Biografia e vita di Georges Braque (1882-1963)
George Braques nasce nel 1882 ad Argenteuil-sur-Seine.
Il padre e il nonno di Georges erano titolari di un'impresa di verniciature edili.
Nel 1890, la famiglia si trasferisce a Le Havre e nel 1893 Braque si iscrive al liceo di questa città.
In seguito studia all'Accademia di Belle Arti, dove conosce Othon Friesz e Raoul Duffy.
Nel 1899, è allievo di un pittore decoratore di Le Havre e, nel 1900, si
trasferisce a Parigi dove lavora come apprendista presso un altro artigiano.
La sera frequenta un corso di disegno.
Nel 1902, all'Accademia Humbert incontra
Francis Picabia e Maria Laurencin.
Al Louvre s'innamora dell'arte egiziana e dell'arte greca e
frequenta assiduamente il museo del Lussemburgo, la galleria Druet e la galleria Vollard.
E' allievo, per qualche settimana, di Lèon Bonnat alla Scuola nazionale
superiore di belle arti (1903).
Terminati gli studi, decide di dedicarsi alla pittura paesaggistica e per fare ciò si sposta in Bretagna e in Normandia
(Honfleur, Le Havre) e inizia ad esporre nel 1906.
Con Othon Friesz, compie un viaggio ad Anversa dove realizza le sue prime opere secondo i principi dei
Fauves.
Nel 1907 espone le tele che aveva dipinto a Estaque, vicino a Marsiglia e, a La Ciotat in Provenza, raccogliendo parecchi consensi.
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In quel periodo stringe amicizie importanti con
Henri Matisse e con un mercante di quadri
, D.H. Kahnweiler, che gli
offre il suo aiuto e lo presenta a Guillaume Apollinaire, attraverso il
quale George Braques conosce
Picasso che stava iniziando a dipingere "Les Demoiselles d'Avignon".
Dopo l'incontro con
Picasso e Apollinaire, Braque si stacca dal fauvismo
per diventare uno dei promotori del "Cubismo Analitico”.
Questo termine, inizialmente umoristico, nasce da un articolo del critico Louis Vauxcelles che descrive le opere di Braque come
tele composte da tanti piccoli “cubi”.
Il Salon d'Automne rifiuta di ospitare la sua prima mostra personale che viene allestita alla galleria Kahnweiler, e la prefazione del suo catalogo
viene scritta da Apollinaire.
Nel 1911 a Cèret, in collaborazione con
Picasso, George
Braques approfondisce le
ricerche d'orientamento al cubismo, iniziando quella fase che verrà
chiamata "
Cubismo Ermetico” caratterizzata dall'introduzione, nelle tele, di lettere e numeri.
Nel 1912 in una cittadina nei pressi di Avignone, i due eseguono, sempre
in collaborazione, i primi “Collage”, passando così al "Cubismo
Sintetico”, in cui il volume delle forme si disperde in una fitta
trama di rapporti tra linee e piani, sui quali vengono talvolta
applicati ritagli di carta (papier-collè), sabbia, o imitazioni di marmo e di legno.
Dopo la Prima Guerra mondiale, a cui George Braques partecipa, riportandovi anche gravi
ferite, riprende la sua attività e conosce
Juan Gris, che dà un contributo notevole al cubismo sintetico, ed Henri Laurens.
Quello stesso anno pubblica nella rivista Nord-Sud, diretta da Pierre Reverdy, "Pensèes e Reflexions sur la peinture".
Nel 1919 organizza una grande mostra presso la galleria di Lèonce Rosenberg e l'anno dopo
Braque espone da Kahnweiler alcune tele e la sua prima scultura: un "Nudo in piedi" in stucco.
Nel 1925 il famoso architetto Auguste Perret costruisce per il pittore la casa dove vivrà il resto dei suoi giorni, sviluppando l'ultima fase della sua arte, la fase classica.
L'oggetto reale diventa il pretesto di una costruzione plastica molto preziosa dal
punto di vista della materia e molto curata dal punto di vista dell'esecuzione.
Braque continua ad approfondire le sue ricerche di eleganti ritmi
lineari, con accordi più gravi di colore, cercando di suscitare un'armonia quasi musicale.
Nel 1931 produce alcuni bassorilievi in stucco policromati raffiguranti
figure mitologiche e acqueforti per la Teogonia di Esiodo.
Nel 1933, a Basilea, ha luogo un'esposizione riassuntiva delle sue
opere, che è ripetuta in seguito, nelle grandi capitali.
Nel 1937, George Braques vince il premio Carnegie alla mostra internazionale di
Pittsburgh e l'anno dopo ottiene il primo premio per la pittura alla Biennale di Venezia.
La sua arte deborda dalla tela per decorare a Saint-Paul-de-Vence le vetrate di un'antica cappella che si trova nella collina "Gardettes",
dedicata al piccolo Bernard Maegh , dipinge un soffitto del Louvre, quello della sala Enrico I (grandi
uccelli stilizzati, 1952-53), crea alcune sculture in bronzo e disegna dei gioielli.
Nel 1960, è organizzata una mostra retrospettiva della sua opera grafica
(stampe e illustrazioni di libri). Con il titolo di Le jour et la nuit
(Gallimard, 1952) Braque pubblica i suoi "Cahiers", una raccolta di
brevi riflessioni estetiche e morali scritte tra il 1917 e il 1952.
Negli ultimi anni Braque continua a dipingere e a incidere. Ma le
precarie condizioni di salute gli impediscono di dedicarsi a grandi progetti.
Georges Braque muore a Parigi nel 1963.
Braque affermava che, nell'arte, conta una cosa soltanto: "Quella che
non si può spiegare".
I suoi più cari amici furono poeti: Blaise
Cendrars, Apollinaire, Jean Paulhan, Francis Ponge, Renè Char che
apprezzarono la sua capacità di esprimere la spiritualità della materia
e lo lodarono perché seppe creare "una poetica dello spazio".
Passa alle
opere di Braque
I quadri di Georges Braque
Strada all'Estaque (1906)
Paesaggio presso Anversa (1906)
Veduta dell'Estaque dall'hotel Mistral (1907)
Piccola baia a La Ciotat (1907)
Nudo di schiena (1907)
Viadotto all'Estaque (1907)
Case all'Estaque (1908)
Viadotto all'Estaque (1908)
Strumenti musicali (1908)
Alberi all'Estaque (1908)
Grande nudo (1907- 1908)
Il castello a La Roche-Guyon (1909)
Chitarra e fruttiera (1909)
Violino e tavolozza (1909)
Mandorla (1910)
Pianoforte e mandorla (1910, iniziato nel 1909)
Violino, bicchiere e coltello (1910)
l flauto (1911 iniziato nel 1910)
ITavolino (1911)
Violino (1911)
Portoghese (1911-1912)
Omaggio a Bach (1911-1912)
Natura morta con grappolo d'uva (1912)
Violino: "Mozart/Kubelick" (1912)
Fruttiera e bicchiere (1912)
Testa di donna (1912)
Uomo con violino (1912)
Uomo con pipa (1912)
Natura morta con carte da gioco (1913)
"Le quotidien", violino e pipa (1913)
Donna con chitarra (1913)
Violino e bicchiere (1913)
Clarinetto (1913)
Chitarra e programma: "Statue d'epouvante" (
1913)
Bottiglia di "Eau de vie" (1914)
Aria di Bach (1914)
Uomo con chitarra (1914)
Canefora (1926)
Tavolino (1929)
Grande natura morta (1932)
Duo (1937)
Pazienza (1942)
Uccelli (1954 e 1962)