Biografia e vita di Giovanni Bellini detto Giambellino (1430-1516)
Conosciuto anche come: Giambellino, Giovanni de Bellini, Giovanni di Bellino, Jan de Bellini, Giovanni Belino, Giovanni Bellein, Giovanni Belleni, Giovanni Bellin, Jean Bellin, Gio Bellini, Giovanni Bellini, Giovanni Bellinj, Giouanni Bellino, Giovanni Bellino, Jean Bellino, Ioannes Bellinus.
Giovanni Bellini, pittore italiano del Tardo
Rinascimento, meglio conosciuto
come Il Giambellino, appartenente ad una famiglia di artisti, nasce a Venezia intorno al 1430.
Nella sua pittura giovanile si nota l’influenza del Mantegna, suo coetaneo e cognato, con il quale aveva lavorato per suo padre
Jacopo Bellini, e dal quale aveva imparato l’arte della prospettiva, l'attenzione agli spazi, il risalto,
l’importanza dei contorni e gli schemi compositivi elaborati.
Più avanti Giovanni Bellini raggiungerà una propria maturità stilistica, distaccandosi parzialmente dai vecchi schemi,
caratterizzandosi in una particolare luminosità, nell’armonia dei colori, nella sensibilità verso il paesaggio naturale e l'empatia delle sue figure.
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Maturando, il pittore aveva studiato da vicino i lavori degli artisti più innovativi che avevano lavorato nella sua Venezia,
come nella Cappella di San Tarasio in San Zaccaria, dipinta da Andrea del Castagno o conosciuti a Ferrara come l'italiano Piero della
Francesca ed il fiammingo Roger Van Weyden.
Pittore dalla lunga e gloriosa carriera, cominciò nel 1450 a firmare le sue opere con il "San Girolamo nel deserto" in cui si nota l'accentuata già sensibilità verso il paesaggio, destinata a svilupparsi appieno nella maturità.
La stessa età, il vincolo di parentela e i comuni interessi fecero in modo che Giovanni Bellini fosse introdotto nell'ambiente
colto e innovatore nella Padova del Mantegna.
Questa frequentazione, che gli fece conoscere la pittura fiorentina, aiutò il pittore ad adottare
uno stile compositivo più rigoroso e un disegno preciso e lineare.
I risultati straordinari si possono ammirare in capolavori come la "Trasfigurazione" del Museo Correr di Venezia, la "Pietà" (Milano, Pinacoteca di Brera), l'"Orazione
nell'orto" della National Gallery di Londra e il "Cristo morto sorretto da due putti" (Milano, Museo Poldi Pezzoli)
Dopo essersi procurato una notevole fama con queste opere, attorno al
1465 fu incaricato di lavori più ambiziosi nel campo della produzione
di grandi pale d'altare, in cui ben presto la sua bottega raggiunse una posizione egemone.
Il lavoro del Giambellino eserciterà una grandissima influenza sui pittori veneti per tutto il Quattrocento e gran parte del Cinquecento: è da lui che nasce il famoso “tonalismo veneto”.