tardigrado water bear

Conoscete quello strano animaletto chiamato tardigrado?

Tardigrado, orsetto d'acqua 1

Il più incredibile essere vivente sulla Terra è sicuramente il Tardigrado.

Eccone le caratteristiche sbalorditive:

Resistono a temperature estreme, da -200 fino a +150 °C;
Sopravvivono congelati in blocchi di ghiaccio;
Possono stare giorni o mesi senza ossigeno;
Campano per decenni senz'acqua;
Non muoiono anche se esposti a livelli di radiazioni mille volte superiori alla dose letale per gli esseri umani;
Sopportano molte sostanze chimiche tossiche;
Riescono a sopravvivere dopo essere stati immersi in alcol bollente;
Non temono la bassa pressione del vuoto, come esiste nello spazio;
Sono stati scoperti in luoghi a pressione molto elevata, fino a sei volte maggiore rispetto a quella che si trova nella parte più profonda dell'oceano.

Descrizione del tardigrado

Tardigrado, orsetto d'acqua 2

I tardigradi sono classificati in un phylum di invertebrati protostomi celomati che comprende poco più di un migliaio di specie animali finora classificate.

Il corpo, approssimativamente cilindrico, è costituito dal capo e da quattro metameri, ciascuno dei quali porta un paio di zampe che in molte specie marine sono parzialmente retrattili con un meccanismo telescopico. Alle estremità delle zampe vi è un numero variabile di unghie o dita, generalmente compreso tra 4 e 8. Raramente le unghie possono ridursi o mancare del tutto. Il corpo è rivestito da una sottile cuticola extracellulare elastica, formata anche da chitina. Le specie marine sono incolori o bianco-grigiastre, mentre quelle terrestri o d'acqua dolce possono essere di vari colori, ad esempio arancioni, gialle, verdi o nere. Comunemente conosciuti come "orsi d'acqua".

Le dimensioni lineari degli adulti possono variare da meno di 0,1 mm a 1,5 mm. Dunque per vederli serve un piccolo microscopio.

Tardigrado, orsetto d'acqua 3

La respirazione è esclusivamente cutanea. Le piccole dimensioni, e quindi l'elevato rapporto superficie/volume, rendono infatti superfluo un apparato respiratorio.

Nella maggior parte delle specie la riproduzione è a sessi separati, anche se si conoscono specie ermafrodite e partenogenetiche. La femmina può deporre da 1 a 35 uova, dalle quali, dopo un periodo che può variare da 5 a 40 giorni, esce un individuo già formato come un adulto. Lo sviluppo avviene per accrescimento del volume delle cellule, il cui numero, geneticamente determinato, resta costante durante tutta la vita. La presenza della cuticola esterna rende necessarie per l'accrescimento un certo numero di mute.

Anche nella riproduzione il tardigrado è assai strano, infatti le uova le deposita nella muta che si toglie la femmina ed il maschio feconda la muta! In pratica sarebbe come se un uomo per avere figli facesse l'amore col cappotto della moglie!


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L'apparato digerente è diviso in tre sezioni. Il tratto anteriore è un apparato perforante succhiante, formato da un tubo boccale e un bulbo faringeo (organo succhiatore). Ai lati del tubo boccale sono presenti due stiletti perforanti, cioè due strutture appuntite, di natura cuticolare e calcarea, mosse da muscoli protrattori e retrattori, che servono a perforare i vegetali e gli animali per succhiarne il contenuto che costituisce il nutrimento. Il cibo passa poi in un corto esofago e da lì nel tratto centrale dell'apparato digerente (intestino), di origine endodermica, costituito da un tubo formato da cellule epiteliali fornite di microvilli. Queste cellule secernono enzimi idrolitici e assorbono il nutrimento ottenendone lipidi e polisaccaridi. I residui non assorbiti passano nel retto, di origine ectodermica, e sono espulsi.

Tardigrado, orsetto d'acqua 4

Come organi di senso quasi tutti i tardigradi possiedono due ocelli, ciascuno formato da una o due cellule pigmentate fotosensibili. Altri organi di senso sono costituiti da due categorie di appendici, cirri e clave: probabilmente i primi sono organi tattili e i secondi chemiorecettori.

Dove possiamo trovare i tardigradi?

I tardigradi si trovano in tutte le zone del mondo e probabilmente ne avete mangiati tantissimi nella vostra vita senza nemmeno accorgervene, per esempio con un’insalata non lavata molto bene.

Vi sono specie marine, terrestri e adattate alle acque dolci. Sono stati osservati in tutti i continenti, Antartide inclusa, e a tutte le altezze, dalle zone oceaniche abissali ad altezze superiori ai 6000 metri in Himalaya.

Possono essere considerati essenzialmente animali acquatici, in quanto anche le specie terrestri vivono all'interno di strati d'acqua che possono avere lo spessore appena sufficiente per ospitarli.

Sono comunque in grado di resistere per tempi lunghissimi al disseccamento e congelamento.

La maggioranza delle specie si nutre di cellule vegetali. Vi sono però anche forme predatorie, il cui cibo è fornito da Protozoi, Rotiferi, Nematodi e anche da altri tardigradi. Alcuni tardigradi sono epibionti cioè vivono su cetrioli di mare o cirripedi.

Se posti in condizioni avverse come quelle sopra elencate questi animali sviluppano una serie di meccanismi difensivi che vanno dall'incistidamento alla sospensione di ogni attività metabolica visibile. In condizioni di disidratazione ritraggono le zampe e si contraggono riducendo la superficie per rallentare l'evaporazione dell'acqua.

Questo fornisce il tempo per la sintesi di sostanze protettive. Nel caso di basse temperature nel liquido che riempie l'emocele si formano cristalli di ghiaccio a crescita controllata. In entrambi i casi una funzione importante è svolta dalla sintesi del trealosio, uno zucchero disaccaride che con l'acqua e le altre sostanze cellulari forma un gel che permette la conservazione degli organelli fino alla successiva eventuale reidratazione.

Gli esperimenti ai quali sono sottoposti, la resistenza alle radiazioni e alla pressione e la capacità di "ibernarsi" quando necessario, sono un punto di partenza per studiare i processi che potrebbero permettere in futuro all'uomo di adattarsi alla vita su altri pianeti.

I tardigradi è bene ricordarlo sono organismi pluricellulari, non batteri estremofili.

Carpirne i segreti potrebbe aiutare anche in medicina: per la preservazione di tessuti ed organi e nella stabilizzazione di vaccini, cellule, piastrine e lisosomi.

Queste simpatiche creature, dunque, sono intorno a noi, nei laghi, nei luoghi umidi, in mezzo al muschio.

Le dimensioni del mondo talvolta sfuggono alla comprensione più immediata e sotto i nostri occhi creature straordinarie tanto da sembrare "aliene" sono l'esempio più straordinario della complessità e della bellezza della vita sul nostro pianeta.

Autore: Enrico Riccardo Spelta

(2018)

Video sul tardigrado