Guida di Volterra
Come arrivare a Volterra
Per vedere Volterra nella sua straordinaria posizione a 555 metri di altezza, è necessario percorrere, verso l'arrivo, strade particolarmente tortuose.
In auto:
Si arriva a Volterra da tre strade principali:
da
Cecina (40 km),
da
Colle Val d'Elsa (28 km)
da
Pontedera (48 km).
In treno ed autobus:
Le stazioni ferroviarie vicine più utilizzate sono quelle di Cecina e di Pontedera. Questa stazioni sono collegate con Volterra con
autobus. (servizi del CPT e Sita). Tel 892021,
www.trenitalia.com.
La stazione di
Saline di Volterra, frazione a circa 10 km dal centro di Volterra, è collegata unicamente alla stazione di
Cecina con littorina o con servizio di pullman sostitutivo delle FS.CPT. Tel. 800012773, sito
http://www.cpt.pisa.it/orari.htm.
In aereo:
Gli aeroporti più vicini a Volterra sono L'Aeroporto internazionale Galileo Galilei di
Pisa, l'Amerigo Vespucci di
Firenze e quello di
Grosseto.
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Volterra cenni storici
Il primo insediamento importante sull'alta rupe fu Etrusca.
La città di Velathri fu costruita nel IV secolo a.C. dagli Etruschi che costruirono anche la grande cinta muraria di oltre sette chilometri.
Volterra, divenne una delle dodici lucomonie che formarono la Nazione Etrusca, con un territorio che si estendeva dal fiume Pesa al mar Tirreno e dall'Arno al bacino del fiume Cornia.
Nel 90 a. C. dopo un paio di secoli di contrapposizione, con la Lex Julia de Civitate, Volterra ottenne la cittadinanza romana.
Volterra ancora storia
Con l'ordinamento territoriale augusteo, Volterra costituì uno dei municipi della VII ragione, l'Etruria e, nel V secolo d.C., alle
prime invasioni barbariche, la città era già sede vescovile a capo di una diocesi che ricalcava i confini del municipium romano e
della lucomonia etrusca costituendo una delle circoscrizioni ecclesiastiche più importanti della Tuscia Annonaria. Prima
dell'occupazione dei Longobardi, Volterra fu contesa dagli Eruli, dai Goti e dai bizantini.
ll risveglio economico generale, che comincia con gli ultimi tempi longobardi, portò la città ad essere il polo di interessi religiosi
e della vita sociale e politica del contado.
Dal IX all'XI secolo con il favore degli imperatori carolingi, sassoni e franconi, inizia e si sviluppa la signoria civile dei vescovi volterrani.
Dopo il Mille il borgo si allarga ai margini delle mura e presto comincia il braccio di ferro tra il Libero Comune ed il Vescovo-Conte
per la produzione del sale di sorgente, per i diritti sullo sfruttamento delle Moie, dei diritti sul'estrazione dello zolfo, del
vetriolo e dell'allume nella zona di Larderello, Sasso e Libbiano.
Alla fine vinse il Comune, ma come le atre città della Toscana si trovò coinvolta nella disputa fra Guelfi filopapali, i Ghibellini
filoimperiali e le mire di Firenze.
Nel 1472, Volterra subì un oltraggioso sacco ad opera delle milizie del duca di Montefeltro al soldo di Firenze.
Il segno visibile del dominio fiorentino in Volterra è la costruzione tra il 1472 e il 1475 del Mastio, la Fortezza voluta da Lorenzo
il Magnifico per controllare la città e costituire un baluardo verso il territorio senese.
Nonostante le periodiche ribellioni dei Volterrani contro Firenze, questa riuscì sempre a riconquistare la città, per questo il destino
di Volterra rimase legato al destino del Granducato di Toscana fino all'annessione al Regno d'Italia.
Cosa vedere a Volterra - Il centro storico
Poiché Volterra è la sovrapposizione degli edifici di tremila anni di storia, nel centro cittadino è possibile ammirare edifici che,
nell'architettura, nei materiali o nella destinazione rivelano una particolare epoca storica.
Nella stessa piazza è possibile ammirare un palazzo rinascimentale, una chiesa medievale e resti di mura romane inglobate nelle abitazioni.
Cosa vedere a Volterra - La Piazza dei Priori
Il palazzo sormontato da una torre pentagonale è il Palazzo dei Priori, costruito nel 1239 presenta una facciata percorsa da tre
file di bifore è decorata con gli stemmi dei magistrati fiorentini di due secoli.
