Guida di Brindisi città
Come arrivare a Brindisi
Brindisi è l'unico porto naturale sicuro della costa adriatica.
Infatti la città è situata su un promontorio tra i due rami del suo porto interno.
In auto:
- Autostrada del Sole (Milano-Bologna-Canosa) A1
- Superstrada Bari-Brindisi.
In treno
Per informazioni: tel. 147-888088.
In aereo:
Collegamenti con Roma e Milano.
Aeroporto di Brindisi Casale
Per informazioni: tel. 0831/418963; 0831/411711.
In nave:
Per informazioni: tel. 0831/523825.
Brindisi Cenni Storici
Precedentemente abitata da popoli di origine cretese-micenea e dagli Illiri, che si erano fusi in un'unica popolazione gli Iapigi-Messapi, i quali costruirono le prime città fortificate, Brindisi, divenne Colonia latina nel 244 a.C. e Municipio Romano nell'89 a.C., molto grande, potente e bella.
Nel VII secolo i Longobardi saccheggiarono Brindisi e si insediarono a Oria, dov'era più facile nascondersi e difendersi, ma pure Oria dovette subire il saccheggio da parte dei Saraceni.
Brindisi risorse con i Normanni (circa mille anni fa), che costruirono Chiese e Castelli ancora esistenti.
Il porto divenne base importante per le crociate e la popolazione tornò ad abitare le città costiere.
Anche gli Svevi, con Federico II, furono grandi costruttori: eressero il castello "di terra" a Brindisi, là dov'era il termine della via Appia.
Il potenziamento del porto di Brindisi continuò per merito degli Angioini, che ne fecero lo scalo principale per l'espansione in
Oriente, ma anche per andare alla conquista della Sicilia.
Brindisi ancora storia
Nel 1450 circa, il principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo Orsini per difendere la città di Brindisi dai Saraceni, modificarono il corso di un canale, ma le acque stagnanti causarono la malaria, che, con gli attacchi notturni dei pirati, furono la causa dell'abbandono della città, verso le aree più sicure e salubri dell'interno.
Nel XVII secolo i Comuni interni raggiunta una notevole forza per il miglioramento delle colture agricole e l'aumento demografico, grazie
agli investimenti dei Borboni riaprirono al transito delle grandi navi mercantili il porto di Brindisi.
Ma la rinascita della città avvenne nel 1870 con la cosiddetta "Valigia delle Indie", la linea ferroviaria e marittima che collegava, attraverso
il porto e il canale di Suez, Londra a Bombay e Calcutta.
Tra la fine dell'800 e i primi del 900 si sviluppò a Brindisi, e dintorni l'industria di trasformazione dei prodotti agricoli, e si
diffusero in particolare gli stabilimenti vinicoli e oleari che portarono altro lavoro e ricchezza.
Cosa vedere a Brindisi - Porte e Bastioni
Il centro storico di Brindisi è ancora in parte confinato all'interno delle mura aragonesi, risalenti alla metà del XV secolo, modificati da Carlo V,
che vi aggiunse dei Bastioni (torrioni strategici).
Tra questi il
Bastione San Giacomo, oggi restaurato, viene utilizzato per mostre e manifestazioni culturali, come anche il bastione attiguo a
Porta Mesagne.
Notevole e caratteristica è
Porta Lecce anche lei sormontata e fiancheggiata da fortilizi e possenti bastioni.
Da vedere sono anche il
Bastione di Levante ed il
Torrione Inferno.
Cosa vedere a Brindisi - Castello Svevo
Detto anche "
Castello Grande" o "
Castello di terra", voluto nel 1227 da Federico II, come residenza fortificata, è così definito per distinguerlo dall'altra fortezza posta a difesa del porto di Brindisi.
Questo Castello Svevo, costruito con materiali derivanti dalle vecchie mura e dai monumenti cittadini in rovina, serviva come difesa dalle
ostilità dei brindisini rimasti fedele ai Normanni e che mal sopportavano gli Svevi, contro i quali frequentemente si ribellarono.
Abbandonato dagli Spagnoli, il castello venne trasformato in penitenziario da Gioacchino Murat nel 1813 e, dal 1909, è utilizzato
dalla Marina Militare.
Cosa vedere a Brindisi - Castello Aragonese
Il pericolo dell’invasione turca fu alla base della decisione di fortificare la città, di
Ferrante d’Aragona nel 1481 con una rocca a guardia del porto.
Dopo soli 4 anni, Alfonso duca di Calabria, trasforma il torrione in castello, da allora chiamato
Castello Aragonese o Alfonsino.
