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IL PONTE



Enrico Riccardo Spelta - poesia - Il ponte
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Freme inutile vita
ai nostri piedi,
laggiù, sul fiume
che lambisce il nostro nido.

E noi qui
sul nostro balcone,
ad osservare, fermi,
in un'ansa piacevole del tempo
che protegge i nostri incontri.

Sotto la volta del ponte
scorre il passato
che or si fa presente
per poi sfuggire rapido
verso un futuro ignoto,
in un flusso continuo
che si rinnova,
come le nostre carezze.

Fuori dal fluido,
come sospesi nel vuoto
mentre le onde minacciano
inutilmente la roccia
ai nostri piedi,
noi, finalmente rinati

Il ponte vecchio
salda le sponde,
ma anche due mondi,
due vite parallele,
indipendenti,
legate da un massiccio arco
che nessuna ondata di piena
potrebbe abbattere.

Finestre sconosciute
dall'altra riva
ci osservano
spiando il nostro amore,
insolente al giudizio
del mondo.

Ma a poco a poco,
mentre cala la sera,
i loro occhi indiscreti,
si spengono
ad uno ad uno,
e noi restiamo soli,
sotto le stelle,
in compagnia
dell'universo intero.

Ebbri come non mai
prima d'ora,
possiamo finalmente
brindare
col più intimo
dei nostri sorrisi.

Autore: Enrico Riccardo Spelta

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