Guida di Monza
Come arrivare a Monza
In auto: Autostrada A4 Torino-Trieste
- Tangenziale Nord di Milano (A52)
- Tangenziale Est di Milano (A51).
La Strada Statale 36 la collega con Milano, Lecco e Sondrio.
In treno:
Le stazioni sono due:
Monza in cui fermano le linee Milano-Chiasso, Milano-Lecco-Tirano e Monza Sobborghi solo per la linea Milano-Molteno-Lecco -
www.trenitalia.com.
In aereo:
Monza è servita dai seguenti aeroporti: Linate (distanza 20 chilometri), Malpensa (distanza 50 chilometri).
I due terminal sono collegati a Milano Stazione Centrale, 24 ore su 24, da un servizio di bus navetta gratuito, ogni 10 minuti e da qui è possibile prendere il
treno per Monza.
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Monza cenni storici
I primi nuclei abitativi di Monza, appartenenti ad una tribù celtica, sorsero lungo le rive del fiume Lambro.
Romanizzata intorno agli anni 50 a.C., Monza divenne, per la sua posizione geografica, un vicus romano popolato da gente dedita alla
pastorizia all'agricoltura e alla pesca.
A Monza venne edificato in questo periodo il maggior ponte della Lombardia, si tratta del Ponte di Arena che era lungo 70 metri e largo 4,
composto da sette archi ribassati realizzati in cotto e pietra serizzo, oggi sostituito con il Ponte dei Leoni.
La longobarda regina Teodolinda, fece di Monza il centro politico, culturale e religioso più importante della Lombardia.
Monza ancora storia
Sotto il regno dei Franchi Monza continuò a svilupparsi e a progredire e, con l'avvento di Berengario I, il primo imperatore a farsi
incoronare con la famosa
Corona Ferrea, divenne "Est Sedes Italiae Regni Modoetia".
In epoca comunale Monza fu la città prediletta del Barbarossa e, grazie al potere ecclesiastico ed economico degli Umiliati, una
organizzazione religiosa dedicata alla edificazione di chiese e monasteri dove si sviluppavano le arti meccaniche, divenne un importantissimo
centro artigiano, il più importante della Lombardia, per la lavorazione della lana.
E' in quest'epoca che venne eretto
l'Arengario, luogo simbolo del potere politico.
Cosa vedere a Monza - Il Duomo
Le origini del Duomo di Monza risalgono al 595 quando, la regina Teodolinda, fece erigere, nei pressi del suo palazzo una basilica chiamata
Oraculum" dedicata a
San Giovanni Battista.
"
Cappella Palatina" e poi "
Chiesa Madre", negli anni dal 1300 al 1346
la basilica venne ricostruita dai Visconti a tre navate con una facciata più bassa dell’attuale, a fasce marmoree bianche e nere.
Trent'anni dopo la chiesa fu ampliata con cappelle laterali e absidali e, per ristabilire le proporzioni, la facciata fu innalzata e
completata com'è oggi:una delle più importanti testimonianze dell’architettura Campionese del Trecento.
Cosa vedere - La Corona Ferrea e il Tesoro
Piccolo gioiello della pittura lombarda del quattrocento è la Cappella degli Zavattari, a sinistra dell’altare maggiore, dove si conserva un
ciclo di quarantacinque affreschi con le storie della regina Teodolinda e la leggendaria Corona Ferrea.
Da visitare alla Basilica, il Museo del Tesoro del Duomo il cui pezzo più prezioso è la celebre
Corona di Ferro,
in oro, pietre preziose e smalti, utilizzata per incoronare re ed imperatori e che è esposta dietro l'altar maggiore.
Nel Museo scavato sotto il Duomo è conservata la ricca raccolta di cimeli d'arte barbarica dal IV al IX secolo, il Calice di Gian
Galeazzo Visconti, gli arazzi Millefleures e la collezione di argenterie lombarde dei secoli dal XVI al XIX.
Informazioni:
http://www.museoduomomonza.it/
Telefono : 039/323404
Cosa vedere a Monza - Villa Reale e Parco
Voluta dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria per il figlio Ferdinando, costruita tra il 1776 e il 1780, appena fuori dal borgo
medievale, la Villa Reale è stata per anni la residenza di campagna degli Asburgo.
L'impianto della Villa è quello caratteristico della villa romana, con un corpo centrale e due ali che si dipartono ad angolo retto.
La facciata a est, preceduta da una scalinata, è la più importante e il cortile d'onore, che si trova tra i due bracci dell'edificio, è
racchiuso da una cancellata a lance dorate, eretta dopo che una sommossa popolare portò gli insorti fino alle porte della Villa.
Notevoli sono il salone d'onore, gli appartamenti di Umberto I e Margherita di Savoia, la Cappella Reale, il Teatrino di Corte e la Rotonda,
affrescata dall'Appiani nel 1789 con episodi della favola di Amore e Psiche.
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Cosa vedere a Monza - L'Arengario
Vicino al duomo, nel cuore del centro medievale, sorge
l'Arengario, antico Palazzo del Comune eretto nel 1293 e uno dei simboli
più caratteristici della città.
Inizialmente di forma rettangolare, era formato dalla loggia del piano terra, con arcate a sesto acuto e un soffitto di travi.
Il piano nobile presenta aperture a trifora, incorniciate da archi a tutto sesto; sud, la
"parlera",
un piccolo balcone in marmo con due colonne che ne sostengono la copertura, realizzato alla fine del Trecento, da dove venivano proclamati i decreti cittadini. L'edificio è uno dei simboli civili più caratteristici della città.
L'ampia sala interna era destinata alle riunioni del Consiglio Comunale, come indica il termine Arengario, mentre la zona del loggiato era
adibita ad area di mercato.
La torre, di forma quadrata, culminante con una merlatura e una cuspide, venne innalzata nel Trecento e presenta due aperture a sesto acuto su ogni lato.
Il Centro Storico
Nel centro storico rimangono altre testimonianze architettoniche Romane e medievali, come i resti del
Ponte d'Arena di epoca
romana, di cui si può ancora ammirare una delle otto arcate, sostituito più moderno
Ponte dei Leoni.
Città ricca di storia e di luoghi incantevoli, Monza offre angoli tranquilli e suggestivi.
In via Santa Margherita, accanto alla chiesa di San Maurizio si può ancora ammirare l'antico portone del convento che ospitò la Monaca di
Monza, noto personaggio del romanzo del Manzoni.
Per una passeggiata in riva al Lambro, dall'alzaia di via San Gerardo dei Tintori, parte un percorso pedonale che arriva al settecentesco
Ponte di San Gerardo da dove si gode una splendida prospettiva.
Cosa mangiare a Monza
A Monza, anche se è facile trovare locali che offrono le più diverse specialità etniche, i menù a base di ricette della cucina brianzola,
sicuramente genuina, naturale, per niente sofisticata vanno per la maggiore.
E' una cucina legata alla terra, alle tradizioni della campagna, che proprio per tradizione segue il ciclo naturale delle coltivazioni della
terra.
Una cucina povera negli ingredienti ma ricca di sapori come la polenta "vonscia" o quella "conscia", la minestra di lardo, la luganega.
Fra le antiche ricette di dolci, Monza ha riscoperto il
"pantramvai", un pane con le
uvette, che si comprava cento anni fa con il resto del biglietto del tram.