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Solitudine cercata
lontananze obbligate
crateri incolmabili
Saudagi e fado
il quieto lamento
nel volontario isolamento
nostalgia delle nostalgie
ricerca pervasiva, confortante
di una pace
sprofondata nel vuoto
Isa Pereira dove sei?
Lasciami cullare
dal tuo canto
dolcemente straziante...
Cerco nel cassetto
Caetano Veloso
e la sua paloma che voli
ancora una volta come in
"Parla con lei" di Almodovar
Calda saudagi, la mia serenità
oscura, intima serenità,
ambrata tristezza
immune dal dolore
Fedele saudagi
meta premiante
a cui anela
il mio temperamento
Posso sopravvivere di saudagi
in attesa di morire di gioia
conosco bene quel porto
al sicuro dai venti di passione
Saudagi dispersa
in spiagge deserte
di un mare
in cui manchi solo tu,
cioè tutto
Saudagi di letti caldi
e avvolgenti,
lenzuola ondeggianti
cuscini stropicciati
dai nostri sudori
Saudagi di attimi irripetibili
come il tuo sguardo sognante
al lume di candela
quel falò sulla sabbia...
...ricordi?
e la nostra muta canzone
a bocca chiusa
labbra su labbra
Saudagi di terre lontane
odori assenti
volti affondati
nelle nebbie del tempo
...forse per sempre
Saudagi stile di vita
-la mia vita-
ravvivata da fuochi silenziosi
che danzano e ondeggiano
nel distacco dal presente
Saudagi mia
ti sono affezionato
...ma non fedele
sempre pronto
a tradirti
per qualche giorno
ora o anche un solo minuto
d'incontenibili passioni
o di spensierata ilarità
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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