Curiosità su giraffe
Storia della giraffa
La giraffa, mammifero dell'Africa subsahariana e appartenente agli Artirodattili, è l'animale più alto del mondo riuscendo a superare i 5 metri d'altezza per un esemplare maschio adulto.
Col nome scientifico di Giraffa camelopardalis, questo simpatico ed enorme animale possiede, come già detto, un mantello con chiazze marroni e reticolatura di colore tendente al giallo anche se queste caratteristiche possono subire variazioni a seconda della sottospecie a cui appartiene, si nutre di foglie di acacia e vive in branchi.
Proprio per potersi nutrire, la giraffa ha sviluppato il particolare collo che, essendo così lungo, le permette di consumare le foglie poste in cima agli alberi. Anche i piccoli appena nati hanno una altezza notevole se pensiamo che ogni giraffa può mettere al mondo un figlio che sfiora anche i 2 metri.
Il collo della giraffa ha sette vertebre, come la maggior parte dei mammiferi, ma queste sono di forma più allungata e fanno sì che il suo collo possa raggiungere la lunghezza di due metri.
I suoi antenati non erano provvisti di un collo così sproporzionato, ma la selezione naturale ha operato in modo tale da renderla così diversa dalla maggior parte degli altri animali. Il motore della selezione, come spesso accade, è stato la ricerca del cibo: la giraffa si nutre preferibilmente di foglie di acacia e
mimosa, come molti altri erbivori che condividono lo stesso habitat, l'Africa sud sahariana.
La disponibilità di cibo in una zona così arida è spesso scarsa e funge da limite allo sviluppo della popolazione. Poiché gli animali non hanno la possibilità di arrampicarsi sugli alberi, sono costretti a nutrirsi del fogliame che sta "a portata di bocca". Se tutti fossero alti uguali, in poco tempo divorerebbero le foglie lasciando spoglia tutta una fascia dell'albero, in genere quella più bassa, e si troverebbero in seguito in ristrettezze di cibo, pur essendoci ancora parti verdi sulle chiome più elevate.
Nel tempo, gli esemplari di giraffa che possedevano il collo un po' più lungo degli altri, sono stati premiati: quando le foglie basse erano finite e gli altri animali morivano di fame, loro potevano continuare a nutrirsi e sopravvivere. Così quella che all'inizio era solo la caratteristica di un individuo, si è trasformata nella peculiarità della specie, divenendo geneticamente ereditabile e quindi trasmissibile alla prole.
La prima giraffa In Italia
Arrivò a Roma nel 46 a.C. e fu un dono di Cleopatra, Regina dell'Egitto, a Giulio Cesare. Allora si trattava di un animale prezioso, aveva addirittura un controvalore di 360 schiavi.
La testa di una giraffa dopo aver bevuto si solleva in pochi secondi anche di 5 metri. Da anni gli scienziati si chiedono come fanno questi animali a non svenire visto che sollevandosi il sangue precedentemente accumulato, di solito defluisce rapidamente dal cervello. All’università del Wyoming (Usa) alcuni scienziati hanno costruito una macchina che riproduce il sistema "idraulico" attraverso cui passa il sangue nel collo di una giraffa. E hanno scoperto che il sangue rimane nel cervello della giraffa anche in posizione eretta, grazie al duro lavoro del cuore che pompa velocemente mantenendo una pressione sanguigna due volte più alta di quella degli esseri umani e a una valvola alla base della giugulare che ne impedisce il deflusso.