Nel 1558, iniziano i lavori di costruzioni del Forte (conosciuto come "
Forte a Mare") per
impedire lo sbarco di truppe nemiche e il conseguente attacco al, castello.
I lavori dell'imponente costruzione a forma di triangolo isoscele durarono circa 46 anni e compresero la realizzazione della darsena a
chiusura parziale del precedente canale, del torrione circolare di "San Filippo" (lato porto) e di quello triangolare (lato mare).
Cosa vedere a Brindisi - Colonne Romane
Le Colonne sono da sempre il simbolo della città di Brindisi.
Conosciute, forse erroneamente, come simbolo del termine dell'antica via Appia, rappresentavano in realtà un riferimento portuale per i naviganti
dell'epoca, erano decorate con foglie di acanto e dodici figure a mezzo busto, Giove, Nettuno, Giunone, Intride e otto Tritoni agli angoli.
Delle due colonne gemelle originarie, realizzate dopo la metà del II secolo, con un marmo proveniente dalla Turchia, solo una è integra ed è
costituita da otto rocchi, per un'altezza complessiva di di 18,74 metri ed è sormontata da un capitello, simile ad uno ritrovato presso le Terme di Caracalla a Roma.
Sul basamento della colonna superstite, anch'esso in marmo bianco, è impressa un’iscrizione latina di età altomedioevale in cui si ricorda la
ricostruzione di Brindisi del IX secolo per opera del bizantino Lupo Protospata.
Dell'altra colonna, caduta nel 1528, è visibile la sola base e uno dei rocchi.
Cosa vedere a Brindisi - Monumento al Marinaio
Attraversando il
canale Pigonati si arriva nel porto interno, naturalmente diramato in due parti dette seno di levante e seno di ponente, qui si incontra il
Monumento al Marinaio d'Italia realizzato nel 1933 a forma di timone alto 54 metri.
Visto dall'alto, l'insieme dell'intera costruzione ha l'aspetto di un uccello stilizzato.
Dal terrazzo, accessibile al pubblico, la vista sulla città e sul porto è molto suggestiva.
Lungomare del Porto
Giungendo sul suggestivo
Lungomare del porto interno di Brindisi, molto frequentato ed amato dai brindisina, si possono ammirare i
Giardini di Piazza Vittorio Emanuele II, completamente rinnovati nel 2001, con al loro interno la
Fontana dei Delfini (del 1876) e il
Monumento a Virgilio, una opera in marmo di Floriano Bodini del 1988.
Vicino ai giardini, sul muro laterale della
Capitaneria di porto, è visibile la
Meridiana del Porto,
realizzata nel 1917 dal capitano Alberto de Albertis, uno dei principali esperti italiani in orologi solari.
I Palazzi Nobiliari
Passeggiando per la città sarà possibile ammirare vari edifici che fanno parte della storia di Brindisi, come il
Palazzo Dionisi, di stile veneziano, l'antico
Hotel Internazionale, costruito alla fine dell'800 e che ha vissuto il periodo di massimo splendore con lo scalo della Valigia delle Indie, l'importante ed antico edificio oggi denominato
Casa del Turista, utilizzato per manifestazioni culturali i sede dell'APT, una costruzione risalente ai
Templari, che realizzarono in quest'area una darsena contornata da portici.
Il cinquecentesco
Palazzo Montenegro, attuale residenza del Prefetto, il migliore esempio di edilizia barocca cittadina.
Il
Museo Archeologico "Salvatore Faldetta", nell'edificio a lato della scalinata delle
Colonne Romane, dove si possono ammirare diversi vasi e reperti in ceramica di epoche diverse.
Palazzo Granafei Nervegna, di gusto rinascimentale, realizzato nel 1565.
Cosa vedere a Brindisi - Area Archeologica
Molto interessante è la visita all'area archeologica dell'antico e suggestivo
Rione di San Pietro degli
Schiavoni, dove, sulle fondamenta del nuovo Teatro, è visibile una
zona di epoca romana, con un complesso termale, alcune abitazioni e una larga strada lastricata.
Poco lontano, su via Casimiro, sono presenti altri scavi con i resti di pavimenti e di un tempio.
Sempre di epoca romana sono i resti delle cinque vasche limarie che permettevano la decantazione delle acque potabili prima di distribuirle
alle fontane della città'.
Una di queste è la
Fontana De Torres, sita al centro di piazza della Vittoria, fatta realizzare nel 1618 dal
regio governatore Pietro Luigi De Torres.
La fonte doveva servire principalmente ai soldati dei galeoni spagnoli ancorati nel porto della città.
Per la costruzione venne utilizzata una vasca in marmo precedentemente impiegata come fonte battesimale, sul quale vi furono applicate quattro
bocche.