Guida di Otranto
Come arrivare a Otranto
Otranto, un'accogliente paese sulla costa pugliese nel punto il cui l'adriatico è più stretto, si raggiunge facilmente.
In Auto:
Dal Nord - percorrere la A-14, uscire al casello di
Bari Nord e
proseguire per la superstrada Brindisi -Lecce fino ad arrivare a Lecce.
Seguire poi le indicazioni per raggiungere Maglie sulla SS.16 e poi
Otranto.
Da Taranto conviene raggiungere
Brindisi e da lì scendere
verso
Lecce
perché la strada è più scorrevole.
In treno : Trenitalia fino a Lecce poi prendere le Ferrovie
Sud-Est o i Bus navetta.
In Aereo: l'aeroporto più vicino è quello di
Brindisi e dista
circa 50 km da Lecce, anche da qui ci sono i Bus che collegano l'aeroporto con il capoluogo.
Otranto cenni storici
I ritrovamenti archeologici ci portano a datare i primi stanziamenti umani di questa zona all'età del bronzo.
La città crebbe velocemente grazie al porto che serviva come punto di riferimento per importanti centri interni
Messapi, come Muro e Vaste che già commerciavano con i paesi dell’Egeo.
I resti delle antiche mura segnano il perimetro di una città molto più grande di quella esistente durante il medioevo.
Nemico naturale di Otranto fu Taranto che aspirava al controllo dei commerci con l'oriente, ma non il solo nemico.
Molti secoli furono segnati da guerre contro i Tarantini e contro i Greci, fino all'arrivo dei conquistatori Romani: nel 151 a.C.,
quando la città diviene municipio Romano col nome di Hydruntum, storpiato poi in Odrònto, infine in Otranto.
Con la caduta dell'Impero Romano, Costantinopoli insedia ad Otranto i suoi funzionari facendo della città il caposaldo delle proprie
dominazioni nell’Italia meridionale.
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Otranto ancora storia
L’espansione longobarda nel metà del VII secolo, non raggiunse Otranto, che divenne la capitale della amministrazione Bizantina delle Terre d'Otranto composte dalle regioni di Japigia, Messapia e Calabria.
Nel IX e X secolo Otranto, come tutto il meridione affronta le incursioni saracene provenienti dall’Africa ed è l'unica città
che, con le sue poderose mura resistette meglio agli attacchi Turchi.
Durante il medioevo Otranto rimane il centro di irradiazione della cultura ellenica e bizantina e tale rimarrà per secoli.
Ai Bizantini succedettero i Normanni che, anche se si opposero ai molti tentativi di invasione dei Turchi, nel 1480 Otranto cadde e subì il
famoso Sacco di Otranto.
Dopo un anno gli Angioini resero Otranto alla Cristianità, ma la città restò completamente distrutta.
Nel Cinquecento Otranto venne contesa fra gli Angioini, i Veneziani ed ancora gli Ottomani, e queste continue guerre la misero in ginocchio.
Gli abitanti verso la metà del seicento, cominciarono ad abbandonare le terre vicino alle coste che si trasformarono il acquitrini e paludi infestate dalla malaria.
Cosa visitare a Otranto - La Cattedrale
Realizzata nel periodo di dominazione normanna, tra il 1080 ed il 1088, la
Cattedrale dell'Annunziata
con i suoi 54 metri di lunghezza e 25 metri di larghezza è la più grande chiesa di Puglia.
La facciata mostra chiaramente lo stile del romanico e il grande rosone rispecchia però l’arte gotico-araba; il portale, di gusto
barocco, venne aggiunto nel 1674.
L'interno a tre navate è suddivise da due file di colonne di granito levigato ed ornate da capitelli del XII secolo e le pareti sono
coperte da bei affreschi Bizantini e, nel 1698 fu completato lo splendido soffitto a cassettoni in legno dorato, su fondo nero e
bianco
Le parti più antiche sono costituite dal mosaico pavimentale eseguito tra il 1163 ed il 1165 e la cripta sottostante risalente al XI secolo.
Cosa fotografare a Otranto - Il Castello
Costruito, tra il 1485 ed il 1498, dopo il tragico Sacco d'Otranto, sui resti di un fortino di epoca Bizantina, il Castello Aragonese
fu ornato da tre Torri, la torre Ippolita, la torre Duchesca e la torre Alfonsina, che insieme racchiudono 'antico borgo di Otranto.
Il Castello è posto nell’angolo sud – ovest della città; ha una struttura trapezoidale con tre torri circolari poste a tre degli
angoli, mentre dal quarto angolo si stacca uno spuntone a forma di lancia detto "Punta di diamante" costruito nel 1578.
