Guida di Vodnjan
Come arrivare a Vodnjan (Dignano)
Dignano d'Istria si erge su di un altipiano che domina l'Istria
meridionale ed è posta tra
Pola e
Rovigno.
In auto:
Da Trieste uscire dall'Autostrada A4 a Fernetti in Slovenia e da
qui bisogna seguire le indicazioni per Kope, proseguendo sulla A9 (o B9)
fino all'uscita per Vodnjan.
In nave:
Il modo piu comodo e veloce per raggiungere Vodnjan è il mare. Da
Trieste,
Venezia,
Ancona,
Cesenatico, partono traghetti ed aliscafi che in poche ore portano a
Pola da dove proseguire per Vodnjan pochi km a nord.
In treno e autobus:
Il treno come mezzo di trasporto per andare dall'Italia in Croazia è
valido solo per arrivare fino a Trieste e proseguire poi in autobus.
Non esiste una linea ferroviaria lungo la costa, ma tutti i porti hanno
collegamenti ferroviari con l'entroterra il che rende possibile l'arrivo
in treno in altre località, ma lo spostamento da una
località all'altra è troppo lungo e complicato.
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Vodnjan (Dignano d'Istria), cenni storici
Dignano ha avuto origini lontane, la tradizione vuole che l'attuale Dignano sia il risultato
dell'unione di sette ville, facenti parte dell'agro di Pola.
Il nome di Dignano proviene dal latino "Attinianum", in seguito trasformatosi in "Adignano".
Fu agro romano ed era congiunto alla via Flavia, la strada imperiale
fatta costruire da Vespasiano, che da Pola andava a Valle (Balle) passando per Gallesano e Dignano.
La strada consolare che arriva a Dignano ancora oggi è chiamata "strada romana".
Dopo lo sfascio dell'Impero Romano d'Occidente, sia sotto gli
Ostrogoti che sotto i Bizantini, Dignano visse la sua epoca d'oro,
come testimonino le opere d'arte lasciate nei castelli e nelle chiese.
Vodnjan (Dignano d'Istria) ancora storia
Solo nel 751 Dignano subì la prima devastazione e fu distrutta, con le altre località vicine, dai
Longobardi guidati da re Astolfo.
Nel 788 arrivarono i Franchi di Carlo Magno ed in seguito Dignano venne
sottomessa ai vescovi di Parenzo, ma nel XIII secolo si offrì a Venezia
che, nel 1382, le concesse l'autonomia comunale.
Nel 1413 Dignano d'Istria fu distrutta dagli ungheresi, ma fino al 1797,
data del Trattato di Campoformio, seguì le sorti della Serenissima,
occupata dai Francesi prima e annessa stabilmente all'Impero Austro
Ungarico poi fino al 1918.
Nel 1915 i Dignanesi furono internati in un campo di concentramento in
Stiria, da dove ritornarono nel 1918 rimanendo la città parte del Regno d'Italia.
Dopo la seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la città fu occupata dagli
slavi, dei 7 mila di Dignano, 6 mila scelsero la strada dell'esilio.
Cosa vedere a Vodnjan - Le bumbarelle
Dignano d'Istria è il
centro piu vivo e tradizionale di un folklore che si ricollega a
quello abruzzese e calabrese.
Forte è la presenza di popolazione autoctona dalle radici
millenarie, i Bumbari, popolazione che tramanda il suo antico idioma
istroromanzo e istroveneto nonché, attraverso un ricco folclore
locale, i preziosi policromi costumi, le acconciature ornate, le
secolari tradizioni di canto e di danza.
I costumi delle "bumbarelle" vengono passati da madre in figlia,
arricchiti da splendidi gioielli tra cui spilloni e pettini per
acconciature elaborate, collane, anelli ed i tipici "piroli", ovvero degli orecchini pendenti.
Cosa vedere a Vodnjan - Il Castello
Nel XIII e XIV secolo Dignano viveva dei redditi del proprio territorio
e cioè producendo legna da ardere, bestiame, granaglie, un ottimo olio e vino.
Nel borgo veniva esercitata l'arte della lana e si producevano panni
grezzi, detti "rasse" che venivano venduti anche fuori del territorio.
Questa ricchezza veniva protetta da un importante corpo di cavalleria e
dalla valente truppa locale detta "cernida" che nel periodo veneto aveva
sede nel
Castello di Dignano ora abbattuto
.
La città ha conservato il suo particolare aspetto medioevale
con campielli e strette calli incuneate nelle case.
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Cosa vedere a Vodnjan Piazza del Popolo
L'architettura di Dignano d'Istria è fortemente veneziana nel suo centro storico che si snoda
sulla via Calnova, Percorsa la via delle Mercerie, la piu lunga
dell'Istria, che presenta case antiche e tre interessanti chiesette,
si sfocia nella piazza centrale dove si ergeva il castello (demolito
nel 1808 )che converge verso la bella
Piazza Castello, ora
P.za del Popolo.
La piazza è delimitata dal neogotico
Palazzo Comunale (1911) e dal
Palazzo Bradamante, sede dell'attiva Comunità degli Italiani.
attraversando la città si incontrano antichi palazzi presentano le
bifore, gli eleganti balconi, gli stemmi tipici del gotico
veneziano, tutti un po' in disarmo, anche se in questi ultimi anni,
la città sta riprendendo la sua impronta nobile, restaurando e
riselciando le "cali" storiche e cercando di combattere il degrado
che aveva colpito molti dei suoi storici ed eleganti palazzi.
Cosa vedere a Vodnjan - Il Duomo
Il
Duomo, dedicato a S. Biagio,
consacrato nel 1800, conserva numerose opere di valore artistico e
culturale, domina, con la sua importante mole l'omonima piazza.
Il bel campanile del Duomo è alto ben 63 metri.
All'interno del Duomo si trovano importanti opere d'arte come la
custodia in bassorilievo del 1451, sculture lignee e dipinti, che vanno
dal XIV al XVIII secolo tra cui "quattro scene della vita del beato
Leone Bembo", tavola di scuola veneta del 1321 e, a destra, un polittico
con scene analoghe di L. Bastiani.
La chiesa, oltre a numerosi altari barocchi, possiede un ricco museo che
ospita una collezione di arti sacre, numerose reliquie, i
reliquiari di Murano, gli arredi sacri e i preziosi libri antichj.
Nella cripta sono custodite le mummie di tre santi, i "Corpi Santi incorrotti".
Cosa vedere a Vodnjan
L’antica Attinianum era ristretta entro i limiti dell’odierna Piazza del popolo.
Al centro della piazza si ergeva il castello.
Il luogo era irregolare nella forma ed aveva tre porte che
permettevano l’accesso al castello ed alla piazza: una si apriva
verso le Mercerie, un’altra portava alla Contrada del Forno Grande e
la terza era posta sul punto di unione delle contrade Portarol e
Duomo.
Nel 1808 per ingrandire la piazza l’antico castello venne demolito e con le sue pietre selciate le vie circostanti.
Nelle vicinanze si può fotografare iil gotico palazzo veneto della
nobile famiglia Bettica del XV secolo, recentemente restaurato che in futuro sarà adibito a museo etnografico.