I due pilastri sormontati dai due marzocchi (leoni rampanti simbolo della Repubblica di Firenze) con lo scudo fiorentino furono
aggiunti nel 1472, quando il palazzo divenne sede del capitano di giustizia, a simboleggiare il dominio fiorentino sulla città.
All'interno, decorato da stemmi di capitani fiorentini, sono conservati bellissimi affreschi con soggetti civili e religiosi.
E' possibile visitare la sala del Consiglio e della Giunta.
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Come visitare a Volterra - Il Duomo
Dedicata all'Assunta, la cattedrale fu ricostruita intorno al 1120 su una preesistente chiesa dedicata a Santa Maria.
La facciata del XIII secolo è fatta di materiale si recupero di epoca romana.
L'interno, la forma romanica a croce latina a tre navate, per i rifacimenti nel corso dei secoli, ha assunto un aspetto
tardo-rinascimentale.
Il bellissimo soffitto dorato a cassettoni è del Cinquecento e le navate laterali divise dalla centrale sono delimitate da lucide
colonne di marmo e sono chiuse da numerose cappelle ricche di opere d'arte, compreso un elegante pulpito.
Come fare a Volterra - Cercare l'Alabastro
Volterra è una città d'arte della Toscana, unica ed irripetibile, dove lo stesso paesaggio così mutevole nell'alternarsi delle stagioni
contribuisce ad esaltare l'alone di mistero, di solitudine e di romantica tristezza che la pervade.
E' una città di pietra, perché di pietra sono le strade, di pietra sono le sue torri e i suoi palazzi e di pietra sono le sue mura
austere e di pietra d'alabastro, è anche il suo artigianato.
La lavorazione dell'alabastro risale agli etruschi che, quasi fosse una pietra degli déi, la usavano per costruire sarcofaghi e
urne cinerarie con ricche decorazioni raffiguranti l'immagine del defunto insieme a scene di vita quotidiana, ad immaginari viaggi
nell'oltretomba e ad episodi famosi della mitologia greca.
Ora dopo più di due millenni, l'alabastro, pur tra numerose difficoltà, si lavora ancora in Volterra e vale la pena di trovare l poche
botteghe artigiane rimaste.
Cosa vedere a Volterra - Le Porte
Volterra è da sempre una città difesa da grandi mura e con molte porte.
La porta più antica sembra essere la Porta all'Arco, la Porta etrusca, inserita nelle antiche mura del V secolo a.C.; un'altra porta in
puro stile Volterrano è Porta di Docciola costruita nel XIII secolo.
La Porta Marcoli costruita, forse, nel XIV secolo, portava al monastero olivetano di S. Andrea e serviva di comodo accesso degli
agricoltori alla campagna.
Del XVI secolo è la Porta a Selci verso il territorio Senese è un semplice arco a tutto sesto, costruita in sostituzione della più
antica, detta anche Porta del Sole, rimasta interrata per gli ampliamenti della Rocca Vecchia nel XV secolo.
Altre porte da fotografare sono la Porta Fiorentina, la porta San Francesco, la Porta San Felice e la Porta Diana.
Cosa visitare nei dintorni di Volterra
Ognuno dei comuni che confinano con Volterra:
Colle Val d'Elsa,
Casole d'Elsa,
Pomarance,
Montecatini Val di Cecina, Lajatico, Peccioli, Montaione, Gambassi Terme e
San Gimignano, sono dei veri gioielli da vedere con calma, specialmente durante la primavera o l'autunno
per godere, oltre che per le bellezze artistiche ed architettoniche dei borghi medievali, per la dolcissima campagna che sembra uscita
da un quadro rinascimentale.
Visitando i dintorni è bello approfittare della offerta di prodotti locali, quali salumi, formaggi, olio e vini per cui queste zone
sono rinomate da secoli.
Cosa Vedere a Volterra - Torre del Porcellino
Vicino al Palazzo Pretorio formato da più corpi di fabbrica di epoche diverse e portato allo stato attuale nel XIX secolo, sede dei
Podestà e dei Capitani del Popolo, sorge la Torre del Porcellino, concordemente ritenuta una delle più antiche della città, il cui nome
deriva dalla figura di un porcellino appoggiato sopra una mensola.