In questa pagina
tutta la storia e immagini dettagliate della Cappella Sistina.
A pagina 2 la biografia e la vita di Michelangelo, la Pietà, il Mosè, il Davide, il Cristo, la Madonna, i
Santi e gli Schiavi,
A pagina 3 descrizione degli altri lavori di Michelangelo e immagini delle statue delle Tombe e tutte le altre opere, disegni, studi, oltre ad
immagini dei luoghi da lui progettati.
Le pagine potrebbero essere un po' lente, ma consentono di esaminare a schermo intero 232 opere del grande Maestro!
Michelangelo Buonarroti: Storia della Cappella Sistina
Dove si trova
Si trova a Roma, nei Palazzi Vaticani e per visitarli si accede dai Musei Vaticani, in Viale Vaticano.
Chi l'ha voluta e chi l'ha progettata
La Cappella Sistina, voluta da Papa Sisto IV della Rovere, da cui prende il nome, fu costruita da Giovannino de' Dolci tra il 1475 ed il 1481 d.C.
Chi l'ha affrescata
La decorazione quattrocentesca delle pareti, realizzata da uno straordinario gruppo di pittori composto dal
Perugino, il Botticelli, il Signorelli ed il Ghirlandaio, comprende i finti tendaggi, le "Storie di Mosè e di Cristo" ed i ritratti dei Pontefici, mentre Pier Matteo d'Amelia dipinse sulla volta un cielo stellato in occasione della l'inaugurazione
L'esecuzione degli affreschi, almeno per quella che fu la composizione
iniziale, fu portata a termine nel 1482 quando furono eseguite
anche le opere in marmo relative alla transenna, alla
cantoria, e allo
stemma pontificio posto sopra la porta d'ingresso.
La cappella fu consacrata al culto dell'Assunta il 15 agosto del 1483 dal Pontefice Sisto IV.
Com'è stata modificata in seguito
Il nipote di Sisto IV, Papa Giulio II della Rovere, appena
25 anni più tardi decise di modificare le decorazioni affidando
l'incarico a Michelangelo Buonarroti.
Il contratto, sottoscritto l'8 maggio del 1508, prevedeva la
realizzazione delle figure dei dodici apostoli nei pennacchi della volta
circondati da motivi ornamentali, ma ben presto il Pontefice si vide
costretto a cedere alle richieste dell'artista che rivendicava una maggiore libertà compositiva.
I temi degli affreschi fatti da Michelangelo Michelangelo dipinse nove episodi tratti dal libro della
Genesi, organizzati all'interno di un architettura fittizia, in gruppi tematici di tre:
-Separazione della luce dalle tenebre
"Dio disse: - Sia la luce!-. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le
tenebre notte."
-La Creazione degli astri e delle piante
"Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle."
-Separazione della terra dalle acque
"Dio disse: - Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto.- E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona."
-Creazione di Adamo
"E Dio disse: - Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza,
e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su
tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra."
-Creazione di Eva
"Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo."
-Peccato originale e cacciata dal Paradiso Terrestre
"Ma il serpente disse alla donna: - Non morirete affatto! Anzi ...
diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male.- Allora la donna
prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito"
"Il Signore Dio scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i
cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita."
-Sacrificio di Noè
-Diluvio Universale
"Allora Dio disse a Noè: - E' venuta per me la fine di ogni uomo, perché
la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò
insieme con la terra. Fatti un'arca di legno di cipresso."
-Ebbrezza di Noè
"Ora Noè, coltivatore della terra, cominciò a piantare una vigna. Avendo
bevuto il vino, si ubriacò e giacque scoperto all'interno della sua tenda."
A completamento del tessuto pittorico della Cappella Sistina,
Michelangelo rappresentò, lungo i lati della volta, figure di
sibille e profeti seduti in trono,
nelle vele, quelle che presumibilmente devono
ritenersi gli antenati di Cristo e, nei quattro pennacchi angolari,
alcuni episodi della salvazione del popolo d'Israele.
Conclusione e successivi restauri
Quello che fu considerato il capolavoro di Michelangelo venne ultimato nel 1512 ed il 1°
novembre Giulio II inaugurò la Cappella Sistina con una messa solenne.
Verso la fine del 1533 Clemente VII De' Medici incaricò Michelangelo di modificare ulteriormente la decorazione della Sistina, dipingendo sulla parete d'altare, al posto di alcuni affreschi del Perugino, il
Giudizio Universale.
