un anno dopo la morte di Shemo
la moglie mi chiese di andare a prendere
due grandi pietre
da un fiume limpido
in montagna
per la tomba di suo marito
secondo la tradizione dei Rom
i morti non hanno acqua in cielo
a meno che qualcuno non metta
due grandi pietre di fiume
sulla loro tomba
senza le pietre
sono costretti ad elemosinare l'acqua
il che va bene sulla terra
ma non in cielo.
La volta che sono stato più vicino
a vedere un bagliore celestiale
è stata guardando la luna
salire
sopra il tetto di tegole
di una casa di zingari
a Preoce.
La volta che
gli abitanti
di quella casa
sono stati più vicini a vedere
le fiamme dell'inferno,
è stata quando la NATO
ha bombardato
il loro cortile.
Come succede a molti
missili da un milione di dollari,
quello
non è esploso.
Ha solo ucciso
un vecchio gallo
che non la smetteva di cantare
alle tre
di mattina.
Non è sempre un male
avere l'America
che ti bombarda il cortile.
E' vietato sedere all'ombra.
E' vietato ridere, cantare, ballare. E' vietato
fumare, mangiare, bere. E' vietato
cucinare, lavare, farsi belli.
E' vietato sputare, cacare, scopare. E'
vietato
lamentarsi, piangere, urlare. E' vietato
pregare, chiedere l'elemosina, rubare.
E' vietato correre dall'altra parte del
confine.
Cercare la libertà è assolutamente
proibito
Sono sopravvissuta alle bande della gioventù hitleriana
scappando a Praga.
Dopo che mi hanno portato a Lety,
sono sopravvissuta:
fame,
fucilazioni,
iniezioni letali,
squadre di lavoro,
pestaggi
stupri
tifo
e annegamenti
nel fusto di acqua piovana.
Dopo la guerra
volevo una vita migliore
ed ho sposato un uomo bianco.
Solo uno dei miei otto figli
ha ereditato la mia pelle scura di zingara.
Ora lui è in ospedale
a riprendersi da due operazioni
dopo che gli skinheads
lo hanno impalato su un palo metallico.
Non so se sto vivendo
nel 1939 o nel 1995
Pensavo di essere sopravvissuta,
ma credo di aver solo
barcollato senza arrivare da nessuna parte.
Tutti a Lety dovevano lavorare,
anche noi bambini.
Ogni mattina venivamo
portati nella foresta
a prendere legna secca.
Dovevamo accatastare questa legna
accanto ai cadaveri
in modo che potessero essere bruciati.
Dietro il campo era stata scavata
una buca profonda in modo che
gli zingari che scappavano
ci sarebbero caduti dentro.
Se un prigioniero veniva trovato
nella fossa gli sparavano.
Poi dovevamo portare la legna
per bruciare anche il suo corpo.
Dovevamo anche portare la legna
per bruciare i corpi nudi
delle donne usate dalle guardie,
e di quelli che morivano di tifo,
e di quelli che le guardie affogavano
nei fusti di acqua piovana e nel lago.
Quando i bambini si ammalavano
il dottore faceva
un’iniezione sul
cuore, e dovevamo
bruciare anche i loro corpi.
Ricordo quando ho dovuto
portare pezzetti di legno
per bruciare il corpo
del mio fratellino appena nato.
Gli avevo dato il mio pane,
ma non è stato sufficiente.
Libri di Paul Polansky |
Poesie Polansky Paul, cur. Bertesina V., 2011, Damocle |
Undefeated. Testo inglese a fronte Polansky Paul, cur. Confido V., 2009, Multimedia Edizioni |
Storia degli zingari in Europa Polansky Paul, 2011, Datanews |