Guida di Livorno
Come arrivare a Livorno
Livorno è una moderna e popolosa città di antiche tradizioni marinare.
In auto:
- Da nord: autostrada A15 (Parma-La Spezia) e A12 (Genova-Livorno-Firenze)
- Da sud: autostrada A1 fino a
Firenze nord, da qui A11(Firenze Mare)
direzione Pisa, poi A12 (Autostrada Azzurra) uscita Livorno.
- Altre arterie di collegamento superstrada Firenze - Pisa Livorno e SS1 Aurelia.
In treno:
La stazione si trova sulla linea Torino -
Genova -
Roma,
e direttamente con
Pisa e Firenze.
In nave:
Da Livorno sono attivi i traghetti per le isole dell'arcipelago toscano,
la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.
In aereo:
Gli aeroporti che servono Livorno sono il Galileo Galilei di Pisa e il Vespucci di Firenze.
La
Livorno City Sightseeing vi porterà alla scoperta della vivace perla del Tirreno: un incredibile viaggio per scoprire insieme la storia, la cultura, le tradizioni di questa incantevole città nata dalla storia di un eclettica miscela di culture.
La classica formula del biglietto valido 24h con la possibilità di salire e scendere a proprio piacimento.
(pubblicita' ads A1)
Livorno cenni storici
La città di Livorno vanta una precisa data di fondazione: fu edificata dal
Buontalenti nel 1577, commissionata dai
Medici, che volevano assicurarsi uno sbocco sul mare.
Da villaggio di pescatori sorto in una cala naturale, a pochi chilometri
a sud della foce dell'Arno, unico sbocco al mare della
Repubblica di
Pisa, Livorno divenne un importante centro portuale, munito di fortezze e avamposti militari.
Ferdinando de’ Medici ne favorì lo sviluppo urbanistico, accogliendo
esuli soggetti a persecuzioni politiche o religiose.
La città si animò così di una vivace e operosa comunità multirazziale.
Con l’Unità d’Italia, l’abolizione del porto franco (1860) rallentò,
però, il suo sviluppo economico.
Livorno Fortezza Vecchia
La
Fortezza Vecchia, grandioso complesso pentagonale edificato a protezione del
porto, è uno dei monumenti più significativi dell’urbanizzazione
medicea; i suoi spalti in mattoni listati a pietra dominano il porto
mediceo, estendendosi per mezzo chilometro.
Costruita da 1519 al 1536 inglobò le strutture preesistenti del
Mastio di Matilde
(torrione del XI sec.) e la
Quadratura dei Pisani (rocca trecentesca costruita dalla Repubblica di Pisa).
La Fortezza Vecchia è costituita da
tre bastioni: quello verso il
mare detto la “
Canaviglia”, quello verso Stagno detto la “
Capitana”
e quello intermedio detto “
Ampoletta”.
Livorno Quartiere Nuova Venezia
Anima della vivace tradizione marinara è il pittoresco quartiere detto
Nuova
Venezia, caratterizzato da una fitta rete di canali e da elementi
architettonici dell’età medicea.
Qui sorge la chiesa domenicana di
S. Caterina, (XVIII sec.), singolare
per la pianta ottagonale sormontata da un’alta cupola (63 m.), conserva
l'
Incoronazione della Vergine del Vasari.
Al termine del quartiere c'è un possente bastione (sec. XVII) della
Fortezza Nuova, oggi adibito a parco pubblico.
Livorno San Ferdinando
Una delle chiese più interessanti di Livorno è
S. Ferdinando del XVIII secolo, il
cui esterno non è molto elegante, visto che non è stata completata con i
marmi previsti nel progetto, ma l'interno, invece, è un notevole esempio di architettura barocca.
La pianta, a croce latina, con una splendida navata centrale coperta da
una volta a botte e affiancata da piccole cappelle laterali adorne di
marmi pregiati, è riccamente decorato di stucchi e conserva il famoso gruppo
scultoreo de
"Gli schiavi liberati", di
Giovanni Baratta.
Altre chiese e luoghi di culto cittadini ricordano nel loro nome la
pacifica convivenza di nazionalità e tradizioni religiose
diverse:
Chiesa degli Armeni,
Chiesa dei Greci Uniti,
Chiesa degli
Olandesi,
Sinagoga degli Ebrei sefarditi, ecc.
(pubblicita' ads A3)
Livorno Piazza Micheli
Nella centrale
Piazza Micheli da ammirare è il famoso monumento a Ferdinando I,
eseguito da Giovanni Bandini nel 1595, ma detto "
I Quattro Mori" perché
fu completato con le figure bronzee dei Mori da Pietro Tacca nel 1626.
La vicina Terrazza Mascagni (anticamente "
Spianata dei Cavalleggeri") è
il luogo delle passeggiate domenicali e ospita l’
acquario Cestoni
che comprende il Centro Interuniversitario di Biologia Marina.
La piazza si affaccia sulla
vecchia Darsena al di là della quale
si estende il
Porto Mediceo: sulla destra della Piazza sono
visibili le cortine rosseggianti della Fortezza Vecchia.
Da vedere a Livorno
Durante una gita a Livorno, vale la pena di visitare
Villa Mimbelli, dimora
dell'Ottocento, sede del
Museo Civico Fattori.
Vi sono esposte, oltre alle le opere del pittore concittadino
Giovanni Fattori,
numerosi capolavori dei Macchiaioli toscani (
Telemaco Signorini,
Lega,
Giovanni Boldini).
Il museo è sede anche di importanti esposizioni temporanee.
Molto suggestiva è anche
Piazza Grande, dove e’ situato il
Palazzo Grande, il
Duomo e il
Palazzo Comunale, cuore della città interamente
ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che
l’avevano completamente distrutta.
Di non meno importanza la
Terrazza Mascagni, formata da una balaustra di
4100 colonne marmoree e una pavimentazione, a mosaico, molto suggestiva.
Numerosi sono anche i musei, scrigno di antichi tesori, come il
Museo
ebraico Yeshivè, il
Museo Provinciale e il
Museo Mascagno.
Tutto il litorale prima e dopo Livorno, lontano dalla parte industriale della città, riserva sorprese piacevoli.
L'Umorismo dei Livornesi
I
Quattro Mori, furono aggiunti in un secondo tempo al monumento originale (eseguito da
Giovanni Bandini) che raffigurava il
Granduca Ferdinando I,
allora considerato un padre della Patria.
Le possenti quattro figure virili, opera di Pietro Tacca, sono un
tardivo riferimento al ruolo che ebbe Livorno nel fiorente mercato degli
schiavi.
Livorno città di umorismo toscanaccio, non se ne ebbero a male e con
l'autoironia di cui sono maestri i suoi abitanti, ribattezzarono il
monumento da
Granduca Ferdinando I, a
Monumento ai quattro
mori.
La città del
Vernacoliere, rivista cult di satira dialettale
diffusa in tutta la Toscana, il cui humour dissacratore e velenoso ha
travalicato i confini regionali, continua a tener alta la bandiera dell'ironia.