"Vedere un mondo in un granello di sabbia e un paradiso in un fiore selvaggio, sostieni l’infinito nel palmo della tua mano e l’eternità in un’ora." (William Blake)
Quella di Elain Morgan è una storia singolare che simboleggia la
caparbietà e capacità di approfondimento individuale di una tesi, da
parte di una cittadina qualunque, contro il muro inespugnabile della
scienza ufficiale. In essa trionfa il pensiero individuale, l'umiltà,
il beneficio del dubbio e la tenacia.
Elain Morgan è una modesta casalinga inglese di 77 anni. Trent'anni fa sentì raccontare la storia evoluzionistica delle scimmie che ad un certo punto abbandonarono gli alberi per vivere nella savana.
E così impararono la postura eretta e
da quelle scimmie poi derivò la razza umana. L'abbiamo studiata tutti
questa semplice e convincente storia, no? E infatti aveva convinto più
o meno tutti, antropologi compresi...tranne la signora Elain Morgan,
che per inspiegabili motivi personali di diffidenza e irriverenza
scientifica verso le tesi ufficiali, anzichè accettare le risposte,
iniziò a farsi un sacco di domande, e ragionando per i fatti suoi sulla
questione, arrivò a trovare la "sua" risposta più plausibile.
Tutto questo, ovviamente, tra un pudding e un pluncake.
Esaminò i reperti archeologici e lesse un sacco di libri. Ma più si erudiva e meno la teoria della savana la convinceva. Era troppo facile. Così maschilista, poi! Il maschio della savana che andava a caccia e le femmine a casa a curare la prole o raccattare bacche. Ci fu anche una certa spinta dall'ondata femminista di quell'epoca, a dire il vero, a fare insistere la nostra Morgan, che alla fine pubblicò un bel libro con la sua originalissima teoria: l'uomo doveva derivare da un tipo di scimmie acquatiche!
Solo così, secondo lei, tutti i suoi dubbi andavano a posto. Altrimenti
non si spiegavano troppe cose che gli antropologi avevano lasciato
inevase, snobbando o ignorando del tutto le sue gentilissime, ma
insistenti lettere.
Per esempio perché mai l'uomo avrebbe dovuto stare
nella savana senza più pelliccia, che invece era utile a tutti gli
altri animali?
Come mai aveva uno strato adiposo sottocutaneo e tanto di
pancetta ancor prima di nascere? Perché era l'unico animale a sapere
controllare il respiro in acqua? Come aveva fatto a diventare così
intelligente?
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La teoria della Morgan spiegava che -forse- in una zona
africana invasa dalle acque restò una specie di scimmie che, suo
malgrado, fu costretta a vivere in quelle condizioni. E così, per
tenere il più possibile la testa fuori dall'acqua, assunse la postura
eretta. Per combattere il freddo si fece venire uno strato di grasso e
perse il pelo che in acqua non serviva.
In quell'habitat quegli esseri
si potevano nutrire di alimenti molto ricchi di sostanze. Tutti sanno
che è meglio un branzino di una carota, no? E questo servì a
sviluppare moltissimo il loro cervello. E dato che la loro zona era
circondata dalle acque iniziò una rapida mutazione rispetto alle
scimmie classiche, dovuta all'impossibilità di riprodursi con altri
esemplari.
Tutto ciò, vero o falso che sia, è molto più plausibile
della teoria della savana, che non spiega nessuna di queste differenze
tra scimmie ed esseri umani. Sono passati trent'anni. La signora Morgan
ha pubblicato 3 libri, venduti in tutto il mondo.
E' stata finalmente
ricevuta negli ambienti scientifici dove ha umilmente illustrato le sue
teorie. Oggi l'ipotesi della savana ha perso moltissima credibilità,
grazie al ritrovamento di Lucy, mentre la teoria della signora Morgan
resta la più plausibile, anche se non ancora dimostrata. Io, comunque
non avrei dubbi: se incontrassi insieme uno scienziato (senza fare nomi)
e la signora Morgan, saprei chi abbracciare.