Biografia e vita di Francesco Messina (1900-1995)
Francesco Messina, nato a Linguaglossa, in provincia di Catania il 15 dicembre del 1900,
da genitori poverissimi, si trasferisce da piccolo con la famiglia a
Genova dove frequenta i corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti e,
dopo il 1918, si inserisce con il suo già promettente profilo d'artista,
negli ambienti intellettuali e letterari della città animati dalla
presenza di Camillo Sbarbaro ed Eugenio Montale.
Nel '22 viene invitato alla XIII Biennale di Venezia, in cui sarà sempre
presente fino agli anni '40, e in quello stesso anno sposa Bianca Clerici.
La partecipazione alla prima mostra degli artisti di Novecento nel 1926
alla Galleria Pesaro di Milano e la presentazione di una sua personale
alla Galleria Milano, nel 1929, di
Carlo Carrà consacra definitivamente, la figura di scultore.
E' già, dunque, uno scultore affermato ed accademico di merito
dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, quando nel '32 si
trasferisce a Milano dove frequenta Salvatore Quasimodo, Alfonso Gatto,
Sergio Solmi, Carlo Carrà, Piero Marussig e nel 1934 vince la cattedra
di scultura all'Accademia di Brera, di cui dal '36 al 1944 sarà anche direttore.
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Alla caduta del Fascismo, Messina, che nel 1940 aveva realizzato il
monumento a Costanzo Ciano per il Museo Navale di La Spezia, perde per
qualche anno la cattedra che riottiene, alla fine della guerra, nel 1947.
Invitato nel 1949, insieme a Marino Marini, alla Terza Internazionale di
Scultura di Philadelphia, negli Stati Uniti, Messina è stato da allora
uno dei scultori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo.
I suoi gruppi monumentali al Cimitero di Milano, alla Cittadella di
Assisi, al Pierre Lachaise di Parigi (dove nel '60 scolpisce La Pietà
sulla tomba dell'editore Cino Del Duca), in S. Pietro a Roma (Monumento
a Pio XII), nel Duomo di Milano (Monumento a Pio XI), eseguiti nel corso
degli anni Cinquanta e Sessanta, diventano presto celebri, come i suoi
ritratti di
Lucio Fontana,
di Giuseppe Papini, di Salvatore Quasimodo, di Indro Montanelli, di Aida
Accolla, di Carla Fracci, di Luciana Savignano, ed altri importanti personaggi.
Ma le sue opere più note restano, ancora oggi, il grande
Cavallo morente
eseguito per il Palazzo della Rai a Roma e la monumentale Via Crucis in
marmo di Carrara per la chiesa di San Giovanni Rotondo sul Gargano.
Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte
della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta.
Nel 1973 un'intera sala del Museo del Vaticano, la sala Borgia, viene
dedicata all'esposizione permanente delle sue sculture e nel 1977 il
Museo Civico di Lugano accoglie, in quattro sale, le opere della sua
donazione di sculture e grafica, mentre i maggiori musei e le più
importanti istituzioni culturali internazionali promuovono vaste rassegne della sua opera.
L'ultima grande mostra durante la sua vita è quella inaugurata nel '93 a
Roma in Vaticano "Dio nell'uomo".
Francesco Messina è morto a Milano il 13 settembre 1995.
La scultura di Francesco Messina, così carica di echi dell'eredità
classica greco-romana ed ellenistica, "si caratterizza", ha scritto Carlo
Carrà, per "un fare semplice e grandioso" e per un "procedimento
idealistico e classico" in grado di dar vita a forme che restano come "immagini ideali".