Curiosità su foche e trichechi
Storia di foche e trichechi
Le foche sono mammiferi strettamente imparentati con animali come gli orsi e le lontre. I loro antenati, che circa 30 milioni di anni fa vivevano nell'emisfero settentrionale, si spostarono dall'habitat terrestre a quello marino. Molto probabilmente sono discesi addirittura da due specie diverse, una forma simile alla lontra e una simile al cane. La prima si è evoluta nelle foche propriamente dette, mentre la seconda nelle otarie. In passato, quindi, le foche hanno attraversato l'equatore e hanno colonizzato il continente antartico.
Le foche hanno sviluppato speciali meccanismi di adattamento al gelido ambiente acquatico, infatti come nelle balene, sia gli arti anteriori che quelli posteriori si sono trasformati in pinne.
Le aperture nasali, simili ad una fessura, si sono chiuse automaticamente grazie a pareti elastiche e si aprono solo per respirare. Poiché nell'acqua la dispersione del calore corporeo è molto maggiore, è stato necessario un isolamento termico addizionale, a cui hanno provveduto sia una fitta pelliccia sia uno spesso strato di grasso sottocutaneo.
Le foche dell'Antartide appartengono a due famiglie: i FOCIDI e gli OTARIDI. La prima comprende le cosiddette "vere" foche, quelle prive di padiglione auricolare esterno, anche se provviste di udito ben sviluppato. La seconda famiglia include due specie di otarie, ben riconoscibili per il piccolo padiglione auricolare: l'arctocefalo antartico e l'arctocefalo delle Kerguelen, detti anche foche da pelliccia o LUPI di MARE.
Leggenda sulla foce Monaca
La Foca Monaca (Monachus Monachus), chiamata così per il colore del suo manto, è nota sin da tempi antichissimi: ne parlava Aristotele, sappiamo che era un animale sacro al dio Apollo, caro a Poseidone e, con ogni probabilità, le mitiche sirene che, con il loro canto, ammaliavano i marinai ero proprio Foche Monache. Forse per sfuggire al loro richiamo Ulisse si fece legare all'albero della nave.
I trichechi
Il tricheco è un mammifero marino di grande mole, classificato nel sottordine dei pinnipedi insieme a foche e otarie. Vive nelle regioni artiche al limite dei ghiacci polari, lungo le coste del Canada, della Siberia, della penisola di Kamèatka, dell'Alaska, della Groenlandia, della Norvegia e dell'isola Ellesmere.
Esistono tre sottospecie dell’unica specie vivente Odobenus rosmarus, tutte minacciate dal pericolo di estinzione. Il tricheco ha un corpo massiccio, di lunghezza compresa fra i 2,7 e i 3,6 m e di peso variabile tra gli 800 e i 1700 kg; il maschio è generalmente più grande della femmina. La pelle è spessa, grinzosa e coperta di peli radi che cadono con l'età. La testa è relativamente piccola, priva di padiglioni auricolari, che sono ridotti a semplici pieghe cutanee. Il muso è largo, dominato da enormi canini superiori. Simili a vere e proprie zanne (in alcuni maschi possono raggiungere 1 m di lunghezza), questi vengono utilizzati come strumento di difesa e di offesa nei combattimenti tra maschi, e come uncini per emergere dall’acqua e arrampicarsi sui ghiacci.
Un tempo si pensava che le zanne fossero utilizzate anche per rastrellare i fondali marini in cerca di molluschi e crostacei (che costituiscono il principale alimento di questi pinnipedi); oggi si ritiene invece che la ricerca del cibo avvenga perlopiù con l’aiuto dei lunghi baffi, ricchi di terminazioni nervose e dunque estremamente sensibili.