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affamati, assetati, accecati
dalle onde del desiderio
tesi o ricurvi
pronti a carpire
ogni fremito di piacere
lacrimanti di sudore
animalesco
mischiato
ai profumi della pelle
rasata di fresco
avvinghiati in pose
da manichini spezzati
grotteschi irreali
in un intreccio di braccia
e di gambe avvolgenti
gonfiati di grassi
o rinsecchiti
dagli anni trascorsi,
ma che importa?
sono i nostri corpi
che parlano in coro.
dita e labbra s'inseguono
per monti e per valli
solcando
infiniti arabeschi
il contatto or leggero or possente,
raccoglie e produce
ingovernabili sussulti
improvvisi
complicità inaudite,
rincorse e frenate
proiettate
nei nostri anfratti
più umidi e intimi
tenerezze e impeti
in una moto incessante
che duri tutta una vita
...e lì, dove termina il corpo
e ti accoglie
il piacere dell'anima,
...scopriremo finalmente
di non essere nati soli
Autore: Enrico Riccardo Spelta
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