La sera sbagliando
si vestì di freddo.
Dietro i vetri appannati
tutti i bambini
vedono tramutarsi in uccelli
un albero giallo.
La sera è distesa
lungo il fiume.
Un rossore di mela
trema sui tetti.
Rosa futura e vena contenuta,
ametista di ieri e brezza dell'adesso,
voglio dimenticarle!
Uomo e pesce in quei regni, sotto le cose a galla
aspettando nell'alga o seduti la notte,
voglio dimenticarli!
Io.
Solo io!
Forgiando il vassoio
dove non finirà la mia testa.
Solo io!
Comincia il pianto
della chitarra.
Si rompono i calici
dell'alba.
Comincia il pianto
della chitarra.
E' inutile
calmarla.
Piange monotona
come piange l'acqua,
come piange il vento
sulla nevicata.
E' impossibile
calmarla.
Piange per cose
lontane.
Sabbia del Sud rovente
che chiede camelie bianche.
Piange freccia senza bersaglio,
la sera senza domani,
e il primo uccello morto
sopra il ramo.
Oh chitarra!.
Cuore trafitto
da cinque spade.
Pineta alta!
Quattro colombe nell'aria vanno.
Quattro colombe
volano e tornano.
Portan ferite
le loro quattro ombre.
Pineta bassa!
Quattro colombe sulla terra stanno
Controluce a un tramonto
di pesca e zucchero.
E il sole all'interno del vespro,
come il nocciolo in un frutto.
La pannocchia serba intatto
il suo riso giallo e duro.
Agosto.
I bambini mangiano
pane scuro e saporita luna.
Libri di Federico Garcia Lorca |
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