Guida di Furlo
Come arrivare al Furlo
Riferendosi al termine "
Furlo" ci si riferisce alla località che comprende il "
Passo del Furlo", alle "Gole del Furlo", alla "
Galleria del Furlo" che fanno parte della "Riserva Naturale Statale Gola del Furlo".
I punti di riferimento per arrivare sono
Fano e
Acqualagna.
In auto:
Da Nord o da sud Autostrada Adriatica A 14, uscita Fano, proseguendo poi sulla SS3 in direzione Roma. All'uscita Calmazzo - Passo del Furlo si raggiunge la Riserva in pochi chilometri.
Da Roma con la SS3 (Flaminia) con uscita Furlo.
Furlo cenni storici
Il Furlo è stato protagonista di tante vicende storiche e leggendarie.
Fu il popolo etrusco, che costruì la strada di collegamento tra Roma e Rimini, che passava attraverso la gola detta Saxa Intercisa ovvero Pietra Spaccata o anche Sasso Rotto, che in seguito prese la denominazione di Petra Pertusa cioè Pietra Forata.
La conquista del Furlo da parte dei Romani avvenne nel 295 a.C., dopo la sconfitta della Confederazione Italica a Sentino (Sassoferrato).
Il nome Furlo proviene dal latino Forulum, Piccolo Foro indicava la piccola galleria umbro-etrusca che veniva usata prima della costruzione della galleria romana voluta da Vespasiano terminata nel 76 d.C.
La strada che, provenendo da Roma, attraversa l'Appennino al passo della Scheggia (m. 632), passa attraverso le gole del Candigliano
per arrivare a Rimini è chiamata via Flaminia dal nome del Console Flaminio che la fece lastricare nel 220 a.C.
(pubblicita' ads A1)
Furlo ancora storia
La zona del Furlo fu conquistata e persa dai Goti e dai Bizantini; nel 1234, quando Buonconte da Montefeltro conquistò Urbino, il Furlo entrò a far parte del territorio dei Montefeltro.
Per secoli il Furlo restò una zona selvaggia e abbandonata in mano ai banditi.
Nel 1631, come il Ducato d'Urbino, il Furlo, entrò a far parte dello Stato Pontificio, ma la situazione non migliorò, al punto che nel 1771 i convogli postali evitavano di passare per la gola.
Solo con l'Unità d'Italia si risolse il problema del banditismo e, negli anni ottanta del '900, con la costruzione di due nuove gallerie di
3391 m., il traffico della Flaminia,ha lasciato l'area, restituendola alla tranquillità semiselvaggia della Gola.
Cosa vedere al Furlo
Passeggiando lungo il fiume Candigliano, affluente del Metauro che attraversa la Gola del Furlo incidendo le pareti del Monte Paganuccio (m. 976) e del Monte Pietralata (m. 889), si presentano suggestivi paesaggi di rocce, ghiaioni e acqua dalle mille sfumature di verde.
Paradiso dei Geologi e degli appassionati della materia, qui si possono vedere da vicino le rocce antiche di Calcare Massicciole che formano le pareti della Gola, mentre sul Monte Pietralata si possono osservare le formazioni superiori quali la Corniola, il Rosso Ammonitico (tanto ricercato dagli amanti dei fossili), i Calcari Nodulari, la Maiolica e la Scaglia.
Cosa visitare nei dintorni del Furlo
Il paesaggio e la morfologia della Gola del Furlo permettono di ricostruire la storia geologica italiana da più di 200 milioni di anni fa: le sue rocce illustrano, come un atlante all'aperto, le principali formazioni dell'Appennino umbro-marchigiano.
Alcuni edifici religiosi parlano del passato storico della zona come l'
Abbazia di San Vincenzo detta di Petra Pertusa che è una preziosa opera di stile romanico del Vl secolo, mentre il Santuario del Pelingo testimoniano la religiosità degli abitanti nel XIX secolo.
Cosa fotografare a Furlo - La Flora
La formazione vegetale nell'area del Furlo è molto diversificata comprendendo grandi lecceti, lungo le scarpate, vegetazione mediterranea, querceti e castagneti sino ad arrivare ai prati e pascoli in vetta.
Tra le specie rare e di interesse naturalistico sono da segnalare: Moehringia papulosa (endemica), il Citiso nero (Lembotropis nigricans), lo Spino quercino (Rhamnus saxatilis), il Giaggiolo (Irisgraminea), numerose orchidee tra cui Dactylorhiza romana e Orchis morio, il Corbezzolo (Arbutus unedo), il Bagolaro (Celtis australis).
Cosa fotografare a Furlo - La Fauna
I secoli di abbandono del territorio da parte dell'uomo alla natura, ha mantenuto un livello molto diversificato di abitanti animali.
Le alte pareti della gola sono l'habitat ideale per i rapaci, che le utilizzano per nidificare, mentre i prati sommitali sono ideali per la caccia.
Una telecamera è stata piazzata vicino ad un nido d'aquila e tutti hanno potuto seguire, nel 2011, la nascita ed lo sviluppo di due aquilotti.
Con l'Aquila reale, cacciano qui Falchi e Sparvieri, Astori e Albanelle che controllano serpi e roditori.
Anche il Lupo, l'Istrice e la Puzzola hanno casa alla Futa, con numerosi anfibi e rettili.
Cosa mangiare a Furlo
A pochi kilometri dalla gola sorge il Borgo di Acqualagna, la capitale del tartufo.
Mangiare nelle trattorie della zona permette di gustare i piatti tipici a base di Tartufo primaverile o estivo e magari portarsi
a casa il profumato tubero appena colto.