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Come formiche imprigionate in una stiva
viviamo un'apparente realtà,
modesta e sfocata,
confinati in un angolo sperduto
del nostro mondo.
Gli altri strati dell'immensa nave
che vaga cavalcando onde,
la Terra e lo spazio altrove,
con altri tempi e dimensioni,
a noi invisibili,
sfuggono alla nostra percezione,
ma mentre corpi ottusi si perdono
in inutili battaglie,
altre -poche- menti elette
riescono a disegnar lo scafo e il mare
intuendo galassie e particelle.
Ora leoni voraci,
ora pecore seguaci,
geniali o ignoranti,
così noi siamo, mentre
contiamo lo scandire d'un tempo
che solo a noi appartiene,
non cogliendo né immaginando
la magica bellezza
dell'infinito eterno.
Autore: Enrico Riccardo Spelta
(giugno 2017)
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