Guida di Campobasso città
Come arrivare a Campobasso
Capoluogo di provincia e di regione, ha una posizione piuttosto elevata (m. 701) nell’ alto Molise.
In auto:
Collegamento Napoli - Campobasso: Autostrada A1 e Strada Statale;
collegamento Pescara - Campobasso: Autostrada A14 (fino a Termoli) e
Strada Statale; collegamento Roma - Campobasso: Autostrada A1 (fino a
Cassino) e Strada Statale; collegamento Isernia - Campobasso: Strada
Statale SS17 (fino a Bojano) e Strada Statale.
In treno:
Collegamenti diretti con Roma e Napoli.
Per informazioni: tel. 147888088; 0874/90688.
In aereo:
L’ aeroporto più vicino è l’ Aeroporto Civile di Roma -Urbe.
Per informazioni: tel. 06/8120524.
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Campobasso cenni storici
Centro fortificato di origine probabilmente sannita Campobasso Alta è comincia a diventare un nucleo importante con la dominazione
longobarda che avvenne nell'878.
La città venne dominata dai conti di Bojano fino al XIII secolo.
Dal XIV secolo Campobasso visse un periodo di ascesa economica e culturale grazie alla dominazione dei Monforte che infeudarono il borgo e
lo dotarono di un grande castello.
Il fiorire dei commerci e l’aumentata importanza amministrativa comportano l’ ampliamento dell’antico borgo che si espande soprattutto
intorno alla chiese di San Bartolomeo e di San Mercurio diventando Huniversitas Hominum.
Campobasso ancora storia
Verso la fine del 1400 il borgo passò in mano agli Aragonesi e in seguito a De Capoa.
Il 1700 è caratterizzato dalla presenza nel paese di Carlo di Borbone, che conferisce a Campobasso il ruolo di "città modello", mentre in
regime napoleonico nel 1814, Gioacchino Murat fonda in basso, rispetto al Centro Storico, la città moderna.
Progettata secondo l'ideale della città giardino, presenta molti spazi verdi, piazze, nonché fontane e fontanelle dalla quale sgorgano
tutt'ora acque fresche e pure.
Cosa vedere a Campobasso - La città vecchia
Campobasso è composta di una parte vecchia ed elevata e di una moderna, situata più in basso.
La città vecchia presenta la struttura tipica del centro di collina di stampo medievale, con stradine strette, scalinate fiancheggiate di
vecchie case, con un andamento circolare intorno alla zona centrale più elevata.
Molto pittoresca e caratteristica, il borgo vecchio si trova sul pendio di un colle sulla cima del quale si innalza l’imponente
Castello Manforte.
Quando Ferdinando I d’Aragona fece aprire nelle mura perimetrali altre quattro porte: Sant’ Antonio, San Nicola, Santa Maria della
Croce e San Paolo, gli abitanti locali ottennero la possibilità di costruire le abitazioni addossate alle mura ottenendo la particolare
forma accatastata delle antiche abitazioni.
Cosa vedere a Campobasso - Castello Monforte
Il
Castello Monforte, probabilmente fondato dai longobardi su preesistenti edifici sannitici, fu ricostruita fra il 1456 ed il 1463 per
volere del conte Cola.
Posto su un colle che domina la città, possiede una struttura massiccia, con mura e torri merlate, un maestoso portale d'ingresso con lo stemma
dei Monforte (una croce e quattro rose) e, all'interno, i resti delle mura sannitiche ed un elegante cortile.
La torre più alta è ora sede della Stazione Metereologica dell'Aeronautica Militare e, parte dell'edificio, è adibito a Sacrario dei Caduti
della Seconda Guerra Mondiale.
Cosa vedere a Campobasso - La Città Bassa
La città bassa si è sviluppata ai piedi del colle a partire dal 1814, con tracciato ampio e regolare.
In questa parte della città è possibile fotografare la
Piazza della Prefettura, la piazza principale
della città, posta, insieme alla contigua
Piazza Pepe, al limitare tra il nucleo antico e la parte
nuova.
Altri edifici notevoli sono Palazzo Mazzarotta, la Chiesa di Sant'Antonio Abate, la Chiesa di San Leonardo, la Chiesa di San Bartolomeo e la Chiesa di San Giorgio, eretta nel XII secolo in pieno stile gotico che possiede un grande campanile.
Cosa visitare a Campobasso - La Cattedrale
Nella
Piazza della Prefettura si trova l'imponente edificio neoclassico della
Cattedrale di Campobasso, dedicata alla SS Trinità.
Eretta per volere di Andrea de Capoa nel 1504, fu distrutta da un terribile terremoto nel 1805 e ricostruita nel 1829 con una originale
torre campanaria coronata da una bizzarra e pittoresca cuspide ricoperta di maioliche variopinte.
All'interno ha tre navate e notevoli cappelle decorate da quadri ed opere di maestranze locali.
Begli affreschi con la Vergine in trono circondata da Apostoli e SS.Trinità nel giorno della Pentecoste (Romeo Musa), le immagini della
Battaglia di Lepanto e l'Ultima Cena. (Amedeo Trivisonno)
Notevole è l'altare maggiore decorato con vetrate policrome raffiguranti storie della vita di Santi'Ilario e Sant'Agostino.
Sagre e folklore a Campobasso
Campobasso, come tutti i centri del Molise è ricca di feste religiose tradizionali e di sagre legate ai prodotti della terra.
Fra le manifestazioni sono imperdibili i Misteri del Corpus Domini in giugno, quando, tredici quadri viventi girano per le vie della città
portati a spalla al suono di bande musicali.
I figuranti, fissati alle "macchine" ideate da un artista del '700, Di Zinno, sono tutti giovanissimi ed i quadri rappresentano:
Sant'Isidoro, il santo contadino; San Crispino, il santo calzolaio; San Gennaro; Abramo; Maria Maddalena; Sant'Antonio Abate;
l'Immacolata; San Leonardo; San Rocco; l'Assunta; San Michele; San Nicola e il SS. Cuore di Gesù.
Bellissima è la festa dell'Infiorata, quando le stradine della città vecchia diventano tappeti di fiori.
Cosa mangiare a Campobasso
In questi ultimi anni anche la cucina molesana si è un poco alleggerita, per mettersi
in linea con i tempi moderni dove anche il tempo ha il suo valore.
Nelle trattorie tipiche e durante le sagre, però, ritornano i piatti tradizionali perchè la cucina locale è legata alla tradizione
contadina in cui dominano le carni di maiale, il latte, i formaggi, l'olio ed il vino.
Questi prodotti di base, uniti ai tartufi, ai funghi, alle verdure di stagione ed alle varie paste fatte in casa, producono piatti
indimenticabili, spesso dai nomi misteriosi: i ‘nnoje, i friscatille, cuzze e fugne, cuzze e foje, ‘a crugnalette arracanàte, ‘u gallùcce
arrechjne, i melegname secche e per dolce...grcke.