C'è in me uno strano
vento d'Africa
non li conosco
e non m'amano i passeri emigranti
e neppure i datteri pesanti
sulle foglie di palme al mattino
quando i melograni arpeggiano
il fruscio dell'aria
per accogliere il sole
da profondere in terra
e l'amico mare che muove
le branche del pensiero
e spumeggia per dirmi...
eccovi le nuove stagioni!
Io non so...
e quanta meraviglia ancora
finché non so...
chi dunque?
Ho forse chiesto?
e i canti...la musica amore?
solitarie tortore
per raggiungerti
perchè tu non m'ami,
ma ti cercherò ancora
tra le canne
ai lati del fiume
asciutto
e passerò sull'una
e l'altra sponda
come uccello
di grandi ali
per tessere il cielo
finché una nuvola
non rapirà il mio cuore
e la pioggia ritornerà
a far fiorire ancora
l'ibisco
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