La mole possente del Castello, la cinta bastionata e l’ampio fossato con antemura, rende inconfondibile il panorama della città
ed permette al visitatore leggere nella pietra l'evoluzione dell’architettura militare da protostoria fino all'epoca del tardo
medievale e rinascimentale.
Sono distinguibili i più antichi massi dei Messapi, le strutture militari Normanne e Sveve, le fortificazioni Angioine, Turche ed
Aragonesi alte sul mare del Canale d'Otranto e sulla bella campagna circostante.
Cosa vedere a Otranto - Le Porte
La
Porta Alfonsina, posta sulla cinta muraria e che oggi segna l’ingresso al centro storico è stata ricostruita la cinta muraria
distrutta dai Saraceni.
Un particolare curioso è l'apertura posta sopra la Porta che si presume servisse per gettare liquidi bollenti sugli invasori.
Il suo nome ricorda Alfonso, duca di Calabria, liberatore della città dai Turchi nel 1481.
Altra Porta da cui si accede alla vecchia Otranto è la "
Porta Terra", che si apre lungo un
bastione, ben restaurato, d'epoca napoleonica.
Da Piazza del Popolo dove si può notare la "Torre dell'orologio", edificata nel 1799 e impreziosita dallo stemma cittadino, si giunge
a "
Porta a Mare", dalla quale, percorrendo una lunga scalinata in legno, si arriva al porto.
Il mare di Otranto - Porto Badisco
Il borgo di Porto Badisco è composto da poche unità abitative che si popolano per lo più nel periodo estivo.
Qui il mare penetra nella costa rocciosa creando un incantevole insenatura dove la leggenda vuole che il troiano Enea, nella sua lunga
fuga da Troia in fiamme, abbia trovato sicuro approdo.
Nelle vicinanze, nel 1970, gli speleologi hanno scoperto le
Grotte dei Cervi interessante sito
neolitico ricoperte di graffiti di cervi e di altri animali.
"
Porto Russo" è un'altra insenatura, che si distingue per la roccia alta e per la straordinaria
limpidezza e colorazione delle acque.
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Cosa vedere nei dintorni di Otranto
Poco fuori Otranto, nel punto in cui la penisola Italica raggiunge il suo estremo punto ad Est (70 Km dalla costa Balcanica, sorge il
Faro di Punta d'Otranto, detto della
"Palascìa".
Nei dintorni ci sono da scoprite parecchi
Menhir, l'antico semidistrutto
Monastero
di Casole, la
Torre Sant'Emiliano, una delle tante torri costruite dagli Spagnoli per
vigilare il mare e proteggere dal pericolo Turco, la chiesa di
Santa Maria dei Martiri tutti meritevoli di una visita.
Nell'entroterra belle e caratteristiche Masserie. produttrici di olio extravergine, vino genuino, farine di grano duro sono diventate
veri punti di riferimento per souvenir gastronomici.
Sagre e feste a Otranto
In Maggio, per le vie del centro si tiene la Fiera di San Francesco di Paola, un antico mercato.
Durante la prima decade di Agosto a Porto Badisco, si tiene la
Sagra del riccio di mare di cui
sono ricchi i fondali della zona, con stand gastronomici e musica dal vivo.
Ancora in Agosto durante tre giorni per la Festa dei Beati Martiri Idruntini sono previsti concerti bandistici e spettacoli di musica
leggera. Le luminarie addobbano le strade principali del paese. La festa si conclude con un suggestivo spettacolo di fuochi
pirotecnici.
In settembre si tiene la Festa Patronale della
Madonna dell'Alto Mare, con luminarie, concerti bandistici e fuochi pirotecnici per finire il 24 settembre con la Festa dell'Uva.
Cosa mangiare a Otranto
La cucina d'Otranto offre il meglio del meglio della cucina Salentina: la pesca è ancora una attività di molti abitanti di Otranto che pescano triglie, cernie, orate, sgombri, cefali, saraghi, dentici, spigole, scorfani, alici, sarde, polipi, calamari, seppie e ricci di mare, che i cuochi locali grigliano, friggono o annegano in intingoli appetitosi a poche ore dalla pesca.
Dall'entroterra, produttrice da millenni, di olio, grano, frutta, ortaggi ed animali da cortile, arrivano i piatti contadini come i “ciciri
e tria” la locale
Pasta e ceci, le paste fatte in casa ma condite con tradizionali sughi di agnello o di
carne di cavallo.
Indimenticabili le melanzane grigliate con menta ed aglio, peperoni fritti, peperonate, la zuppa di pomodoro “prummitoru scattatu”, le
cime di rape stufate “rapacaule nfucate” accompagnano i “pezzetti di cavallo” che, insieme ai “Turcinieddri ” sono la carne delle occasioni di festa per i locali.