Guida di Sabaudia
Come arrivare a Sabaudia
Piccola cittadina a sud di Roma, resa famosa anche grazie al "rumore" fatto dai molti Vip che ogni estate affollano le sue belle spiagge.
In auto:
- In autostrada sulla A1
Roma - Napoli, uscire al casello di Frosinone e girare a destra verso Latina percorrendo la SS 156 dei Monti Lepini.
Seguire le indicazioni stradali per e svoltare a sinistra al bivio per Priverno e continuare diritto per Sabaudia
- L'alternativa da Roma è la "SS 148 Pontina" verso Latina.
Dopo Latina seguire le indicazioni per
Terracina fino ad incontrare la rotatoria per Sabaudia.
- Da
Napoli, imboccare la tangenziale verso Pozzuoli proseguire verso Mondragone, attraversando
Formia,
Gaeta,
Sperlonga, percorrere il traforo di Terracina immediatamente dopo imboccare il primo svincolo a destra per la SS 148, indi proseguire seguendo la segnaletica per Sabaudia.
In treno:
La stazione ferroviaria che serve Sabaudia è quella di Priverno sulla linea Roma - Napoli.
Dalla stazione c'è un servizio pullman che in 20 minuti porta a Sabaudia centro.
La storia della palude Pontina
L'Agro Pontino, una vasta pianura a sud di Roma, che un tempo era palude e che, nel corso dei secoli, è stata oggetto di numerosi tentativi di bonifica, anche da parte dei romani.
I primi a realizzare una vera e propria opera di bonifica sono stati i Papi, che hanno cercato di trasformare quella natura selvaggia in una terra ospitale.
A tale proposito pare che addirittura Leonardo da Vinci avesse elaborato dei progetti per la bonifica della palude, ma è solo negli anni '20 e '30 del secolo scorso che, sotto il governo di Benito Mussolini, il progetto viene realizzato nella sua concretezza.
Nascono così 5 nuove città: Littoria (ora chiamata
Latina) nel 1932,
Sabaudia con Borgo Vodice e Borgo San Donato nel 1934,
Pontinia nel 1935,
Aprilia nel 1937 e
Pomezia nel 1939.
Nell'aprile del 1933 viene bandito un concorso per la costruzione della città di Sabaudia, che viene vinto da 4 architetti: Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Luigi Piccinato e Alfredo Scalpelli, tutti aderenti al movimento italiano per l'Architettura Razionale (M.I.A.R.).
La storia di Sabaudia
Il 5 agosto 1933 viene posta la prima pietra della città, a cui viene dato il nome di
Sabaudia, in onore di Casa Savoia, la dinastia
allora regnante.
Il 15 aprile 1934,
dopo soli 253 giorni, la città viene inaugurata dal Re Vittorio Emanuele III e dalla Regina Elena di Montenegro.
Da quel giorno Sabaudia, grazie alla struttura edilizia ed alla bellezza panoramica, è diventata un importante centro turistico, nonché rinomata località balneare.
Prima di diventare ciò che è attualmente, però, Sabaudia ha ospitato un grande centro militare di addestramento del Corpo di Artiglieria Contraerei e del Corpo Forestale, oltre ad un piccolo insediamento della Marina Militare, che ne hanno sicuramente condizionato lo sviluppo.
Ancora oggi la presenza militare è segnata dalle grandi estensioni di territori costieri riservati alle esercitazioni militari.
Ma, mentre negli anni Cinquanta e Sessanta gli insediamenti militari furono decisamente invasivi e non concessero molto spazio a presenze alternative di tipo turistico o residenziale, oggi tale presenza è notevolmente ridotta e non più frenante lo sviluppo della zona.
Le caratteristiche urbanistiche di Sabaudia sono dunque rimaste inalterate, ma ad esse si sono aggiunte costruzioni residenziali più recenti, senza che ciò abbia comportato un collasso dell'area cittadina, come invece è avvenuto in tanti altri posti analoghi (Anzio e Nettuno, per esempio).
Sabaudia gode di ampi spazi, ampie strade, ampie aree di parcheggio e grandi aree verdi interne alla città, oltre alle riserve di verde che la circondano.
L'edilizia abitativa, sviluppatasi più in orizzontale che in verticale, non ha congestionato e inquinato le varie zone cittadine e quindi ha garantito la caratteristica di città felicemente vivibile in tutti i sensi, ovvero "a misura d'uomo", come disse Pasolini.
Sabaudia