Nel 1291, quando i ponti non avevano ancora i gradini e perciò si poteva entrare in città a cavallo, venne imposto di “parcheggiare”
la cavalcatura in un’area predisposta per proseguire il percorso a piedi verso S. Marco.
Era considerato pericoloso e pertanto vietato l’utilizzo di cavalli privi di finiture o sonagli.
Nel XV secolo per la navigazione nei canali, fu necessario alzare l’arco dei ponti che furono quindi dotati di gradini e questo fece sparire i cavalli dalle strette vie di Venezia.
Tra il 1687 ed il 1735 un fabbricato detto “La cavallerizza” (dietro la basilica di SS. Giovanni e Paolo) fungeva da maneggio e vi si disputavano giostre e tornei a cavallo.
Nonostante questo sport, quando si voleva ironizzare sulle cattive qualità di un cavaliere si diceva che "cavalcava alla veneziana".
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I Ponti di Venezia - Ponte della paglia
Il Ponte della Paglia venne costruito inizialmente nel 1360, mentre la struttura odierna risale al 1847.
Il Ponte della Paglia è fra i più frequentati ponti di Venezia perché attraversa il Rio di Palazzo, vicino il Palazzo Ducale. Probabilmente questo ponte viene definito così perché anticamente nei pressi venivano ormeggiate le barche che caricavano e scaricavano carichi di paglia.
I Ponti di Venezia - Ponte dei pugni
Venezia ha diversi Ponti dei Pugni, dove tradizionalmente si svolgevano scontri tra fazioni rivali.
In genere i contendenti finivano solo in acqua, ma gli scontri vennero proibite nel 1705 perché i contendenti erano arrivati ad usare armi e non solo i pugni.
La contesa prevedeva che i campioni ponessero il piede in un'impronta di piede intarsiata in marmo del pavimento ai quattro angoli del ponte; fra la folla dei contendenti alcuni armati di lunghe pertiche con cui sostenere i propri lottatori e spingere in acqua gli antagonisti spesso scoppiavano enormi risse.
In palio c'era il possesso del ponte su cui impiantare le proprie insegne.
Dal 1574, furono permesse solo le battaglie a pugni, senza armi, ma erano così frequenti da diventare un'abitudine.
Sembra che i nobili facessero costruire dei ponti provvisori apposta, in luoghi particolarmente adatti, per offrire agli amici importanti questo spettacolo.
I Ponti di Venezia - Ponte del Paradiso
Dal ponte della Paglia si vede il Ponte del Paradiso che sorge di fronte allo splendido portale dell’ingresso dell’Arsenale ed è uno splendido esempio di architettura bizantina e gotica.
I Ponti di Venezia - Ponte delle tette
Nel Sestriere di San Polo c’è una zona chiamata Carampane che deriva dal nome della Cà Rampani della famiglia veneziana Trapani dove vi era una comunità di cortigiane che qui potevano esercitare liberamente il loro mestiere.
Da Cà Rampani deriva il termine "vecchia carampana" per dire vecchia prostituta.
Il Rio Terà delle Carampane giunge fino al Ponte delle Tette e da sopra questo ponte le cortigiane si affacciavano con il seno scoperto per allietare i passanti o addirittura completamente nude per mostrare le loro grazie.
Il mestiere delle prostitute era sostenuto dal Governo perché l’indice di omosessualità stava aumentando e il loro compito era proprio quello di “distogliere gli uomini dal peccare contro natura”.