Prima di leggere, la dovuta premessa
Con l'avanzare dell'età è logico che ci si ponga sempre più spesso la domanda su cosa verrà "dopo".
Anch'io me la pongo spesso e negli ultimi anni, con le mie ricerche, dopo avere scartato le varie ipotesi religiose, ho cercato risposte nella Scienza.
Le religioni placano le paure illudendoti di varcare paradisi meravigliosi (o di finire in un inferno punitivo per sempre).
La scienza, invece, oggi s'avvicina ad un concetto di coscienza universale, che a sua volta, se lo esaminate a fondo, non è più rassicurante.
Immaginatevi d'essere coscienti in un mondo nuovo, totalmente diverso.
Pensate allo scorrere del tempo, giorni, anni, secoli, millenni, sempre cosciente.
Difficile pensare che ci possa essere un modo di vivere più appagante di quello vissuto e che si rinnovi ogni giorno per miliardi di anni!
Se qualcuno risponde che nell'aldilà non ci sarà il tempo che scorre lo invito ad immaginarsi fermo, immobile, dove nulla succede, nulla cambia (altrimenti se c'è un cambiamento c'è il tempo che lo scandisce).
Vi sembra accettabile o vi fa una paura enorme?
Quindi l'alternativa è la versione più ovvia, quanto meno accettabile (da noi e dal nostro istinto di sopravvivenza), ovvero che al termine della vita per noi non ci sia più nulla.
Ecco allora la mia poesia.