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LA STAZIONE



Enrico Riccardo Spelta - poesia - canoa
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Un ultimo sguardo smarrito
trapassa il mio cuore
la valigia è ormai chiusa
lascio sbattere la porta alle mie spalle
il biglietto di ritorno in tasca

la stazione, gremita di gente di ogni razza
mezz'ora d'attesa, binario 7
lo sguardo al tabellone che ruota lettere e cifre
anche nella mia mente ruotano lettere
sei ancora dentro di me,
ma devo iniziare a dimenticare
non ci sarai più nel mio futuro,
finito, cancellato
come quel treno che mai ritornerà

Gocciolano lenti i minuti
per me che ho fretta
annunci si susseguono a ritmo incalzante
pare che tutti abbiano deciso di lasciare la città oggi
prima di me
e l'attesa mi logora risucchiandomi verso
quel "noi" finito

Un treno vuoto invade il mio binario
cerco la carrozza riservata e salgo senza fretta
non si può tornare indietro,
non si deve, non voglio
anche se ho la morte nel cuore e già mi manchi

Trovo il mio posto, sistemo la valigia e mi siedo
accendo una sigaretta
e dirigo lo sguardo fuori dal finestrino
ecco sono al sicuro,
qui nessuno mi può più portare indietro
ma nel riflesso del vetro mi pare di vederti

Il treno ha un sobbalzo
e poi impercettibilmente retrocede
poi si ferma ancora
come volesse rimandarmi indietro
finalmente esce dalla stazione
ed io lascio questa città che detesto,
lascio questa storia assurda,
e lascio soprattutto te,
che mi hai fatto quasi impazzire

per un nulla già scritto

Autore: Enrico Riccardo Spelta

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