Guida di Gargonza
Come arrivare a Gargonza
Il
Borgo fortificato di Gargonza appartiene al Comune di Monte San Savino e, da questo borgo, a pochi chilometri sulla strada per Siena, è possibile accedere alla sommità del suo poggio situato alle falde orientali di Palazzuolo.
Per raggiungerlo seguire le indicazioni per
Monte San Savino e poi seguire i cartelli
indicatori in paese.
Il Castello di Gargonza, splendida testimonianza di borgo agricolo fortificato toscano è protetto da un
Cassero costituito da un potente torrione con scarpa, risalente al XIII secolo.
Il circuito murario, nelle forme attuali, risale al XIII secolo come la porta di ingresso al castello, fa parte della seconda cinta muraria e
risale al XIII secolo, costituiva la seconda cinta di mura, realizzata per l'ampliamento del castello.
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Castello di Gargonza Cenni storici
Già nell'orbita di Arezzo come feudo dei Conti Ubertini, a causa della sua importanza strategica per la sua posizione fra la Val di Chiana e
il senese, il castello fu nel medioevo oggetto di dispute fra Guelfi e Ghibellini, come del resto quasi tutti i fortilizi della zona.
Nella sua lunga storia l'evento più importante è forse quello della presenza di Dante Alighieri, guelfo bianco, a Gargonza nel 1304, il quale
partecipò alla riunione fra i Ghibellini fuoriusciti da Firenze e gli aretini.
Castello di Gargonza, ancora storia
Nel 1307 il castello subì un duro attacco dalle armate fiorentine, ma gli assediati, grazie alla diffusione della falsa notizia dell'imminente
arrivo a Firenze dell'esercito del cardinale Orsini, riuscirono ad evitare la capitolazione.
Nel 1381 Gargonza fu venduta alla Repubblica Senese ma già quattro anni dopo fu rioccupata dai fiorentini anche se gli abitanti del borgo non
erano soddisfatti del dominio di Firenze.
Una vera rivolta scoppiò nel 1433, e Firenze rase al suolo il borgo lasciando in piedi solo il cassero, la torre merlata che ancora oggi
domina l'abitato.
Castello di Gargonza
Nel 1546 il castello passò ai Lotteringhi della Stufa e alla fine del '600 alla casa dei
Marchesi Corsi, antenati degli attuali proprietari, che lo trasformarono in tenuta agricola, aderendo alla politica granducale di bonifica
della Val di Chiana che nel '700 si estese anche alle zone collinari del podere.
La torre venne in parte modificata e rialzata nel 1836; venne rifatto anche in coronamento con piombatoi e merli.
Ma il periodo agricolo del Castello di Gargonza finì dopo la seconda Guerra Mondiale quando la Riforma Agraria pose fine della mezzadria.
Gli agricoltori lasciarono in massa il borgo e Gargonza rimase pressoché disabitata e in rovina.
Negli anni Settanta il conte Roberto Guicciardini Corsi Salviati intraprese un certosino lavoro di restauro conservativo al fine di
mantenere i valori architettonici di antico borgo medievale.
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Castello di Gargonza oggi
Le case in pietra, che costituivano le abitazioni dei contadini e dei fattori, restaurate senza
forzare l'aspetto originale, furono trasformate in appartamenti e residence.
L'antico nucleo fortificato di Gargonza, formato da una piazzetta centrale con la torre e una chiesetta romanica con campanile a vela e
bifora dedicata a SS Tiburzio e Susanna, le sue abitazioni affacciate sui suoi stretti vicoli, è oggi un importante centro agrituristico racchiuso e
protetto dalle antiche mura, e fa parte dell'Associazione Abitare la Storia, che riunisce dimore turistiche situate all'interno di edifici
storici e di pregio artistico -architettonico.