Interpretazione poetica di 9 opere dell'amico "Gaspare"
22)
Il ritorno delle forze naturali (cm 31à—38 - 1988)
Siamo in un'altra era, nel cielo quel pianeta non è la luna, l'uomo è scomparso. Le montagne si riformano,
la bestia arriva impetuosa per riappropriarsi del Mondo che le era stato tolto.
Non vedo vie di salvezza.
L'orgoglio della finta vittoria
su una natura miseramente domata.
L'ingordigia dei potenti,
ossequiosi soltanto
ai loro istinti primordiali.
Natura deformata, quella umana,
che sconfigge una Natura impotente
di fronte a cotanta forza distruttrice.
Ci sarà la rivincita, lo sento,
non siamo pronti al miracolo,
non siamo superuomini e
soccomberemo sotto la nostra presunzione.
L'Uomo sarà umiliato
e sprofonderà nella sua miseria,
lasciando nuovamente libero il pianeta.
50)
Il peso dell'apparenza (cm 10X11 - 2003)
Sull'altare domestico, nella consuetudine dei giorni, permane la gravità del passato.
Se penso a te
affiorano ciottoli, sassi,
macigni, montagne, pachidermi
e sento i tuoi tormenti
che cercano pace solamente
in quell'impercettibile tocco
sulla tela ancor vergine.
Così il pelo si fa macigno
e l'opera sconfigge,
per un attimo prezioso e sublime,
l'ansia incombente.
24)
La miniera dei potenti (cm 16,5à—21,5 - 1989)
La montagna, a cui la metamorfosi conferisce un'essenza superiore, genera, dalle sue gallerie, elefanti che portano alla vita testimonianze di essa.
Com'è greve la vita,
piena di massi, di gallerie, di montagne.
Malgrado le ostilità, però,
ho strappato consensi e superato
traguardi ambiziosi.
Sono stato tante volte io, in modi diversi.
Ho esplorato mondi nuovi,
mi sono cimentato con prove impossibili,
ho sfidato la sorte, ho raccolto meritati applausi.
Ora sono arrivato alle prove finali,
ma non mi spaventano i monti
che incontrerò lungo il cammino.
35)
Il confino degli impotenti
(cm 24à—33,5 - 1997)
Il fascino femminile produce grande sofferenza, castra la natura selvaggia, rende schiavo colui che era nato per essere libero.
Pietre pesanti comprimono i miei istinti,
che gridano vendetta e vorrebbero essere liberati.
Tu vivi del ricordo di quei momenti felici,
irripetibili e insostituibili ed io t'invidio.
Nel mentre guardo altrove, lontano,
ad un orizzonte ricurvo sui miei ricordi più belli,
che sono pieni di te.
39)
Perdutamente (cm 12à—16,5 - 1999)
Il rapimento durante l'amplesso è simile ad uno sconvolgente senso di precipitazione.
In quell'amplesso fatale tutto perde sostanza,
tranne i nostri corpi.
Non esiste un passato non conosco il futuro,
perché quest'attimo ha il valore dell'eterno.
Per un momento sempre troppo breve
Io sono te e in te batte il mio cuore.
Ed ogni volta è la prima volta.
40)
Il bacio (cm 7,5à—12,5 - 1999)
L'incastro dei visi si moltiplica negli incastri dei fianchi vallivi, poi la vetta, culmine del sentimento,
e la sospensione magica della luna.
Un bacio non sono due labbra che si sfiorano.
Un bacio è materia che si trasforma in pura energia.
Da un bacio divino è nato l'Universo intero.
49)
Amandoti (cm 10X18 - 2003)
Amore dolcissimo che accarezzi la mia rudezza. Stai fermo, spirito dolce, ch'io possa pensarti, ch'io possa contenerti.
Oggi il cielo ha il tuo volto
e il ricordo di te riempie
l'atmosfera greve che mi sovrasta.
So attendere a lungo
momenti migliori,
nuovi eventi inattesi
che squarceranno le plumbee nubi .
Ma nel frattempo riempio i miei giorni
di illusorie stelle cadenti.
E il tempo non ha rintocchi da battere.
52)
Le occasioni perdute (cm 25X35 - 2008)
Valigie pronte mai aperte, locomotive ammucchiate e mai partite, in questa stanza in degrado con il fallimento dei valori
finisce una vita in maschera, sprecata.
Metafisica...
ma e l'altra metà cos'è?
E' forse fantasia dell'inconscio che prevale!
Vive nel mio mondo,
ma è un mondo diverso, parallelo.
Immobile e misterioso,
mi piace per questo,
mi dà pace ed energia.
Ancora tanti simboli da decifrare
di cui conosco il passato,
ma che non so verso quale futuro
mi condurranno.
E le mie valige vuote resteranno pronte
per ipotetici viaggi
che non richiedono bagagli, ma sogni,
che ho esaurito.
Autore: Enrico Riccardo Spelta (agosto 2018)