Guida di Arcumeggia
Come arrivare ad Arcumeggia
Arcumeggia è una piccola frazione del comune di
Casalzuigno
immersa nel cuore verdeggiante della Valcuvia.
In auto:
Da
Milano, Autostrada A8 verso
Varese, poi A26 verso Gravellona Toce con uscita
al casello di Sesto Calende. Immettersi sulla SS629 verso Besozzo - Gemonio, poi sulla SS394 verso Cittiglio-Luino) fino a
Casalzuigno, da qui seguire le indicazioni per Arcumeggia sulla SP7.
Da Lugano (32,8 Km) Agno - Valico di Ponte Tresa, poi seguire la SS233 (direzione
Marchirolo-Cunardo-Grantola) e poi la SS394 (direzione Laveno) fino a Casalzuigno, da qui seguire le indicazioni per Arcumeggia
sulla SP7.
Il percorso da Casalzuigno ad Arcumeggia, anche se sono pochi kilometri,
è su una strada di montagna, bellissima, ma stretta... perciò prudenza!
Arcumeggia storia di una galleria dell'arte
I nome di Arcumeggia deriva dal romano
Arx Media,
Rocca di mezzo,
sorta cioè fra due valli, la Valcuvia e la Valtravaglia.
Prima di essere il più noto paese dipinto in provincia di Varese e la prima esperienza di “Galleria all’aperto dell’affresco” in Italia,
Arcumeggia, è un suggestivo agglomerato di case rurali che racconta di una società agricola con attività legate alla pastorizia.
Questa piccola località, sulle pendici del Monte San Michele, frazione di Casalzuigno, gode di una fitta vegetazione di castagni, di
querce, di robinie e di bei pascoli estivi.
Svuotato dall'emigrazione Arcumeggia venne scelta come sede della manifestazione “Pittori in vacanza”, che avrebbe richiamato artisti
capaci di rilanciare l’arte figurativa, in contrapposizione alle avanguardie astratte ed informali.
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Cosa visitare - Pinacoteca all'aria aperta
L'idea originale di una Pinacoteca all'aria aperta, conquista, prende piede, si avvia, si sviluppa.
Dal 1956 prende a vivere la
Galleria dell'Affresco, l'anno dopo viene costruita la
Casa del Pittore, luogo di soggiorno per gli artisti.
La formula piace anche agli artisti, ed ogni anno da allora, un artista di fama giunge nell'estate ospite di Arcumeggia e si
impegna, durante la permanenza, a realizzare sulle pareti delle case un affresco.
Il primo pittore ad arrivare lassù, è
Achille Funi che dedica
alla fede della gente di Arcumeggia una dolcissima
"Madonna" inscritta in una piccola edicola nello
slargo di accesso al paese.
Cosa vedere ad Arcumeggia - L'Arte figurativa
La tematica pittorica di
Gianfilippo Usellini diventa il bene augurante "Ritorno dell'emigrante" che
rispecchia la speranza degli abitanti di un paese spopolato.
Forse la speranza non si è ancora realizzata se, dopo alcuni anni,
Giuseppe Migneco carica di tanta tristezza la sua "Partenza dell'emigrante".
Ogni estate i pennelli colorano le vecchie case, nome noti e meno noti si rincorrono nelle viuzze selciate:
Aligi Sassu,
Remo Brindisi,
Gianni Dova, Aldo Carpi, Umberto Faini, Eugenio Tomiolo,
Francesco Menzio, Fiorenzo Tomea, Giovanni Brancacio, Enzo Morelli, Bruno Saetti, Ferruccio Ferrazzi, nonché pittori locali quali
Innocente Salvini, Antonio Pedretti e Albino Reggiori.
Tra i soggetti dipinti appaiono raffigurazioni simbolico -allegoriche, ritratti di antichi abitanti e di vecchi mestieri del paese, santi, scene religiose ed infine rappresentazione naturalistiche e paesaggistiche.
All’interno della
Casa del Pittore, dove gli artisti possono pernottare e lavorare ai bozzetti
di preparazione dei propri affreschi, sono custodite diverse opere tra sinopie, stendardi, mattonelle autografe, formelle, dipinti, cartoni preparatori,
schizzi su carta ed altro a testimonianza dell'ospitalità data al pittore.
Arcumeggia - Pinacoteca all'aria aperta
Per la tradizione ciclistica molto forte nel Varesotto,
Aligi Sassu,
lascia la sua impronta coloristica con "Corridori" dove Coppi, Bartali, Magni e altri storici assi del pedale, affrontano una salita,
incitati dai tifosi.
