Guida di Orvieto
Come arrivare a Orvieto
Orvieto, una città antichissima, abbarbicata a un’enorme rupe di tufo rossastro che si eleva a picco sulla verde conca del fiume Paglia.
In auto:
- Autostrada A1 Firenze-Roma, uscita Orvieto
- Da
Perugia,
superstrada E45 ed uscire a Todi; prendere la SR448 seguendo le
indicazioni per Orvieto.
- Da Chiusi con la SS71 «Umbro Casentinese» Arezzo-Viterbo.
In treno e autobus:
La stazione di Orvieto è sulla linea FF.SS. Firenze-Roma.
Autobus di Linea collegano Orvieto alla stazione Tiburtina di Roma e
con il Piazzale Partigiani - scale mobili a Perugia.
In aereo:
L'aeroporto più vicino ad Orvieto è l'aeroporto S. Egidio di Perugia
[90 km] e l'aeroporto di Roma (130 km)
Orvieto cenni storici
La rupe su cui è sita Orvieto venne abitata dagli Etruschi prima del VIII secolo avanti di Cristo, con il nome di Velzna.
L'insediamento era molto evoluto, produceva e commercializzava ceramiche (i buccheri) e costruica armi in bronzo, quando si scontrò con l'espansione di Roma alla quale si arrese, e venne rasa al suolo nel 254 a.C.
Alla occupazione Romana, che deportò parecchi abitanti di Orvieto nei pressi del lago di Bolsena, si succedettero periodi oscuri e crudeli delle invasioni barbariche, fin verso la fine del 500 quando, con l'arrivo dei Longobardi e con loro la religione cristiana la zona ebbe un lungo periodo di pace.
Orvieto ancora storia
Il libero Comune di Orvieto fu istituito nel 1137, ma presto la città venne coinvolta dagli scontri tra le fazioni Guelfe e Ghibelline.
Vinse la Fazione Guelfa e la città divenne una roccaforte del Papato.
Nel 1200 venne creato il Consiglio Generale dei Quattrocento con l’elezione, successiva, del Capitano del Popolo e di un Governo degli Anziani e delle Arti con un Priore e con la propria Magistratura.
Seguirono due secoli di grande espansione e la città venne arricchita dal Duomo e da numerose chiese. Durante i primi anni del 1300, con papa Martino IV, arrivarono in città i Francesi contro i quali il popolo si ribellò fino al 1354 quando il Cardinale Albornoz occupò Orvieto sottomettendola allo Stato della Chiesa anche se la città continuò a mantenere le sue istituzioni comunali.
La città rimase legata allo Stato Pontificio fino a 1860 quando venne annessa al Regno d’Italia.
Cosa vedere a Orvieto - La città Etrusca
I resti del
Tempio del Belvedere, nei pressi del
Pozzo di San Patrizio sono sono stati riportati alla luce per caso nel 1828.
Dell'intera opera che risale al V secolo a.C. restano solo il basamento e i gradini d'ingresso, ma molti reperti archeologici sono conservati in città al
Museo Faina.
Sotto il Palazzo del Capitano del Popolo sono visibili grossi blocchi di tufo di un antico edificio etrusco e la base dell'altare di San Lorenzo è un'ara circolare etrusca.
Anche il
Pozzo della Cava, in un complesso ipogeo di nove stanze comunicanti, è di origine etrusca, è stato un luogo ricco di ritrovamenti archeologici etruschi, medievali e rinascimentali.
Si tratta di un enorme foro nel tufo di 36 metri di profondità, scavato dagli Etruschi per attingere acqua sorgiva ed ampliato per ordine di Papa Clemente VII tra il 1527 e il 1530 con lo scopo di rifornire la città in caso di assedio; venne chiuso al pubblico nel 1646, quando, in seguito ad una rissa, vi furono gettati cinque ufficiali francesi; è stato riscoperto nel dicembre del 1984 e nel 2004 è stato ripristinato l'originale accesso di Via della Cava. Vedi immagini sotto, oppure visita il sito
Pozzo della Cava per tutte le più dettagliate informazioni.
Cosa vedere a Orvieto - La città Medievale
In epoca medievale la rupe orvietana fu molto apprezzata come baluardo naturale facilmente difendibile.
Intorno al Mille si formò il nuovo centro urbano, che nel XIII e XIV secolo ebbe la massima espansione, con un’originale struttura urbanistica, rimasta inalterata nel tempo.
Gli edifici pubblici come il
Palazzo Comunale, il
Palazzo del Capitano del Popolo, il
Duomo, Palazzi Papali e il
Palazzo dei Sette trovarono spazio vicino alle chiese più antiche, ai conventi ed ai palazzi privati con le loro torri gentilizie.
Nell'Orvieto Medievale, centro di un vasto territorio organizzato in libero comune, si svilupparono le Arti e i Mestieri che arricchivano la società del tempo.
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Cosa vedere a Orvieto - La città Rinascimentale
Durante il
Cinquecento la città si rinnova e, sul vecchio tessuto medievale, nascono nuovi palazzi e chiese progettati da architetti famosi come Michele Sanmicheli, Antonio da Sangallo il giovane, Simone Mosca e Raffaello da Montelupo.
Fra i molti palazzi rinascimentali trova posto il
Palazzo Comunale anche se la facciata del palazzo fu rinnovata intorno al 1600 dall'Architetto orvietano Ippolito Scalza che più di tutti contribuì a trasformare il volto della città.
Il
Palazzo dell’Opera del Duomo esiste dalla fondazione del Duomo (1290);La parte originaria della facciata è stata costruita nel 1629; il resto della fronte è dovuto ad un ampliamento eseguito nell’ottocento.