Nella seconda metà del Cinquecento vennero restaurati gli affreschi
della parete d'ingresso gravemente danneggiati dal crollo della porta
avvenuto nel 1522 : Hendrik van den Broeck ridipinse la "Resurrezione
Di Cristo", mentre Matteo da Lecce la "Disputa sul corpo di Mosè".
Tra il 1979 ed il 1999 gli affreschi della Cappella Sistina hanno subìto un completo restauro, recuperando lo splendore dei colori e
l'integrità del tessuto pittorico originale.
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Commenti
La Cappella Sistina, è senza dubbio uno dei più grandi tesori d'arte di tutti i tempi, una delle gallerie di opere d'arte più celebrate al mondo.
E' l'ultima sala del tour nei Musei Vaticani ed è il tesoro più ambito dai milioni di turisti che ogni anno giungono da tutto il mondo per
ammirarla.
L'artefice di tanta fama e bellezza è il genio indiscusso di Michelangelo e la cosa più straordinaria è che riuscì a compiere
quell'immenso miracolo artistico completamente da solo!
Normalmente, per la realizzazione di grandi opere, gli artisti dell'epoca lavoravano con la collaborazione dei loro aiutanti: il maestro
realizzava personalmente solo alcune parti dell'opera, mentre erano gli apprendisti a completarla nei dettagli minori. Per la Cappella Sistina
tutto questo non accadde: incredibilmente tanta bellezza è opera di un solo essere umano.
La Sistina prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere, che volle
crearla. Sembra difficile da credere eppure quello che sarebbe diventato
uno dei luoghi di culto più famosi al mondo, ha delle origini del tutto
anonime. Infatti nacque quasi per caso, come una semplice cappella di palazzo.
Ai Palazzi Vaticani serviva un nuovo edificio di culto, per le
celebrazioni solenni e per ospitare il conclave, cioè la riunione dei
Cardinali per eleggere il Papa. Così, intorno al 1473 il pontefice
incaricò l'architetto Giovannino De' Dolci di costruire la Sistina,
proprio dove un tempo sorgeva la Cappella Magna.
L'architetto creò un edificio grandioso, che aveva le stesse dimensioni del Tempio di
Salomone, così come le descrive la Bibbia: lungo oltre quaranta metri e
alto quanto un palazzo di sette piani!
Papa Sisto IV volle che le pareti della Cappella fossero decorate con le
storie di Gesù e di Mosè, personaggi guida per il popolo ebraico, paragonandosi a loro come guida della Chiesa.
Per l'occasione, chiamò gli artisti più famosi dell'epoca:
Botticelli,
Rosselli, il Ghirlandaio e il
Perugino perché creassero un racconto
della Bibbia per immagini, che tutti potessero leggere. In oltre fece
realizzare un pavimento preziosissimo che imitava quelli medievali, con
mosaici multicolori che formano figure geometriche e cerchi concentrici.
Lo stesso che calpestiamo ancora oggi.
I primi anni di vita della Sistina furono poco felici; ma proprio le
vicende più sfortunate diedero vita a un capolavoro.
Ai primi del 1500, intorno all'edificio erano sorti numerosi cantieri, soprattutto quello
della nuova Basilica di San Pietro che era proprio lì accanto. Gli scavi
per le fondamenta causarono gravi problemi statici alla cappella, finché
non si aprì un'enorme crepa nella volta. Fu chiamato allora in tutta
fretta Bramante, l'architetto di Palazzo, che risolse l'inconveniente
fissando il solaio con delle catene metalliche.
Gli affreschi però avevano subìto danni irreparabili, così il nuovo papa,
Giulio II, pensò a Michelangelo per riaffrescare la volta.
Michelangelo viveva da solo e conduceva una vita povera nonostante le
ricchezze che aveva accumulato. Era superbo con gli altri, sempre
scontento di sé, ossessionato dall'ansia della morte e della salvezza dell'anima.
Veniva descritto come un "genio, ispirato, quasi estraneo e ostile al
mondo". E anche il papa, nonostante la sua ammirazione, sosteneva che
con Michelangelo non si potesse proprio parlare. Anche Giulio II non
aveva un'indole proprio pacifica, tanto che si racconta che una volta,
esasperato dall'artista, lo avesse preso addirittura a bastonate!
Ma cosa spinse il pontefice a scegliere proprio lui?
