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I nostri mostri
chiusi in un cassetto
in fondo alla cantina
fremono e premono
distraendo le emozioni
...esigono lo spazio
e vogliono attenzioni!
fogli unti e imbrattati
di lacrime arroganti,
di colpe variegate,
rimorsi e delusioni
...esigono lo spazio
e vogliono attenzioni!
strisciano e s'insinuano
quando meno te lo aspetti
negli ingranaggi quotidiani
di nostre effimere prigioni
...esigono lo spazio
e vogliono attenzioni!
carta raggrinzita
di memoria sbiadita
incisioni indelebili
che graffiano l'anima
e ci impregnano
di strane sensazioni
...esigono lo spazio
e vogliono attenzioni!
immagini e malesseri
ingiustizie e rancori
voci stridule d'un passato
impresso nei neuroni
...esigono lo spazio
e vogliono attenzioni!
tentiamo inutilmente
di far finta di niente
al cospetto di nostre
colpe e repressi desideri,
ma le loro impressioni...
...esigono ancor lo spazio
e vogliono maggiori attenzioni!
e allora vendichiamoci
e apriamolo, il cassetto,
tiriamo fuori il foglio,
affrontiamolo di petto
rileggendo i vari sgorbi
allora scopriremo
che son ben poca cosa,
acqua passata,
ingenuità represse,
tante stupide sciocchezze
e preso un bel cerino
diamogli fiamma nel camino
a quel lurido foglio sporco
che poi non siamo noi
ma solo il lato lordo
dei nostri oscuri sensi
ecco lo spazio è salvo
e soddisfatte le attenzioni!
ora possiam guardare avanti
libera è la mente
e il grande foglio bianco
pronto è finalmente
a ricevere...
altrettante...
nuove...
(piccolissime?)
macchie nere...
ed attenzioni.
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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