Storia del Presepe
Cosa significa Presepio?
La parola deriva dal latino praesepium o praesaepe, che sta per greppia, mangiatoia, stalla, ovvero ogni recinto chiuso.
Con il termine "
Presepe" ("presepio" è l'altro termine analogo, usato anche dal Manzoni) s'intendeva ogni
esempio di arte plastica o figurativa, dipinto, mosaico, affresco, basso o altorilievo che sia, che rappresentasse una Natività.
Oggi, però, con il termine Presepe s'intende comunemente la sola rappresentazione tridimensionale e scenografica
dell'evento della nascita di Gesù a Betlemme, mentre per l'episodio storico o le rappresentazioni artistiche (dipinti e sculture) si usa il termine Natività.
Perché Gesù è nato in una mangiatoia?
Si narra dell'umile nascita di Gesù il Nazareno in una mangiatoia perché non c'era posto nelle locande.
Infatti in quei giorni Betlemme brulicava di gente per via del censimento ordinato da Cesare Augusto.
E così il termine mangiatoia ha autorizzato la cristianità a porre in una stalla o in una grotta il luogo del sacro evento.
Perché sono presenti il bue e l'asino?
Isaia (sebbene non si riferisse alla nascita del Cristo), accusò il popolo d'Israele di essere sordo alla parola di Dio,
per questo lo contrappose alla mansuetudine ed alla docilità del bue e dell'asino, per i quali i due mansueti animali
avrebbero scaldato con il loro fiato il corpicino di Gesù neonato.
Il bue è da sempre un animale sacro in Asia orientale e in Grecia, dove interpretava anche il ruolo sacrificale.
Anche l'asino è un animale importante nelle narrazioni bibliche: Dioniso e i suoi seguaci lo cavalcavano,
in Grecia era sacrificato nel recinto sacro di Delfi, nel Libro dei Numeri è conosciuto come l'animale che capisce
Dio più di quanto riescano gli stessi uomini.
Lo stesso Cristo entrò in Gerusalemme cavalcando un'asina bianca.
A quando risalgono le prime rappresentazioni del Presepio?
La prima vera rappresentazione della Natività si ritrova nell'affresco delle catacombe di Santa Priscilla (siamo nel II sec. d.C.),
che raffigura la Madonna con in grembo il Bambinello, per la presentazione ai re magi.
Accanto si trova un uomo, forse san Giuseppe o, forse, il profeta Isaia, mentre in alto compare una stella ad otto punte.
Nei secoli successivi, sino al V circa, molti sono gli affreschi catacombali rappresentanti analoghe Natività o Epifanie.
Tra queste produzioni è importante il bassorilievo del sarcofago di Adelphia e Valerio a Siracusa, oppure quello di Isacio, esarca armeno in Ravenna,
oppure ancora le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese.
Molto strano, invece, è l'affresco delle catacombe di San Sebastiano (del IV sec. d.C.), dove mancano Maria e Giuseppe,
ma compare una sorta di mangiatoia con il bue e l'asino.
Anche gli affreschi delle catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma mostrano delle novità:
i magi sono quattro nelle catacombe di Domitilla, mentre in quelle di Pietro e Marcellino sono due.
Dove è nato il primo Presepe vivente?
L'origine del Presepe vivente, secondo la leggenda, risale all'epoca di
San Francesco d'Assisi (1182-1226);
infatti fu lui il primo a creare un Presepe vivente per dare risalto alla nascita di Gesù.
La data esatta non si conosce ma potrebbe essere attorno al 1223. E' perciò considerato il padre del presepe.
Dopo aver fondato l'ordine francescano, San Francesco attraversava i paesi del centro Italia per diffondere la parola di Dio.
In quell'inverno del 1223, mentre si trovava nell'eremo di Greggio vicino a Rieti, era Natale. Là ebbe l'ispirazione e
riprodusse la nascita del bambino Gesù.
Aiutato da altri frati costruì una capanna di paglia, una porta e una mangiatoia e invitò tutta la gente del luogo a
comporre una scena dal vivo con Giuseppe, Maria e il bambinello, i pastori, un asino e un bue, per dare maggior realismo alla scena.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti a una grande folla di persone, rendendo così comprensibile a chi non sapeva leggere la storia di Dio
che si fa uomo per la salvezza dell'umanità.
Quando in Europa si radicò questa tradizione, per molto tempo fu mantenuta tale e quale specialmente in ambito religioso,
finché poco a poco furono elaborate figure e icone che si diffusero nelle famiglie dei cristiani praticanti.
Si dice che il primo presepe con figurine di creta fu fatto a Napoli alla fine del XV° secolo.
Da questa data in poi il re Carlo III ordinò che la rappresentazione del Presepe si diffondesse in tutti i suoi domini.
