sua morte.
Il lavoro di Cézanne rimase piuttosto in ombra fino a quando Ambroise
Vollard propose una sua personale nel 1895. L'impatto sul pubblico fu
ristretto, ma stimolò fortemente molti giovani artisti, e poiché Cézanne
si mostrava raramente in pubblico, intorno alla sua figura si creò un'aura leggendaria.
Alla fine del secolo era ormai riverito come 'il Saggio' dalle avanguardie e nel 1904 il Salon d'Automne gli dedicò una mostraspeciale.
Una mostra postuma delle sue opere tenuta nello stesso luogo nel 1907 fu un fattore determinante per la nascita del cubismo, e la sua successiva influenza è stata profonda, diversificata e durevole, guadagnandogli il titolo di "Padre dell'arte moderna": la convinzione che la superficie pittorica abbia una propria integrità indipendente da ciò che è in essa rappresentato -caratteristica fondamentale di gran parte della pittura moderna -nasce in gran parte proprio da Cézanne.
Non è solamente la qualità del suo lavoro a render conto della sua
ispirazione, ma anche l'esempio da lui dato di completa devozione
all'arte. Henri Matisse comprò un dipinto di Cézanne nel 1899 e nel 1936
scrisse che il dipinto l'aveva sostenuto spiritualmente nei momenti
critici della sua carriera di artista, e che da quello aveva attinto fede e perseveranza.
Cézanne lavorò spesso a lungo sui dipinti: si dice che abbia effettuato
oltre cento sedute per un ritratto di Ambroise Vollard (1899, Petit Palais, Parigi) che poi abbandonò.
Nonostante la lentezza con cui lavorava lasciò una sostanziosa quantità
di opere (disegni e acquarelli oltre che oli); ne esistono esemplari in
molti importanti musei, con collezioni particolarmente pregiate, come
presso la Courtauld Gallery a Londra, la Barnes Foundation a Merion in
Pennsylvania, il Museo Pushkin a Mosca, il Metropolitan Museum a New York, il Musée d'Orsay a Parigi, l'Hermitage a San Pietroburgo e la National Gallery a Washington.
Quello che fu il suo studio ad Aix è adesso un museo monografico, ripristinato nella forma in cui l'aveva lasciato alla sua morte e contenente oggetti personali come il cappello e la pipa.