Interessante il
Palazzo dei Sette, con la
Torre del Moro, oggi adibito a centro culturale, appartenne all'antica famiglia dei Della Terza, passato poi al papato e, chiamata Torre del Papa e Case di Santa Chiesa; nel 1515 passò al Comune e divenne sede del Governatore.
Shopping a Orvieto
Nell'Ottocento, altri architetti, come Giuseppe Valadier e Virginio Vespignani abbellirono la città con nuovi edifici pubblici e privati di stile neoclassico.
Così, percorrendo le strade di Orvieto, alla ricerca di negozi di gusto e di oggetti d'artigianato artistico, si scoprono ontinuamente facciate classiche ed eleganti architetture di epoche diverse, che ricordano la storia di una città unica.
La città cambia, a stile si aggiunge stile, ma coltivando la sua bellezza basata sull'armonia delle forme, Orvieto riesce a conservare il fascino antico.
Nei secoli Orvieto è stata grande produttrice di maioliche che oggi sono esposte nei più importanti musei del mondo, copie di queste si trovano nei negozi del centro, belle come le originali.
Cosa visitare a Orvieto - Il Duomo
Il
Duomo di Orvieto è una delle migliori realizzazioni artistiche del tardo Medioevo italiano.
Costruito unendo armonicamente gli stili del XII e XIII secolo, con lo stile romanico, decorato con motivi figurativi del gotico francese è l'opera che non è assimilabile ad alcun stile specifico, un vero "pezzo unico".
Giungendo ad Orvieto verso il tramonto, la facciata coperta di mosaico dorato abbaglia i turisti.
Costruito principalmente per celebrare il Miracolo dell'Eucarestia avvenuto a Bolsena nel 1263, il duomo è diventato un simbolo politico, urbanistico, sociale ed artistico della città.
All'interno, formato da tre ampie navate con copertura lignea a capriate da vedere la
Cappella del Corporale, eretta intorno al 1350 d.C. da Andrea Pisano per custodire la reliquia del miracolo di Bolsena e alle varie cappelle strutturate con volte a crociera, spicca la
Cappella di San Brizio dove Frà Giovanni da Fiesole, il Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, il Perugino e Luca Signorelli realizzarono gli affreschi del "
Giudizio Universale", l'
Inferno e del
Paradiso.
Cosa mangiare a Orvieto
La cucina di Orvieto è ancora strettamente legata alle antiche tradizioni basate su prodotti semplici e genuini della sua terra.
Tra i primi piatti si ricordano gli "umbricelli" o umbrichi, o umbrichelle, grossi spaghetti fatti a mano con farina e acqua che assomigliano appunto a "lombrichi" e le tagliatelle.
Tra le minestre molto famosa la "zuppa di ceci" e quella di "ceci e castagne".
La zona dell'orvietano è rinomatissima per il vino già dagli antichi etruschi e per il pregiatissimo Olio Extravergine d'Oliva, funghi e tartufi che sono alla base di gustose salsine utilizzate per crostini e per condire pasta e carni.
Tra i piatti più singolari vi è la gallina ubriaca cotta naturalmente nel vino.
Fra i dolci e gli antipasti si ricordano le lumachelle (impasto di acqua, farina e formaggio arrotolato a forma di chiocciola), cicale (una specie di frittelle di fiori di zucca), tortucce (fatte con pasta fritta) e le ciambelline all'anice che, prima di essere cotte al forno, secondo un'usanza medievale, vengono lessate.
Gite intorno ad Orvieto
Nell'Orvietano vi sono quattro parchi: il
Parco della Selva di Meana con il
Parco di Villalba, quello dell’
Elmo-Melonta,
il Parco Vulcanologico di San Venanzo che documenta la storia geologica del luogo e il
Parco Fluviale del Tevere con le suggestive le
Gole del Forello - che condivide con l’Amerino.
Tanti piccoli Centri Medioevali conservano una miriade di antichi castelli come
Parrano,
Castel Viscardo,
Fabro,
Baschi e le frazioni di
Carnaiola,
Montalfina,
Sala,
Monterubiaglio,
Montegiove,
Civitella del Lago,
Prodo e
Titignano che difendono la loro magnificenza anche l'atmosfera magica.
Una esperienza suggestiva è l'accesso ai sotterranei della rupe di Orvieto. un intricato labirinto di cunicoli, gallerie, cisterne, pozzi, cave e cantine: sono le viscere orvietane che conservano memoria degli abitanti che si sono succeduti sulla rupe nei secoli, dagli Etruschi a noi.
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Sagre e folklore a Orvieto
Orvieto vanta numerose tradizioni storiche, folkloristiche e culturali che costituiscono un ulteriore legame degli abitanti alla loro terra.
Fastoso è il
Corteo storico del Corpus Domini, particolarmente vivace è la
Festa della Palombella e ragione di grande partecipazione internazionale è l'
Umbria Jazz winter che si tiene in città.
Anche i paesi vicino sono famosi per particolari feste, come la festa dei
Pugnaloni ad Allerona la terza domenica di maggio con la rievocazione di antichi mestieri caratteristici del luogo (fabbro, maniscalco, lavorazione del legno, della lana, merletti, prodotti in vimini) negli angoli più caratteristici del centro storico, effettuata da personaggi in costume dell’epoca, l’
Arrancata del maggio di Castel Giorgio ed il
Palio del Giglio di Monteleone d’Orvieto.
Le Sagre sono per i golosi che si ritrovano a
Fabro la Sagra del tartufo dell’Orvietano che si allarga alla carne chianina, ai prodotti della norcineria e, soprattutto, l’eccellente Orvieto d.o.c.