Biografia e vita di Giovanni Segantini (Italia 1858-1899)
Giovanni Segantini, il maggiore
pittore divisionista italiano, nasce ad Arco in provincia di Trento il 15 gennaio 1858.
Non nasce italiano perché all'epoca il Trentino era austriaco.
Dopo un'infanzia drammatica, a causa delle ristrettezze economiche e della morte della madre, quando Giovanni ha solo sette anni,
viene affidato alla sorellastra e costretto a trasferirsi a Milano.
Presto il ragazzo finisce rinchiuso in riformatorio, per vagabondaggio, dove resterà fino al 1873, quando viene affidato, quindicenne, al fratellastro Napoleone, residente a Borgo Valsugana, dove possiede un laboratorio fotografico.
Per qualche anno Giovanni Segantini lavora nel laboratorio fotografico, affinando la sua sensibilità artistica applicandosi allo studio della pittura.
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Il ritorno alla vita contadina gli fa bene, ma presto vuole ritornare a Milano per proseguire i suoi studi.
Dal 1878 al 1879 frequenta corsi regolari all'Accademia di Brera, segue
le lezioni di
Giuseppe Bertini e stringe amicizia con
Emilio Longoni,
allora aspirante pittore come lui.
Nell'ambito accademico il
"Verismo Lombardo" va per la maggiore e le prime opere di Segantini risentono di questa influenza.
Durante l'Esposizione Nazionale di Brera del 1879, viene notato dalla critica milanese, incontra il pittore ungherese
Vittore Grubicy, che ne intuisce il talento e col quale instaura un rapporto d'amicizia.
L'anno dopo conosce anche Luigia Bugatti, detta Bice (sorella di Carlo Bugatti, altro suo sostenitore) che sarà la donna
che lo compagnerà per tutta la vita
Giovanni Segantini era apolide,
senza genitori e dunque senza documenti ufficiali, il ché non gli permetteva di sposarsi regolarmente.
Nel 1880 si trasferisce con la compagna Luigia a Pusiano in Brianza,
dove dipinge con il sostegno finanziario di Vittore Grubicy che, con il fratello, si occupa del mercato d'arte.
Ma vive in forti ristrettezze economiche.
Per alcuni anni Giovanni Segantini vive in Brianza, spostandosi alla
ricerca di nuovi paesaggi che riprende con
Emilio Longoni, stipendiato
come lui dai Grubicy, con la cui organizzazione il pittore sottoscrive, nel 1883,
un contratto esclusivo.
Nelle opere del periodo brianzolo, i soggetti preferiti di Giovanni
Segantini riguardano la vita agreste, il lavoro nei campi, il pascolo,
la tosatura e la filatura, nello sforzo artistico di liberarsi
dell'impostazione accademica per trovare uno
stile personale.
All’Esposizione Internazionale di Amsterdam gli viene assegnata la
medaglia d’oro per la prima versione del dipinto “Ave Maria a trasbordo”
e, nell’autunno del 1885, inizia quello che rimarrà forse il suo quadro più conosciuto, “Alla stanga”.
Nel 1886 Giovanni Segantini si stabilisce a Savognino nel Canton
Grigioni con la famiglia che è molto cresciuta, visto che è arrivata ad avere 4 figli.
Incoraggiato dal suo gallerista, inizia il progressivo avvicinamento alla
tecnica divisionista, prima con alcune sperimentazioni ed in seguito con
un'adesione totale, affinando, nello stesso tempo i suoi interessi culturali collaborando anche a riviste d'arte.
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I commercianti d'opere d'arte, i fratelli Grubicy promuovono i suoi
lavori e accrescono la sua fama per mezzo di una intelligente attività promozionale.
Dal 1889 Giovanni Segantini si avvicina al "
Simbolismo"e le sue opere
hanno per oggetto vere e proprie allegorie, sempre più legate agli esempi dei pittori nordici.
Ammiratore dei divisionisti francesi, applica questa tecnica ai suoi
dipinti, in modo originale, che fanno loro assumere la caratteristica luminosità cristallina.
Il
divisionismo che nasce ufficialmente nel 1891, quando le prime opere in questo stile vengono esposte alla Triennale di Brera, è una particolare tecnica, che consiste nell’accostare i colori puri, applicandoli sulla tela a piccoli tratti separati.
Segantini ottiene vari riconoscimenti sia in campo nazionale che internazionale mentre la sua tecnica si evolve verso un proprio personale simbolismo.
Nonostante il duro lavoro, a causa del peso familiare Segantini è assillato dai debiti
e, nel 1894, abbandona Savognino e si stabilisce in Engadina al Passo Maloja.
La vita in questi luoghi incontaminati e solitari, intensifica l'innato
misticismo di Segantini che, negli anni '90, si rispecchia nei suoi
dipinti che,nei quali appare evidente
il
Simbolismo che alla fine del secolo si affermerà in tutta Europa aprendo le
porte all'
Art Nouveau del nuovo secolo.
Invitato a collaborare alla realizzazione del padiglione
dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900, Giovanni Segantini prepara il "Trittico della Natura".
Proprio per completare quest’opera il 18 settembre del 1899 l’artista
sale ai 2.700 metri dello Schafberg, e colpito da un violento attacco
di peritonite, Giovanni Segantini muore il 28 settembre 1899.