Biografia e vita di Gustave Caillebotte (1848-1894)
Nato nel 1848,
Gustave Caillebotte ha seguito studi per diventare avvocato salvo
poi essere anche progettista di imbarcazioni, marinaio, amante della
filatelia e orticultore; tutte passioni che ha potuto seguire grazie
all'agiatezza economica che gli derivava dalla famiglia.
La sua filantropia e generosità hanno messo in ombra la sua opera pittorica.
Grande benefattore per gli amici pittori, è diventato collezionista di opere di nomi importanti come
Cézanne,
Manet,
Pissarro,
Renoir e
Sisley e dopo la
sua morte ha lasciato disposizioni perché la sua grande collezione fosse donata allo Stato.
Nonostante l'eccezionalità della collezione,
la sua donazione venne all'inizio rifiutata, all'epoca per essere poi accettata anni dopo, con ,non poche esitazioni ed esposta, ora, al Musée d'Orsay.
Ad eccezione degli ultimissimi anni della sua vita, Caillebotte ha vissuto insieme alla madre rimanendo celibe, nonostante la donazione a Charlotte Berthier, abbia fatto pensare che fosse la sua amante.
Solo nel 1986, quando la Galleria Nazionale d'Arte di Washington e il Museo d'Arte di San Francisco organizzano un'esposizione dal titolo "La nuova pittura: l'Impressionismo dal 1874 al 1886" il mondo riscopre la qualità artistica di Caillebotte.
Nella mostra sono ricreate le otto esposizioni del gruppo di pittori
impressionisti e in questo contesto storico, più di dodici tele di Caillebotte vengono esposte.
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Tra nature morte, paesaggi e interni degli altri pittori i soggetti femminili predominano mentre dai lavori di Caillebotte emerge qualcosa di differente:
la sua visione degli uomini.
Anche nella Esposizione del 1994 per il centenario dalla morte, "Gustave Caillebotte, impressionista urbano", la figura dell'uomo emerge come tema dominante.
Guardando le opere di Caillebotte emerge una virilità predominante che si rivela soprattutto nella sua prima grande opera: "Les raboteurs de parquet" (
I lamatori di parquet).
Degli uomini a torso nudo, in ginocchio e braccia tese sono dipinti con un atteggiamento sottomesso in un interno borghese. La scelta del soggetto,
considerato come una provocazione, giustificò il rifiuto di esporlo al salone del 1875.
Poi nei "Peintres en bà¢timents" l'oggetto dello sguardo del secondo lavoratore resta volutamente e stranamente indefinito: sta guardando la pittura o il pittore?
Nei "Canottieri che remano sull'Yerres" del 1877 il punto di vista di Caillebotte è nella barca insieme ai rematori
a braccia nude.
Nei "Sandolini" si può avvertire la presenza stessa del pittore in questa atmosfera virile.
"I Bagnanti" mostra uomini in costume da bagno discorrere tranquillamente mentre un'imbarcazione passa in distanza.
In "Canotier au chapeau haut de forme", Caillebotte si avvicina al proprio modello come se solo i piedi del soggetto gli impedissero di andare più vicino.
Esaminando il dipinto nella "variante" del 1876/77 (o forse del 1880) si nota come sia cresciuta un'analisi della classe sociale: questi uomini dal volto nascosto sembrano anonimi, stile tipico della seconda metà del XIX secolo.
I loro vestiti, per contro, mostrano tutte le differenze sociali che intercorrono tra loro. I cilindri e i soprabiti dei due soggetti in primo piano contrastano con quelli del terzo personaggio.
La camicia blu del "proletario" e la sua elegante bombetta suggeriscono una "rimonta sociale".
Per quanto riguarda gli interni rappresentati nelle opere di Caillebotte questi rivelano una disposizione diversa da quelli in cui solitamente gli uomini sono assorbiti dalla sfera domestica e le figure femminili non sono un elemento meramente decorativo.
Paragonando il "Ritratto di uomo" del '77 con quella che potrebbe essere una composizione convenzionale di uomini e donne al centro del quadro seduti uno di fronte all'altra e contornati di mobilio, questo ritratto appare decisamente "femminilizzato" e ben più complicato.
Nell'"Autoritratto al cavalletto", poi, un uomo dai tratti indistinti legge seduto su un sofà.
Uno studio che non è una raffigurazione
isolata, ma uno scorcio in cui un amico (o un amante) può sentirsi a suo agio.
Infine la rottura più evidente con l'iconografia di fine secolo è il nudo maschile nella pittura.
"L'homme au bain se frictionnant" del '84 è la sfida chiara dello sguardo maschile. In quest'opera Caillebotte si concentra su ciò che è un bagno o una sala da bagno in generale, ambientazione riservata alle donne.
Il soggetto, nudo, non fa altro che, virilmente, asciugarsi: ha fatto il bagno e Caillebotte era presente.
Se la figura femminile è il territorio della modernità e della sessualità virile, che ci fanno nei quadri di Caillebotte degli uomini
nudi? Chi sono questi uomini? Sono suoi amici o suoi domestici?
La domanda non è inutile.
Sebbene non ci siano dei dati certi sull'
omosessualità di Gustave Caillebotte rispondere a tale questione
farebbe luce sulla differenza tra il suo lavoro e quello dei suoi contemporanei.
Dalle opere di Caillebotte emerge l'adesione obbligata a un codice d'onore familiare tanto quanto il culto dell'amicizia virile che il
suo stato sociale gli imponeva.
I suoi quadri rivelano che si sente a disagio nel suo ambiente, non ci sono drammi né aneddoti né difesa della
propria vita privata; piuttosto Caillebotte suggerisce una malinconia e un malessere che sarebbero sorprendenti in un ambiente familiare e privato come il suo.