Ai personaggi principali si sono poi aggiunti i
Re Magi arrivati alla
capanna per rendere omaggio al bambino, figlio di Dio e la cui festa cade 12 giorni dopo il Natale, ovvero il 6 Gennaio.
Il Presepe nell'Arte
Fu soprattutto a Genova ed a Napoli, tra il Seicento ed il Settecento, che il Presepe divenne una vera e propria forma d'arte.
Inizialmente le statue erano modellate con la terracotta o intagliate nel legno, sistemate poi davanti ad un fondale pitturato riproducente un paesaggio
che fa da sfondo alla scena principale della Natività.
A partire da questo periodo il Presepe si avvia ad uscire dalle chiese per fare il suo ingresso nelle case patrizie ed alto borghesi,
come oggetto di adorazione o spesso d'arredamento, montato e rimontato di anno in anno.
Nel Settecento si assiste ad un'ulteriore novità: la trasformazione delle statue, in grandezza e materiale.
Così dalle dimensioni piuttosto grandi in uso durante tutto il Seicento, si passa all'uso generalizzato delle «
terzine»,
vale a dire figure alte circa quaranta centimetri.
Queste statuine, che sono sempre in legno, sono realizzate con arti di fili di ferro ricoperti di stoppa, permettendo ogni tipo di postura.
I vestiti sono in stoffa, adornati con monili e muniti degli strumenti di lavoro tipici dei mestieri dell'epoca.
Sempre nel Settecento si diffonde il
Presepe con parti in movimento che ha un illustre predecessore
in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588, per Cristiano I di Sassonia.
Il Presepe subirà l'influenza delle mode del tempo.
Così al tempo del razionalismo illuministico la tradizione del Presepe quasi decade, mentre con il
Romanticismo si presenta più sobria e meno spettacolare.
La diffusione a livello popolare si realizzò pienamente nell'Ottocento, con figurini più piccoli (15 20 centimetri) e, in alcuni casi,
la scomparsa delle «vestiture».
Ogni famiglia in occasione del Natale iniziò a costruire un Presepe in casa riproducendo la Natività con statuine in gesso o terracotta,
poi in plastica e altri materiali (cera, coralli, cartapesta, e così via) forniti dagli artigiani.
Man mano che passa il tempo, il Presepe perde la sua primitiva semplicità, assumendo i caratteri tipici del luogo dove è fatto,
con le proprie fantasie ed i propri personaggi: così nel Presepe napoletano possiamo vedere Totò, in quello bolognese la Meraviglia,
il Dormiglione e la Curiosa, in quello pugliese la grotta con le stalattiti, in quello austriaco lo spazzacamino,
in quello brasiliano il lupo mannaro, e così via.
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Quando si prepara il Presepe?
Il Presepe, secondo la tradizione, deve essere fatto il giorno di san Nicola o di santa Lucia (di sant'Ambrogio a Milano), lasciando però la greppia vuota.
Nella notte di Natale si aggiunge il Bambinello nella greppia.
Il Presepe si completa il 6 gennaio, con l'arrivo dei tre magi venuti dall'Oriente a portare in dono oro, incenso e mirra.
L'arrivo a Napoli di Pietro e Giovanni Alemanno, padre e figlio, originari dell'Italia del nord diede particolare
impulso alla plastica lignaria presepiale.
Molte furono le chiese per le quali Pietro e Giovanni Alemanno e numerosi collaboratori scolpirono presepi completi costituiti da numerose figure.
Il Presepio nel mondo
Oggi la tradizione del presepio è diffusa in tutto il mondo e, fatti salvi gli elementi tradizionali, ogni popolo rappresenta Gesù e la Natività
in modo differente.
Abbiamo così un
Gesù cinese con gli occhi a mandorla, un
Gesù eschimese che nasce in un igloo,
un
Gesù africano con la pelle color ebano.
Nei presepi fatti sulle montagne del Sud America, a scaldare Gesù, al posto del bue e dell'asinello, troviamo due lama!
In
Ungheria, il presepio, o Betlemme, si costruisce in un cassa a forma di chiesa o stalla, trasportabile a mano, davanti alla quale
arde costantemente una candela votiva.
Il
presepio russo è invece costruito su due piani: sul lato superiore viene riprodotto l'episodio della nascita di Gesù in una grotta
mentre sul lato inferiore sono raffigurate scene umoristiche di vita quotidiana e popolare.
In
Polonia il presepio ha la forma di una cattedrale ricoperta di carta stagnola colorata e si compone di tre parti:
una superiore dove gli angeli annunciano il tanto atteso evento della nascita di Gesù, una centrale in cui viene
raffigurata la grotta con il bue e l'asinello e infine una inferiore costituita da rappresentazioni di contadini polacchi insieme ai Magi.
Da vari decenni durante il periodo natalizio
l'arena di Verona ospita una mostra dei più
caratteristici presepi provenienti da tutto il mondo.