Guida di Acireale
Come arrivare a ad Acireale
Acireale è una cittadina in provincia di Catania situata alle pendici sud-orientali dell'Etna e si affaccia sul Mar Ionio.
In auto :
- Autostrada A18 Messina/Catania uscita casello di Acireale
- Strada Statale 114 Messina/Catania
In treno:
La stazione di Acireale si trova sulla linea Messina- Siracusa.
In autobus;
Il servizio di autobus è piuttosto capillare.
In aereo:
Acireale è servito dall'aeroporto di Fontanarossa (Catania) distante circa km 22 e collegato con Acireale da servizio di autobus.
In nave (traghetto):
Porto di Catania
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Acireale
Situata sulla Riviera dei Ciclopi, sul mar Ionio, nella Sicilia orientale, alle pendici meridionali del
vulcano Etna, Acireale è collocata a metà della costa jonica siciliana, a soli 5 km da Catania.
Nasce sopra ad un altopiano su un terrazzo di origine lavica, chiamato
la Timpa quasi a strapiombo sul mare Ionio.
La costa, dove sorgono diverse borgate, è caratterizzata dalla scogliera di origine lavica.
Ricca di monumenti e tracce di origine barocca, Acireale richiama turisti e visitatori da tutto il mondo, anche per il famoso Carnevale.
La storia di Acireale
La storia di Acireale si fonda su un'antica leggenda, quella di Aci e Galatea, l'unione impossibile di un mortale e di una ninfa. La bellissima ninfa ama il pastore Aci, ma Polifemo che vive sull’Etna con gli altri ciclopi, folle di gelosia, uccide il pastorello.
Dalle lacrime della ninfa sorge, per volere degli dei, il fiume Aci, che oggi scorre sotterraneo.
Aldilà della leggenda, i Siculi di Xiphonia (primo nome che la tradizione storica attribuisce ad Acireale), avevano relazioni commerciali con i Fenici.
In questo periodo, Acireale era situata sul promontorio di Capo Mulini.
Sotto la dominazione romana, Akis si trova nella zona interna di Reitana.
Dopo un periodo di notevole importanza politica nel III sec. a. C., alla caduta dell'impero romano, Acireale entrò in un'epoca di decadenza.
Nell'era bizantina, ritroviamo Jachium vicino alla fortezza del Castello di Aci, grazie alla quale poté resistere ai musulmani fino al 902.
Nel 1091, la città perse la sua autonomia e cadde sotto la giurisdizione del vescovo di Catania.
Nel 1326, si spostò nell'attuale altopiano col nome di Aquilia Nova.
Nel 1642 un decreto di Filippo IV di Spagna diede alla città il nome di "Reale", in quanto città demaniale.
Cosa vedere ad Acireale
L'architettura barocca ha lasciato una forte traccia in Acireale. Si possono vedere esempi di questa arte nel
Palazzo di città, nella
Basilica di S. Sebastiano e nei
palazzi di via
Dafnica, di
via Galatea e del
quartiere del Suffragio.
Da vedere il
Museo Archeologico in cui sono esposti terrecotte, marmi, reperti di scavi della città greca e romana, il
Museo del Risorgimento, il
Palazzo Comunale, anch'esso ricostruito dopo il terremoto.
Il
Duomo, costruito tra il 1500 e il 1600, è uno splendido esempio di arte barocca. Conserva, nella cappella di S. Venera, una statua argentea della santa protettrice della città.
Ad Acireale si consiglia anche di fare una visita al
Teatro storico dell'Opera dei Pupi, tradizionale spettacolo popolare che rappresenta le battaglie sanguinose contro i Mori.
La
Chiesa di S. Domenico fu quasi
completamente distrutta dal terremoto del 1693, ma riedificata nel '700.
La facciata è della metà dell'800, con i due campanili e le varie statue
e altorilievi.
L'interno conserva importanti opere e numerosi lavori
Alessandro Vasta.
Attiguo alla chiesa sorge il
Convento Domenicani XVII sec.
Altre cose da vedere
Una visita alla
Biblioteca Zelantea è sicuramente tra le cose da fare e da vedere.
Fondata nel 1671, conserva circa 200.000 volumi tra cui molti manoscritti.
La Zelantea è tra le biblioteche più antiche e ricche della Sicilia. Si può vedere al suo interno l'elegante carrozza del Senato Acese, con intagli lignei dorati e dipinti.
Da qui si può visitare anche l'annessa
Pinacoteca che presenta oltre che dipinti di scuola acese anche importanti opere, tra cui disegni ed incisioni di
Durer,
Van Dick e
Luca Giordano.
