Guida Vulcano Etna
Come arrivare al vulcano Etna
In auto:
Versante Sud - Imboccate la tangenziale di Catania, uscite a Gravina e proseguite lungo la S.P per Nicolosi fino a Rifugio Sapienza - Etna Sud.
Versante Nord - Imboccate la tangenziale di Catania e immettetevi sulla A18 Catania - Messina. Uscite allo svincolo di Fiumefreddo e da lì seguite le indicazioni per Linguaglossa. Arrivati a Linguaglossa proseguite per Piano Provenzana - Etna Nord.
L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa, ha un diametro alla base di ben oltre 40 km ed un’altezza di 3350 metri.
L’Etna con le sue frequenti eruzioni che vanno come durata di pochi giorni a qualche anno è sempre in continua mutazione.
Il magma eruttato dall'Etna è originato ad una profondità di circa 100 Km., ma sembra che a 20 Km. di profondità esista un serbatoio magmatico
generatasi in seguito ad emissioni sovrapposte “lava”.
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Le eruzioni storiche dell'Etna
Le zone di Rotolo e Santa Sofia si formarono in seguito ad eruzioni preistoriche, ma la prima eruzione catastrofica sembra sia avvenuta nel
693 a.C.
La seconda risale al 475 e la terza al 425 di queste ci danno notizie Pindaro e Tucidide.
La colata lavica del 121 passò alla storia come "la lava dei fratelli pii" (Anfìnamo e Anàpia).
Si ricorda l’eruzione legata alla Patrona di Catania, nata nel monte Peloso, a nord della Pedara-Nicolosi nel 252 d.C.
Ci furono eruzioni notevoli nel 420, 550 e 776; in quest’ultima occasione il mago Eliodoro (da cui il siciliano Liotru), cercò invano di
arrestare l’eruzione mediante una statua miracolosa.
Ancora devastanti eruzioni nell’812, 836, 1062,1064.
Famosa per aver gravemente danneggiato Catania è quella del 1163 e per le grandi proporzioni l'eruzione del 1329 che ebbe origine da Monte
Rosso (presso Fieri) e si fermò ad Acireale.
Vulcano Etna - La Geologia
Nel 1381 la lava raggiunse Porto Ulisse e quella del 1444 colpì Viagrande e S. Giovanni la Punta per fermarsi alle porte del villaggio Li
Battiati.
Seguono le eruzioni del 1536/37, 1566, 1580, 1607, 1609,1651 e la famosissima eruzione del 1669 una delle più disastrose con un torrente di
lava largo 4 chilometri e alto 50 metri.
Le eruzioni del 1755, 1763, 1766, 1780, 1792 portarono allo sprofondamento delle zone presso la "Piana del Lago”.
Nel 1832 la lava minacciò Bronte; nel 1886 e 1892 si formarono i Monti Silvestri a quasi 2000 metri di quota.
Eruzioni che spaventarono ci furono nel 1910, 1911,
1917, 1928, 1942, 1947, 1950-1951 con una lunga eruzione che interessò la Valle del Bove: la lava arrivò alle porte di Milo, Zafferana e
alcune case di Fornazzo furono distrutte dalla lava.
La più terribile, quella del 1971, durò settantanove giorni e lambì Fornazzo e S.Alfio e quella del 1983 durò 141 giorni
ed è fra le più lunghe degli ultimi 450 anni.
Vulcano Etna - La Geologia
L'Etna è un sistema vulcanico molto complesso che si colloca in un incrocio di importanti fratture continentali.
Dove oggi vediamo un imponente vulcano, un tempo, circa mezzo milione di anni fa, era un ampio golfo marino, con imponenti attività vulcaniche
sottomarine.
Questo sistema è molto instabile e continua a sollevarsi, ma non sempre le eruzioni sono di tipo costruttivo, a volte sono di tipo distruttivo
con crolli e cedimenti delle pareti, come la Valle del Bove una depressione di circa 1.000 metri e grande km 7 per 5 km e varie colate laviche
si riversano al suo interno.
Vulcano Etna - Le Eruzioni Comuni
L'attività più comunemente osservata sull'Etna è di tipo Stromboliano caratterizzata da esplosioni singole a condotto aperto, separate da intervalli che vanno da pochi decimi di secondo ad ore, che possono generare anche piccole colonne eruttive.
Quando l'Etna è in un periodo di attività persistente, i crateri sommitali producono attività stromboliana e fuoriuscite di lava.
Qualche volta l'Etna produce eruzioni più vigorose, le colate incandescenti si fondono in un getto continuo, simili alle colate di lava dei
vulcani delle Hawaii.
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Vulcano Etna - Le Eruzioni Esplosive
Le eruzioni esplosive sull'Etna sono rare e solitamente limitate all'area sommitale.
