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Sbatte vento del nord sui miei pensieri
sferzate di rabbia
punture di dolore
sangue che cola dalle mie ferite
che mai cicatrizzeranno
troppo profonde, troppo antiche
...perenni
incontenibile voglia d'averti
tu, pellegrina dei sogni
che si chiudono al tramonto
per riprendere all'alba
denti serrati, mascelle che pulsano
mani che stritolano il nulla dei pensieri
per riaprirsi ancor vuote e dolenti
lo sguardo trafigge il vuoto impalpabile
pieno di te che nulla sei
crampi nel cuore, stanco motore
che arranca verso una cima
nuda e deserta
la mia povertà è infinita
le mie conquiste irrisorie
speranze sottili come selce
sagomata da mani preistoriche
pronte a scheggiarsi
in mille frammenti inutili
destino irriverente che si beffa di me
e mi spinge ad azioni di violenza inaudita
per affermare la mia futile presenza
su un pianeta alla deriva dei mondi
tutto si confonde in un'orgia
di spasimi e dolori ancestrali
verrà quel futuro
e lo prenderò a calci
perchè sarà troppo tardi
...e gli volterò le spalle ricurve
sui pentimenti dei rimpianti
per non avermi mostrato all'ora giusta
il mio ultimo rifugio sicuro.
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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