Informazioni sulla Chiesa santa Cecilia in Trastevere
Chiesa Santa Cecilia in Trastevere a Roma
La Basilica fu costruita nel IX secolo sulle fondamenta, tuttora visibili, della casa di Santa Cecilia, martirizzata durante l'impero di Marco Aurelio.
Al nucleo originario vennero aggiunti nei secoli XII-XIII il portico, il campanile, l'ala destra del convento ed il chiostro.
Nel secoli successivi, la chiesa fu più volte restaurata e, nel 1724, quando venne decorata la volta ed i coretti, venne rifatta la facciata che ora possiamo ammirare.
La
facciata barocca, è preceduta da un portico settecentesco, mentre il quadriportico originario è oggi il bel giardino al centro del quale è stato collocato un grande vaso romano.
L'interno è diviso in tre navate, di cui la centrale, particolarmente ampia e luminosa, ha la volta a botte ribassata, affrescata con
L'Apoteosi di Santa Cecilia da
Sebastiano Conca.
Al centro del presbiterio è situato il
ciborio gotico di
Arnolfo di Cambio, disposto su quattro colonne di marmo nero e bianco, decorato con statuette di angeli, santi, profeti ed evangelisti, sul quale è stata ritrovata la firma dell'artista e la data:1293.
Alle spalle, nel catino absidale, da ammirare il mosaico risalente al 820 d.C che raffigura il
Redentore Benedicente, con a sinistra i Santi Paolo, Cecilia, Pasquale I (il papa che costruì la chiesa di cui tiene fra le mani il modellino), e a destra i Santi Pietro, Agata e Valeriano.
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Sotto l'altare si trova il sepolcro in bronzo e marmi dorati con la scultura di
Santa Cecilia nella posizione in cui venne ritrovata al momento degli scavi effettuati nel 1599, realizzata da
Stefano Maderno nel 1600.
Sulla navata destra, dove S. Cecilia, secondo la tradizione, fu esposta ai vapori bollenti prima della decollazione, vi è l'altare con
La Decollazione di S.Cecilia di
Guido Reni (1603), autore anche dei
Santi Valeriano e Cecilia collocati di fronte.
La successiva è la
Cappella dei Ponziani, con la volta a crociera, decorata con il
Dio Padre tra gli evangelisti di
Antonio Del Massaro (1470), autore anche degli affreschi.
Da visitare il
Coro delle Monache in cui si conserva
Il Giudizio Universale dipinto da
Pietro Cavallini, che rappresenta per l'
Arte Medioevale, una delle opere più importanti del contesto romano, che si pone nel momento di passaggio tra la grande
tradizione bizantina e la nascita della
pittura "moderna" ad opera di
Giotto.
Dalla navata sinistra si accede a costruzioni che vanno dalla tarda repubblica al IV secolo d.C. di cui rimangono dei pavimenti in mosaico bianco e nero, la cripta neobizantina dove, da una finestrella sopra l'altare, sono visibili i sarcofaghi che racchiudono i corpi di S. Cecilia e degli altri santi qui sepolti.