Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, è vero,
paese da nulla, ma però...
c'è sempre disopra una stella,
una grande, magnifica stella,
che a un dipresso...
occhieggia con la punta del cipresso
di rio Bo.
Una stella innamorata?
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.
NEBBIA
Dal grigio della nebbia fitta fitta
traspaiono cipressi
ombre nere
spugne di nebbia.
E di lontano dondolando lento
ne vien un suono di campana quasi spento.
Più lontano lontano lontano
passa un treno mugghiando.
UNA CASINA DI CRISTALLO
lo sogno una casina di cristallo
proprio nel mezzo della città,
nel folto dell'abitato.
Una casina semplice, modesta,
piccolina, piccolina,
tre stanzette e la cucina.
Una casina
come un qualunque mortale
può possedere,
che di straordinario non abbia niente,
ma che sia tutta trasparente:
di cristallo.
Si veda bene dai quattro lati la via
e di sopra bene il cielo
e che sia tutta mia.
LO SCONOSCIUTO
L'hai veduto passare stasera?
L'ho visto.
Lo vedesti ieri sera?
Lo vidi, lo vedo ogni sera.
Ti guarda?
Non guarda da lato,
soltanto egli guarda laggiù
laggiù dove il cielo incomincia
e finisce la terra laggiù
nella riga di luce
che lascia il tramonto.
E dopo il tramonto egli passa.
Solo?
Solo.
Vestito?
Di nero, è sempre vestito di nero.
Ma dove si sosta?
A quale capanna?
A quale palazzo?
Aldo Palazzeschi biografia
Aldo Giurlani, così si chiamava il poeta che solo dal 1905 iniziò a firmarsi con il cognome della nonna materna, Palazzeschi, nacque a Firenze il 2 febbraio del 1885 da una famiglia di agiati commercianti e per volontà del padre, che voleva per l'unico figlio una brillante carriera d'affari, frequentò l'istituto tecnico diplomandosi nel 1902 in ragioneria.
Nel 1905 pubblicò a sue spese il primo libro di poesie, I cavalli bianchi, per un editore immaginario (Cesare Blanc che in realtà era il nome del suo gatto) con una sede immaginaria in via Calimara 2, Firenze.
Nel 1908 pubblicò, sempre presso l'immaginario editore Cesare Blanc, il suo primo romanzo di stile liberty dal titolo "Riflessi".
Nel frattempo Filippo Tommaso Marinetti lo aveva invitato a collaborare alla rivista "Poesia" sulla quale Palazzeschi pubblicherà l'Incendiario nel 1910 e 1913, Il codice di Perelà nel 1911 e il manifesto del Controdolore nel 1914 che era apparso in precedenza sulla rivista "Lacerba".
Fra il 1930 e il 1931 si recò più volte a Parigi dove ebbe modo di conoscere Filippo De Pisis, Guillaime Apollinaire, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse.
Durante gli anni del fascismo, Palazzeschi non partecipò alla cultura ufficiale; compì qualche viaggio a Parigi e dal 1926 collaborò al "Corriere della sera".
Nel 1921 pubblicò il suo primo libro di racconti, sempre presso Vallecchi, Il re bello; nel 1926 uno "scherzo" iniziato nel 1912 dal titolo La Piramide; nel 1930 venne stampata dall'editore Preda a Milano l'edizione definitiva delle Poesie risistemate con adattamenti dettati dal suo nuovo gusto poetico; nel 1932 sono Le stanze dell'Ottocento, prose di ricordi; del 1934 è il romanzo Le sorelle materassi e del 1937 Il palio dei buffi, seconda raccolta di novelle.
Nel 1938 muore il padre e nel 1939 la madre e Palazzeschi, nel 1941, si trasferisce a Roma dove abiterà fino alla morte.
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Del 1945 è un altro libro autobiografico "Tre imperi...mancati" testimonianza polemica ma anche melanconica della seconda guerra mondiale.
Nel 1948 vinse il premio Viareggio con il romanzo I fratelli Cuccoli e nel 1957, dopo altri libri in prosa (Bestie del '900 nel 1951,
Roma, nel 1953), e poesia (Difetti nel 1947), gli venne assegnato dall'Accademia dei Lincei il premio Feltrinelli per la letteratura.
Nel 1960 l'Università di Padova gli conferì la laurea in lettere honoris causa.
Negli anni della vecchiaia Palazzeschi scrisse ancora moltissimo: nel 1964 le prose autobiografiche Il piacere della memoria; una serie di romanzi (Il doge, 1967; Stefanino, 1969; Storia di un'amicizia, 1971), due libri di poesia, Cuor mio, nel quale confluirono i versi delle plaquettes Viaggio sentimentale del 1955 e Schizzi italo francesi del 1966), e Via delle cento stelle del 1972.
Nel 1974, quando si stavano preparando i festeggiamenti per i suoi novant'anni e la rivista "Il Verri" gli dedicava un numero monografico, lo scrittore, colto da crisi polmonare, morì. Era il 18 agosto.