Remo Brindisi, dipinge un'intera parete con "Abitanti e lavori
del posto": è il più grande affresco, ma ora appare un po' sbiadito.
Una festosa "Corrida" di
Gianni Dova
sta di fronte alla Locanda
del Pittore poi, passeggiando fra le stradette si vedono bei lavori di Umberto Faini, di Brancaccio e di un'altra decina di pittori.
Cosa vedere ad Arcumeggia
Tra le attrattive del paese vi è il
Sagrato della Chiesa dedicata a Sant’Ambrogio, dove si possono
ammirare gli affreschi delle 14 stazioni della Via Crucis dipinte da undici pittori diversi.
Di suggestiva bellezza sono gli antichi cortili che, insieme al profumo di fieno, ancora oggi conservano testimonianza dei
Corsi Estivi di
Affresco tenuti qui ad Arcumeggia fin dal 1961 e che hanno visto, nel corso degli anni, la partecipazione di giovani provenienti dalle
Accademie d’Arte di tutta Italia e dall'Europa.
La
Via degli Allievi, a loro
dedicata, è posta nel cuore del paese è decorata con pannelli da
loro realizzati in affresco e accoglie un piccolo spazio espositivo di sculture in gesso di Giuseppe Cerini (1862-1935) e di
Giovanni Vidini (1899 -1994), artisti originari di Arcumeggia.
Ufficio Informazioni di Arcumeggia
SEGRETERIA DELL'ACCORDO PER LA GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEL PAESE DIPINTO DI ARCUMEGGIA
c/o Provincia di Varese - Settore Marketing Territoriale e Identità Culturale
Piazza Libertà, 1
2100 Varese
tel. 0332.25.22.70
fax 0332.25.22.44
[email protected]
COMUNE DI CASALZUIGNO
Via Libertà, 44 - 21030 Casalzuigno (VA)
Tel. 0332 624122 - Fax 0332 624203
Cosa fare ad Arcumeggia
Annualmente oltre il lavoro artistico che ravviva Arcumeggia d'estate, alcune manifestazioni fanno da appuntamento fisso per gli
appassionati.
- La terza domenica di Luglio la Festa della Madonna del Carmine viene festeggiata come una volta con una Processione per le vie del pese
e la S. Messa.
- La prima domenica di Settembre la Festa del Bicc (formaggio tipico arcumeggiano) è l'occasione gastronomica da non perdere.
- Il 7 Dicembre si festeggia il patrono di Arcumeggia Sant’Ambrogio con una S. Messa seguita dall'appuntamento conviviale con piatti
tipici arcumeggiani.
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Il libro d'oro degli affrescatori di Arcumeggia
Giovanni Brancaccio, Ragazza alla finestra, 1956
Ferruccio Ferrazzi, Attesa, 1956
Achille Funi, Madonnina, 1956
Francesco Menzio, Bambini tra gli alberi, 1956
Giuseppe Montanari, San Martino e il povero, 1956
Enzo Morelli, La Samaritana al pozzo, 1956
Bruno Saetti, Maternità, 1956
Fiorenzo Tomea, Crocifisso, 1956
Eugenio Tomiolo, La Speranza, 1956
Gianfilippo Usellini, Il ritorno dell’emigrante, 1956
Remo Brindisi, Abitanti e lavori del posto, 1957
Cristoforo de Amicis, Madonna e angelo, 1958
Sante Monachesi, Trionfo di Gea, 1959
Luigi Montanarini, Composizione, 1959
Giuseppe Migneco, La partenza dell’ emigrante, 1962
Gianni Dova, La corrida, 1964
Gianfilippo Usellini, Severin bef pooc vin!!!, 1964
Aldo Carpi, Sant’Ambrogio benedice Arcumeggia, 1966
Aldo Carpi, Agnello divino" (ceramica), 1967
Aligi Sassu, Corridori, 1967
Gianfilippo Usellini, Sant’Antonio,1967
Gianfilippo Usellini, San Rocco, 1967
Innocente Salvini, La ripartizione della polenta in
famiglia 1971
Ernesto Treccani ,Composizione agreste, 1974
Aligi Sassu, San Martino, 1991
Umberto Faini, Allegoria della decorazione murale, 1994
Antonio Pedretti, Nelle Alpi, cuore d'Europa, le radici
dell'Unione Europea, 2001
Albino Reggiori, Cattedrale, 2006