Secondo indiscrezioni dell'epoca, fu Bramante a suggerire al papa di
affidare l'opera a Michelangelo: a quel tempo non era affatto un segreto la rivalità
tra Michelangelo e Bramante, che oltretutto era amico e parente di
Raffaello, altro acerrimo nemico dell'artista.
L'innocente proposta al papa era in realtà un modo per mettere in difficoltà l'odiato scultore
che non aveva mai eseguito un affresco fino ad allora e non aveva familiarità con quella tecnica.
Con queste premesse non era affatto scontato che lo scultore accettasse
la commissione. In più a quel tempo tutte le energie di Michelangelo
erano concentrate su un progetto grandioso: la tomba monumentale di
Giulio II. Questa doveva diventare un maestoso mausoleo cristiano, che
facesse concorrenza a quelli degli imperatori romani.
Avrebbe occupato gran parte della nuova Basilica di San Pietro e Michelangelo voleva
dedicarle tutto il resto della sua vita. Ma nonostante il papa avesse
accolto il progetto con grande entusiasmo, il monumento non fu mai
concluso. Michelangelo attribuì il fallimento del progetto proprio
all'invidia di Bramante e di Raffaello.
Così, quando il papa gli propose di affrescare la Sistina, si sentì
sottovalutato e il suo genio umiliato.
Michelangelo, infatti, si considerava più uno scultore che un pittore, riteneva la
pittura un'arte inferiore. In più gli chiedevano di dipingere su quella
volta, che allora era decorata da un cielo blu con stelle dorate, che
lui disprezzava a tal punto da paragonarla al "tetto di un granaio".
Dopo lunghe polemiche, il papa, riuscì nel suo intento con un sottile
gioco psicologico: sfidò Michelangelo a trasformare quel "granaio" nel
Gioiello del Vaticano; l'artista accettò suo malgrado la sfida, ma
considerò questa commissione come un tentativo di allontanarlo dalla
tomba di Giulio II e dalla scultura; così, per protesta, in quel periodo
firmò le sue lettere come "Michelagnolo schultore".
L'8 maggio del 1508 l'artista sottoscrisse finalmente il contratto che
prevedeva la decorazione della volta con le figure gigantesche dei
dodici apostoli e un'architettura dipinta.
Presto Michelangelo considerò il progetto troppo povero per uno spazio così ampio e ne parlò al papa
che gli diede carta bianca, concedendogli di dar sfogo al suo genio.
Libero così di ripensare l'intera decorazione, la rese molto più complessa
perché fosse all'altezza degli affreschi che già esistevano sulle pareti sotto la volta.
Dato che sulle pareti laterali c'erano già le storie di Mosè
e di Gesù, per evitare ripetizioni, fu costretto a dipingere gli episodi biblici che andavano dalla Creazione a Noè.
Il lavoro solitario e tormentato di Michelangelo durò quattro
lunghissimi anni. Immaginate cosa doveva provare, costretto per ore a
stare sull'impalcatura, illuminato solo dalla luce delle candele, in una
posizione scomodissima, disteso, o in piedi con le braccia sempre alzate
e gli occhi fissi al soffitto. Immaginate i crampi e la sofferenza per
la vista, che rimase gravemente compromessa, senza contare il fastidio del colore che continuamente gli colava sul volto!
Nell'ottobre 1512 l'opera, che sarebbe stata ricordata per i secoli a
venire come uno dei più grandi tesori dell'umanità, era finalmente
conclusa e il giorno di Ognissanti (il primo novembre) la Sistina venne
inaugurata trionfalmente in una cerimonia pomposa, con una messa solenne celebrata da papa Giulio II in persona.
Michelangelo, in quegli anni di durissimo lavoro solitario, era riuscito
a trasformare un semplice soffitto in capolavori parlanti.
Mille metri quadri di affreschi raccontavano le meraviglie del Creato e la storia dell'uomo,
dalla Creazione alla caduta.
Come aveva affermato Goethe: "Senza aver visto la Cappella Sistina non è
possibile formare un'idea di cosa un solo uomo sia in grado di ottenere".
Informazioni sulle visite alla Cappella Sistina
I musei di Roma sono divisi in:
- Musei Statali che comprendono Galleria Borghese • Museo Nazionale Romano • Colosseo e
Palatino • Terme di Caracalla, Tomba di Cecilia Metella, Villa dei Quintili.
- Musei Vaticani
che comprendono i Musei Vaticani e la Cappella Sistina