La Pinacoteca è aperta dal martedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Il sabato si può visitare dalle 10,00 alle 13,00.
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La Basilica di San Sebastiano
Costruita agli inizi del 1609, in sostituzione di un antico oratorio divenuto insufficiente ad accogliere i numerosi fedeli del Santo, la Basilica di San Sebastiano è stata denominata monumento nazionale e dall’Unesco proclamata "monumento messaggero di una cultura di pace".
L’edificio di culto ultimato nel 1652 fu pesantemente danneggiato dal terremoto del 1693.
La ricostruzione della Basilica avvenne nel corso della prima metà del 1700 per iniziativa delle numerose confraternite di fedeli.
Su progetto di Angelo Belfiore, il fastoso prospetto del tempio è arricchito di statue, mascheroni, fregi floreali e leggiadri angioletti.
L’interno della basilica accoglie affreschi e opere pittoriche di noti artisti siciliani.
Nella cripta si può visitare anche il
Museo d’Arte Sacra della basilica.
La Basilica e il Museo sono aperti tutti i giorni dalle ore 8,30 alle ore 12,30 e dalle ore 16,15 alle ore 20,00.
Cosa fare ad Acireale
Oltre che una visita della città per le vie del centro storico, da Acireale si possono fare delle escursioni come al villaggio di
Santa Maria della Scala.
A soli due km dalla città questo villaggio di pescatori ai piedi della "
Timpa", gradone lavico ricco di vegetazione offre un panorama mozzafiato sulla costa lavica.
Alla
Timpa si possono vedere antiche grotte o caverne naturali, coste a strapiombo sul mare (Capomulini), coste a scarpata (Santa Maria la Scala) scogliera con insenature (Stazzo) e infine una pianura agrumicola (Santa Tecla).
Dichiarata riserva naturale nel 1999 per il suo elevato interesse e valore di tipo naturalistico, geologico, faunistico e vegetativo si può fare una visita anche attraverso il caratteristico itinerario seicentesco delle “Chiazzette”, sentiero a tornanti che dalla Statale 114 conduce sino al borgo marinaro di Santa Maria La Scala.
Acireale è anche mare. La
costa acese è infatti ampia e variegata da Capo Mulini a Pozzillo, passando da Santa Maria la Scala e Santa Tecla.
Capo Mulini è l’antico approdo d’origine greca caratterizzato da un ampio golfo dal quale è possibile ammirare l’isola Lachea e i Faraglioni di Acitrezza.
Il mare acese è rinomato come tra i più pescosi del Mediterraneo.
Per chi ama la vita termale, è possibile goderne i benefici visitando le
terme di Acireale.
Le terme di Santa Venera al Pozzo e S. Caterina
Già nell'antichità, le acque sulfuree venivano sfruttate nelle antiche
Terme Xifonie.
Dell'origine greca restano chiari segni nell'antico complesso termale di
Santa Venera al Pozzo.
Le Terme vennero successivamente riprese e valorizzate dai Romani.
I nuovi stabilimenti termali di
contrada S. Caterina sono situati all'interno di una vasta area di agrumeti sempreverdi, tra l'Etna ed il mar Jonio.
Le acque termali di Acireale sono usate come fanghi, bagni ed inalazioni perle affezioni reumatiche ed osteoarticolari, otorinolaringoiatriche e dell'apparato respiratorio.
Le Terme di Acireale sono aperte tutto l'anno.
Il carnevale, feste e sagre
Acireale vanta una lontanissima tradizione del Carnevale che, secondo alcuni documenti se
ne ha testimonianza già nel '500. Con il passaggio dei secoli e delle
dominazioni il Carnevale di Acireale ha subito notevoli cambiamenti,
nelle maschere, nella realizzazione dei carri allegorici, nello
svolgimento della della stessa. Anche in estate, in genere ad inizio
agosto, si svolge la celebre festa.
Il 20 gennaio avviene la
Processione di San Sebastiano, patrono, con Santa Venera, della città.
La statua argentea del santo guerriero viene trascinata da devoti scalzi per un percorso lungo e spettacolare, sostenuto ed accompagnato da un grande fervore popolare.
Cucina, gastronomia e prodotti tipici di Acireale
La cucina di Acireale si esprime al massimo nella pasticceria.
Imperdibile è la granita di limone o di mandorla e i dolci a base di pasta di mandorla, i cannoli di ricotta, di crema o di cioccolato, le zeppole di riso.
Per quanto riguarda la tradizione culinaria di Acireale, le ricette tipiche si basano su piatti di pesce.
Le
sarde a beccaficu, il
maccu di fave sono solo alcuni nomi delle ricette tradizionali della zona.