Ho amato una donna,
ma non abbastanza,
non come avrei dovuto,
non come lei aveva bisogno.
Era mia madre
e mi ha lasciato
per un viaggio
senza ritorno.
Ho amato un uomo,
tanto e tanto l’ho odiato,
mio padre.
Anche lui è andato
lasciandomi da sola.
Ho amato un ragazzo
e non era mio figlio
ma l’ho visto crescere
con le sue paure
e le sue gioie.
Se n’è andato
in una sera fredda
a bordo di una moto
sfasciata sull’asfalto
senza dirmi nulla.
Ho amato un uomo
e non era mio padre
e non era mio marito
e non era mio fratello
e non era mio figlio
Chi era allora?
Solo un uomo
Con i suoi vizi e le sue virtù,
i suoi pregi e i suoi difetti,
i suoi sorrisi e i suoi pianti,
le sue sicurezze e le sue paure,
i suoi sogni e la sua realtà
La sua strada
era troppo diversa dalla mia
E ad un incrocio
ci siamo salutati
e andati ciascuno
per la sua via
Da allora
ho detto basta
alla coltre di dolore
che mi si era posata addosso
L’ho scrollata,
lacerata
sotto fiumi di pianto
e muta disperazione,
fino a rivedere il sole
Non le consento più
D’avvolgermi
e soffocarmi
Un po’ più dura
la mia pelle,
un po’ più sordo il mio cuore,
un po’ più asciutte le mie lacrime
Meno splendente
il mio sorriso
Più roca la mia voce
Ma vivo la vita
che mi vive dentro
Gioisco di ciò che mi accade intorno
Di ogni soffio
respiro l’essenza
Non coltivo la pianta
del dolore
essa non metterà
mai foglie o fiori
nonostante
le tue lacrime di sale
Ed al calore del sole
arida rimarrà la terra
deserto il tuo giardino
e fa deserto intorno...
come la nostalgia
per le cose non dette,
non fatte,
gli errori commessi,
le scelte a metà,
il tempo non dato,
le attenzioni mancate,
ma è il passato,
come montagna che non sposti
e rischi d’esser cieco
se non guardi al domani
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