Guida di Reggio Calabria
Come arrivare a Reggio Calabria
Reggio Calabria è un'antica città posta sullo stretto di Messina, meta turistica e culturale italiana.
In auto:
Da
Milano,
Bologna,
Firenze e
Roma prendere l'Autostrada A1.
Prima di Napoli imboccare la A30 Caserta-Salerno e poi la A3 Salerno-Reggio Calabria (senza pedaggio), Uscire al Casello Porto.
In alternativa si può optare per la Statale Jonica 106.
Da Bari prendere la A14 direzione Taranto.
Uscire a Matera-Reggio Calabria e seguire le indicazioni.
In treno:
Reggio Calabria è servita dalle FS
In aereo:
Reggio Calabria ha l'Aeroporto dello Stretto "Tito Minniti" - via Provinciale Ravagnese
In nave:
Per la Sicilia funzionano i Caronte traghetti, Ferrovie dello stato traghetti - Mezzi veloci Messina/ Reggio Calabria e Aliscafi SNAV.
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Reggio Calabria cenni storici
L'antica Reggio (Rhegion), fondata verso la metà dell’VIII secolo a.C. da coloni calcidesi, fu uno dei centri politici più fiorenti della Magna Grecia, al punto che contese a Siracusa l’egemonia sullo Stretto.
Alleatasi con Roma verso il 282 a.C., pur mantenendo la lingua e le tradizioni greche, Reggio restò fedele a Roma assumendo il nome di Rhegium Iulii.
Durante le invasioni barbariche, Reggio fu saccheggiata dei Visigoti di Alarico nel 410, assediata degli Ostrogoti di Totila nel 549 e infine conquistata nel 536 dalle truppe bizantine di Giustiniano, guidate da Belisario.
Per più di cinque secoli Reggio rimase sotto il dominio dei Bizantini, elevata a capitale del Ducato di Calabria provvista di mura e di fortificazioni.
Dopo il saccheggio dei Saraceni dell’emiro Benavert nel 1085, Reggio fu conquistata dai Normanni, ma dopo la morte del re svevo Manfredi, Reggio passò nel 1267 sotto la signoria degli Angioini.
Nel 1433 la città fu conquistata dagli aragonesi e incorporata nel regno di Napoli, per essere poi assoggettata, nel 1502, al potere del re di Spagna.
Dalla metà del ’500 gli Ottomani avanzarono nel Mediterraneo e si intensificarono le incursioni dei pirati turchi che devastarono la città e tutta la costa al pari dei terremoti spaventosi che fecero sprofondare in mare il promontorio di punta Calamizzi.
Nel Seicento gli spagnoli favorì introdussero la coltivazione del bergamotto, che, insieme all'allevamento del baco da seta, risollevò l'economia della provincia.
Nel Settecento, dopo essere passata sotto il governo dei Borbone, Reggio attraversò un periodo abbastanza prospero e in alcuni momenti superò i ventimila abitanti, ma nel 1743 fu colpita dalla peste, che ne decimò la popolazione, e nel 1783 fu parzialmente distrutta dall’ennesimo terremoto.
Negli ultimi secoli, Reggio, come le altre città italiane venne travolta dall'avventura napoleonica e dal succedersi degli avvenimenti che portarono al Regno d'Italia.
Cosa vedere a Reggio Calabria - Lungomare
Chiunque abbia visitato Reggio Calabria concorderà sul fatto che il suo Lungomare è uno dei più belli d'Italia.
La passeggiata sul Lungomare Matteotti incanta per la meravigliosa veduta sullo stretto di Messina, a cui fanno da scenario i monti Peloritani e l’Etna.
Alla fine del lungomare si possono ammirare il tratto delle mura greche, unica testimonianza dell’ex colonia ionica e alcuni resti di terme romane.
Gabriele d'Annunzio definiva il lungomare Falcomatà, "il chilometro più bello d’Italia" ora, con l'avvento della rete di Internet è dotato di connettività wireless.
Il Lungomare di Reggio Calabria è costituito dalle tre vie "Lungomare Falcomatà" (già lungomare Matteotti), "Corso Vittorio Emanuele III e Viale Genoese Zerbi, è ricco di palmizi e specie vegetali estremamente variegate che costituiscono un lunghissimo giardino botanico che accoglie i reggini ed i turisti estivi.
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Da vedere il Castello di Reggio Calabria
Degni di visita anche i resti del Castello, risalente al periodo aragonese, di cui restano oggi i due torrioni e un tratto di cortina.
Una prima datazione dell'insediamento del Castello risale all'anno 1027.
Ma l'attuale struttura risale all'epoca di Ferdinando d'Aragona che,nel 1458, fece restaurare la fortezza e fece aggiungere le due torri circolari ed il corpo di collegamento fra le due torri.
Il fossato risale al 1479 e, dopo l'ultimo assedio da parte dei turchi nel 1640, sotto i goverÂnatori spagnoli furono effettuate numerose opere dì ristrutturazione, documentate dall'Archivio di Stato di Napoli.