Comunque, ad intervalli molto grandi, il vulcano produce alcune eruzioni esplosive più violente: ci fu una violenta eruzione circa 15-18 mila
anni fa, altre esplosioni importanti avvennero 5000 anni fa, e più recentemente, nel 122 dopo Cristo, quando molti tetti di Catania crollarono
sotto il peso delle ceneri vulcaniche (tephra).
Per causare nuove eruzioni di tipo altamente esplosivo, il percorso del magma dovrebbe essere bloccato per molto tempo, causando un tappo.
Ma questo non avviene nell'Etna perchè il magma risale spesso e con poca difficoltà sino alla bocca eruttiva.
Vulcano Etna - La Flora
L’Etna offre un paesaggio sempre diverso, dalle distese di lave scure e impervie con lingue di lava nera che attraversano prati o boschi
verdissimi, alle macchie gialle della ginestra che si arrampica fin quasi alla cima.
Le parte più bassa del vulcano è rivestita da una vegetazione molto rigogliosa e composta, per lo più, da agrumeti, contornati da siepi di fichi d'india.
Poi, salendo, la vegetazione si dispone sui versanti, secondo la preferenze delle varie specie, in boschi di querce, castagni, faggi, betulle
e pini.
In contrada Carrinu, nel territorio di Milo, vi è il secolare Ilice, una quercia di oltre 800 anni, alta 30 metri e con una circonferenza
alla base di 10 metri.
La presenza umana è molto intensa fino a circa 1000 metri d'altitudine, dove la terra lavica rigenerata è fertilissima e coltivata a oliveto
vigneto, alberi di mandorle, pistacchi e noccioli.
Vulcano Etna - La Fauna
Il progressivo disboscamento, la caccia indiscriminata ed la presenza umana sempre più massiccia, hanno causato nel tempo, l'estinzione di
molte specie animali.
Andando alla scoperta di luoghi mozzafiato come la Valle del Bove o la Grotta del Gelo, è possibile incontrare alcuni animali selvatici come la
volpe, l'istrice, il gatto selvatico, la lepre, la donnola o il riccio.
Tra gli uccelli è notevole la presenza dell'aquila reale, del falco, dello sparviero, della poiana, del barbagianni e del gufo, mentre tra le
pietre prendono il sole il ramarro, la lucertola e la vipera.
Nelle zone umide, alle pendici del vulcano, si possono incontrare aironi, anatre e moltissime specie di uccelli sia di passo che stanziali.
Vulcano Etna da vedere il castagno dei cento cavalli
Meta di turisti curiosi e per picnic estivi, il "castagno dei cento cavalli" situato sulle pendici dell'Etna, nel territorio di Sant'Alfio, è famoso per le sue dimensioni.
Si narra che, nel XVI secolo, Giovanna d'Aragona, sorpresa da un temporale mentre si stava recando a Napoli proveniente dalla Spagna, trovò
riparo con tutto il seguito, composto di cento cavalieri, sotto le fronde del grande castagno.
Sebbene il tronco principale sia bruciato nel 1923, il castagno appare ancora gigantesco: i suoi attuali quattro polloni hanno una
circonferenza complessiva di 50 metri.
Vulcano Etna - Le leggende
Naturalmente, una montagna che sputa fumo, cenere, lapilli e lava incandescente, ha acceso la fantasia umana, favorendo la creazione di miti e leggende curiose.
Una leggenda spiega l'origine del vulcano in questo modo: la Sicilia è sorretta dal gigante Tifeo figlio della dea Gaia, che lo aveva generato
con l'intenzione di detronizzare Zeus.
Il gigante, fedele alle consegne materne, si ribellò a Zeus, il quale, dopo un'aspra lotta, lo condannò a sorreggere con la mano destra
Messina e con la sinistra Pachino.
E, perchè la Sicilia non affondi in mare, Tifeo tiene sulle gambe Trapani e sulla testa l'Etna.
Il gigante, prigioniero e arrabbiato, vomita fiamme dalla bocca e, quando si muove cercando di liberarsi dal peso delle città
e delle grandi montagne, la terra trema.
Visitare il Parco dell'Etna
Per salvaguardare l’immenso patrimonio naturale nel Marzo del 1987 è stato istituito il Parco Dell’Etna, che si estende dalla vetta del
vulcano sino alla cintura superiore dei paesi etnei.
Il Parco dell’Etna è suddiviso in due zone: zona “A” che si estende per circa 19.000 ettari ed è la zona di riserva integrale, dove
l’intervento dell’uomo è ridotto al minimo indispensabile, e la zona “B” che si estende per circa 26.000 ettari formata per lo più da insediamenti agricoli.
I comuni ricadenti all'interno del Parco dell'Etna sono 20 e più precisamente, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia,
Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, S.Alfio, S. Maria di Licodia, Trecastagni,
Viagrande, Zafferana Etnea.
Una poesia dedicata ai vulcani, la puoi leggere qui.