Guida di Citerna
Come arrivare a Citerna
Il borgo medievale di Citerna si trova in provincia di
Perugia e
sorprende i visitatori con camminamenti di grande suggestione, mura,
torri e un complesso sistema di cunicoli.
In auto:
Da Roma: Autostrada A1 direzione Firenze con uscita ad Orte. Imboccare
la E45 Cesena - Perugia ed allo svincolo
Assisi - Perugia, prendere per
Assisi-Cesena ed uscire a Città di Castello Nord.
Da Milano: Autostrada A1 direzione
Roma, fino a Bologna. A Bologna
prendere la A14 ed uscire a Cesena Nord. Imboccare la E45 Cesena-Orte
con uscita Sansepolcro o Città di Castello.
Da
Arezzo
: seguire le indicazioni per Sansepolcro-Città di Castello.
In treno e autobus:
La stazione ferroviaria più vicina a Citerna è ad Arezzo; ad Arezzo si prende l'autobus di linea della SITA (stazione di fronte
alla stazione del treno) per Città di Castello e si scende a Le Ville di Monterchi.
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Citerna Cenni storici
Castrum Cisternae, di antiche origini etrusche, fu una delle
fortificazioni bizantine sorte, con Monterchi, tra il VI e il VII secolo
contro i Longobardi di Arezzo dei quali divenne poi feudo.
Nel Medioevo fu aspramente contesa tra Guelfi e Ghibellini, quindi passò
dai Marchesi del Colle ai Tarlati da Pietramala, poi ai Malatesta e allo
Stato della Chiesa.
In seguito, nel Rinascimento, sotto la Signoria dei Vitelli, Citerna conobbe il periodo del suo massimo sviluppo urbano.
Continuamente contesa per la sua posizione strategica, conserva
ancora nella cinta muraria, nei camminamenti medievali e nell’acropoli
sovrastante il borgo, la memoria della sua nobile storia.
Cosa vedere a Citerna - Le Mura e le Porte
Il nucleo storico di Citerna è racchiuso dentro la cinta muraria,
realizzata tra XIII e XIV secolo con due accessi principali: a sud
Porta
Romana e a nord
Porta Fiorentina.
Subito a ridosso della prima, si sviluppa il
Monastero di Santa Elisabetta, nella cui chiesa, a forma esagonale, si trova una Vesperbild, iconografia tedesca raffigurante una Pietà del XIV secolo.
Dalle mura e dalla piazza principale, si può ammirare l’anfiteatro
naturale che si stende ai piedi di Citerna: il bacino idrografico del
Tevere e la corona appenninica che lo delimita come un enorme catino,
dal monte de La Verna a nord ai Monti Sibillini a sud.
Cosa vedere a Citerna - I Camminamenti
Lungo il perimetro delle mura, sui lati est e ovest, si trovano i
camminamenti medievali, con aperture a tutto arco perfettamente
conservate. Dal corso principale si accede a Casa Prosperi – Vitelli, al cui interno si ammira il camino del XVI secolo detto degli Innamorati.
Il borgo è formato costituito da due strutture urbane sorte in tempi diversi: l’acropoli, la zona fortificata che costituisce il nucleo originario del paese ed il burgus, aggiunto nel Duecento sviluppato lungo la strada principale del paese, e sotto la quale si trovano alcune delle
cisterne che danno nome alla località.
Si tratta di recipienti costruiti o scavati sotto terra per il recupero delle acque piovane.
Ne sono state censite sette, ma è probabile che ve ne siano altre, la più grande, con una capienza di 450 metri cubi, è visibile negli Ammassi dell’ex convento.
Cosa visitare a Citerna - San Francesco
San Francesco è una chiesa-museo per le preziose opere d’arte che vi si conservano.
Costruita nei primi decenni del Cinquecento, ha pianta a croce latina con nove altari riccamente decorati.
Vi si trovano dipinti di Simone Ciburri, un affresco di Luca Signorelli e della sua scuola (1550 circa), una deposizione del Pomarancio, alcuni dipinti di Raffaellino del Colle e una collezione di paramenti sacri finemente lavorati in seta e oro.
Nel transetto di sinistra si ammira un crocifisso ligneo in stile bizantineggiante della fine del Duecento.
Dietro l’altare maggiore un maestoso coro ligneo in noce, realizzato nel XVI secolo contiene 25 scanni e un monumentale leggio.
Sopra il coro sta la Madonna con Bambino in terracotta policroma alta 110 cm, recentemente attribuita a Donatello giovane, datata 1415.
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Cosa visitare a Citerna - La torre civica
Proseguendo il cammino lungo il corso si arriva alla piazza principale Scipione Scipioni dove è posta la
Torre civica, con un orologio a incastri meccanici in legno, risalente al XVI secolo.
Sulla leggera salita di fronte, svetta la facciata della
Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita intorno al 1680, che conserva al
suo interno una bellissima Madonna con Bambino della scuola di Giovanni della Robbia, una pregevole Crocifissione su tavola (1570) con relativo altare ligneo del Pomarancio e una campana datata 1269.
Cosa vedere a Citerna - Teatro Bontempelli
Sulla parte orientale dell'antico nucleo di Citerna si apre la piazzetta del piccolo ma elegante
Teatro Bontempelli, fatto costruire dalla famiglia Vitelli nel Cinquecento, ora recuperato ed in piena attività.
Sulla parte occidentale si erge invece la Rocca, la parte più antica del castello.
Di origine Longobarda (VII sec.), ricostruita nel XIV secolo, era l’antica residenza dei signori del luogo.
Il bastione occidentale e il Torrione rotondo, divenuto simbolo del paese, completano il lato occidentale della cinta muraria.
Cosa vedere a Citerna - La Rocca
La fortificazione di origine Longobarda (VII sec), fino al 1944, era sovrastata da una torre costruita nel 1364. Dall'arco che guarda a nord-ovest, oltre il Torrione rotondo ed il Cassero, si scorge la Val Cerfone, che conduce ad Arezzo.
Guardando dalla terrazza che si apre sull'altro lato della rocca, è possibile scorgere il monte della Verna, dalla caratteristica forma quadrata, ed il monte Fumaiolo, da cui nasce il Tevere.
Fino alla sua distruzione, ad opera del tremendo terremoto del 1917, accanto alla rocca sorgeva la Pieve di s. Michele Arcangelo (sec. XII), il patrono del paese che è festeggiato ogni anno l'8 maggio, perpetuando un culto introdotto dai longobardi e legato al santuario di S. Angelo al Gargano.
Cosa fare a Citerna - Assaggiare Il vinsanto
A Citerna si conserva
la tradizione del vinsanto, un passito amabile, tipico umbro.
Un vino potente, ottenuto da uve scelte raccolte da vigne vecchie e poste sui graticci o attaccate sulla soffitta fino a Natale, per compiere il necessario appassimento.
Poi la spremitura e la raccolta del liquido in appositi "caratelli" e mescolato alla “madre”, una specie di lievito derivante da residui concentrati di precedenti annate.
Dopo tre anni si procede alla “spillatura” e il vino è pronto.