Biografia e vita di Henri Rousseau (1844-1910)
Henri Rousseau, uno dei più noti pittori francesi, nasce il 21 Maggio
1844 a Laval e vive un'infanzia ed una fanciullezza segnate dalla povertà.
Come scolaro Henri Rousseau non è molto brillante e non riesce a
diplomarsi, ma rivela un grande amore per la musica, la poesia e una
certa dote per l'ortografia, cosa che, diciannovenne, gli vale un posto di impiegato presso un avvocato.
Purtroppo Henri Rousseau viene coinvolto da due colleghi di lavoro in un furto ai danni dell'avvocato per il quale lavorava.
Viene scoperto e per evitare la prigione firma, come volontario, una
ferma di sette anni che trascorse in fanteria come sassofonista nella banda militare.
Dopo il congedo, nell'estate del 1868 Henri Rousseau si trasferisce a
Parigi, trovando lavoro da scrivano presso un ufficiale giudiziario.
La vita di Henri Rousseau prosegue nella semplicità della piccola
borghesia francese, fino al 1870 quando sposa Clèmence Boitard, figlia
di un mobiliere, che gli darà sette figli e viene assunto presso il
dazio della prefettura della Senna (anche se poi passa alla storia con l'appellativo di Doganiere).
Il lavoro al dazio è un lavoro leggero con lunghi tempi morti.
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E' proprio per vincere la noia che Henri Rousseau incomincia ad
abbozzare veloci disegni a penna e piccoli studi ad olio di luoghi
visitati o, più spesso, copiati dalle stampe o dalle fotografie.
Il suo primo vero quadro è datato 1877.
Completamente autodidatta, Rousseau disegna per hobby, ma nel 1884 ottiene il permesso di entrare al Louvre per copiare i dipinti esposti.
Nel 1885 Rousseau affitta un atelier in Avenue du Maine con il sogno di diventare pittore professionista.
I suoi superiori, per favorirlo nelle sue aspirazioni artistiche, gli assegnano incarichi che gli lasciano il tempo per dipingere e studiare.
Henri Rousseau esordisce al Salon des Refusés, dove viene notato da
Signac, che lo invita al Salon des Indépendants del 1886, dove espone
quattro tele senza trovare la considerazione sperata.
Al "Salon des Indèpendants", fondato da
Georges Seurat per dar "voce" a
quegli artisti non in linea con i gusti dell'epoca, Henri Rousseau partecipa a molte edizioni sempre senza successo.
Nel 1888 la sfortuna si accanisce su Rousseau: durante un'epidemia di tisi, muoiono la moglie e cinque dei suoi figli.
Il pittore, per evitare che la figlia sopravvissuta sia contagiata dalla
malattia la affida ad un fratello che vive ancora ad Anger, tenendo con se Hernri-Anatole, l'altro figlio superstite.
Non ancora cinquantenne Henri Rousseau chiede ed ottiene il
pensionamento anticipato per poter disporre di tutto il tempo da dedicare ai pennelli.
Il pittore comincia una vita bohèmienne: i soldi della pensione sono
insufficienti per vivere e per arrotondare è costretto a fare il
decoratore per alcuni negozi, ad insegnare musica, il suonatore ambulante ed eseguendo ritratti su commissione.
Nel 1891 Henri Rousseau realizza il primo di una lunga serie di dipinti
ambientati in giungle rigogliose ed irreali, abitate da animali.
Questo tema viene ripresa spesso da Henri Rousseau, suscitando la
pesante ironia dei critici, che pur cominciando ad essere meno duri nei
suoi confronti, ne deridono le limitate capacità tecniche, sottolineando
l’incongruenza della vegetazione, senza capire che non è reale ma frutto della sua straordinaria fantasia.
Considerato un semplice e modesto “pittore della domenica”, finalmente,
Rousseau inizia farsi strada ed a riscuotere una certa notorietà tra le menti più aperte e lungimiranti.
Anche il 1897 è un anno particolarmente triste per il "Doganiere", alla
miseria della vita quotidiana si aggiunge la morte del figlio diciottenne Henri-Anatole, apprendista intagliatore.
Due anni dopo Henri Rousseau si risposa e, per far fronte alle aumentate
necessità della famiglia è costretto ad intensificare le lezioni private
di musica e iniziare a darne anche di disegno e pittura su ceramica, acquerello, pastello e miniatura.
Tuttavia Rousseau non era destinato ad avere una famiglia, dopo due anni la neo moglie Josèphine muore stroncata da un tumore.
Henri Rousseau continua a vivere a Parigi, nonostante la vita grama.
Nel 1905 dopo due sfratti, affitta uno studio in rue Perrel, ed espone
al Salon d’Automne con pittori del calibro di Henri
Matisse, Paul
Cézanne e Georges
Braque.
Pur avendo finalmente raggiunta una certa notorietà, Rousseau resta sempre povero ed in continue difficoltà economiche.
Vende le sue opere per il classico tozzo di pane in quanto e per di più
viene condannato per un tentativo di truffa ai danni di una Banca nel 1907 per l'inganno di un amico.
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Henri Rousseau rifiuta di frequentare i luoghi di ritrovo degli artisti
d'avanguardia e loro lo criticano per le incongruenze stilistiche.
Di contro i critici gli rimproverano di non aver seguito studi regolari
e di non l'aver frequentato l’atelier di un pittore accademico.
Tuttavia Rousseau è compreso da grandi pittori come Paul
Signac, Pablo
Picasso e Paul
Gauguin che lo apprezzano in vita e, dopo la sua morte si
preoccupano di "spiegarlo" ai contemporanei.
Altri giovani pittori prendono dal Doganiere spunti ed atmosfere: molti
pittori Espressionisti, i Cubisti, i Metafisici, i Surrealisti rivelano nei loro lavori l'influenza di Henri Rousseau.
Henri Rousseau muore il 2 Settembre 1910, per cancrena ad una gamba, a causa di una ferita trascurata e sepolto in una fossa comune.
Il mondo esotico della fantasia del pittore diventa visione onirica di
una vita psichica gioiosa e libera, sarà il seme che germoglierà vigoroso con la pittura naif.