Biografia e vita di Vittore Carpaccio (1465-1526)
Vittore Carpaccio, pittore italiano nasce a Venezia intorno al 1465 da Piero Scarpazza, mercante di
pelli.
Successivamente, in seguito ai suoi contatti con l'ambiente umanistico veneziano, dominato da Ermolao Barbaro e Bernardo Bembo, cambiò il
cognome di famiglia in Carpaccio.
Solo il suo stile, molto personale, soprattutto a confronto con i pittori del suo tempo, denuncia la sua provenienza veneta, ma non ci dice in
che bottega si sia formato.
Molti critici deducono che egli abbia iniziato l'esperienza artistica a Venezia, influenzato da
Gentile Bellini,
Lazzaro Bastiani, Antonello e Giambellino allora in auge.
Ma è quasi sicuro che Vittore Carpaccio abbia avuto contatti con
Antonello da Messina
ed è certo che abbia visto o studiato le opere del ciclo ferrarese di
Piero della Francesca.
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Anch'egli impegnato nella realizzazione di
teleri (opere su tela, preferita al supporto ligneo), come il
Mantegna iniziatore di quest'assoluta novità tecnica, Carpaccio realizza un ciclo per
la scuola di Sant'Orsola, nel 1490.
Sembra che questa sia stata la sua prima commissione, alla quale fanno seguito altri incarichi importanti.
Sul finire del Quattrocento, sotto la direzione del Gentile Bellini, realizza opere per la scuola di San Giovanni evangelista.
Nel 1501 inizia un ciclo di
teleri per il Palazzo Ducale, destinato ad ornare la sala dei Pregadi e quella
del Maggior Consiglio, opere completamente perdute.
Da questi anni in poi, molte scuole veneziane gli offrono incarichi di prestigio; per la scuola di San Giorgio degli Schiavoni, realizza un
ciclo di "Storie del Santo", di San Gerolamo, San Trifone e due "Storie evangeliche": la "
Vocazione di San Matteo" e "
La preghiera nell'orto".
Realizza opere per la scuola degli Albanesi e per la scuola di Santo Stefano.
Tra le sue opere più celebri, le sue ampie composizioni narrative di leggende di santi, " le storie"
di Sant'Orsola, S. Giorgio, S. Stefano e
di S. Gerolamo, la "Presentazione della Vergine al Tempio", il "Miracolo della Croce",
tutte conservate a Venezia, nelle quali il pittore
illustrò, con ricchezza di colore e finezza di particolari, la vita veneziana del tempo.
Pur essendo ritenuto "pittore di stato" per le numerose opere pubbliche alle quali Vittore Carpacci aveva lavorato,
il pittore si impegna anche nella realizzazione di lavori da di argomento non religioso per privati.
Nascono così le "
Cortigiane" ed il "
Ritratto di cavaliere".
Con il diffondersi della fama che Carpaccio
si merita, le committenze si allargano alla provincia, e il pittore realizza le
"Pale di San Pietro martire"
a Murano e di "
Santa Maria in Vado" a Ferrara.
A Capodistria esegue la
Pala d'altare e le portelle dell'organo per il
Duomo, ma sono i suoi ultimi
anni di vita, qui, infatti, trova la morte nel 1526 e le sue opere sono conservate nelle Gallerie di Milano, di Bergamo e di Berlino.