Biografia e vita di Evaristo Baschenis
La biografia di
Evaristo Baschenis, uno
dei più insigni pittori bergamaschi del 600, rimase dubbia fino alle
recenti ricerche archivistiche di Pietro Capuani che accertò, grazie al
ritrovamento dell'atto di battesimo nel registro parrocchiale di S.
Alessandro in Colonna, la data di nascita risalente al 7 dicembre 1617.
L'atto certifica anche il nome del padre, Simone, confermato anche da un
documento del 1631; si risale invece al nome della madre, Maddalena
Francesca Volpi, grazie ad un documento di vendita del 1647 (archivio di
Stato di Bergamo).
La famiglia Baschenis, originaria di Averara, nell'alta Val Brembana,
ebbe una lunga tradizione in campo artistico tanto è vero che taluni
suppongono che il collaboratore di Evaristo, firmante B.B., altri non sia che il fratello Bartolomeo.
Baschenis prese gli ordini tra il 1640 e il 1643, visto che in un atto
del 1940 viene citato semplicemente Evaristo Baschenis senza cioè le voci Pre o Reverendo che lo precedono invece già in documenti del '43.
E' proprio in questi anni che dovette iniziare l'attività pittorica del
"Prevarisco", subito dopo il passaggio alla condizione di ecclesiastico,
senza che se ne conosca, a tutt'oggi, né il maestro che lo avviò alla professione né l'iter formativo.
La sua vita di sacerdote gli consentì comunque di viaggiare (è quasi
certo un soggiorno a Venezia) e di esercitare la sua attività artistica
con il massimo della libertà e della disponibilità di tempo, essendo
egli tra l'altro in buone condizioni economiche.
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Baschenis si applicò quasi esclusivamente al genere della
Natura morta,
cucine e soprattutto strumenti musicali; questi ultimi sono gli unici
attori della scena rappresentata, dal momento che Baschenis aboliva nelle sue opere la figura umana.
L'interesse per gli strumenti musicali è dovuto al fatto che Evaristo
era un musicista, come dimostra il suo autoritratto nel Trittico
Agliardi; inoltre è storicamente accertato che la pratica musicale,
associata alla poesia, alla letteratura e alla storia, era allora diffusa nelle famiglie agiate bergamasche.
Intorno agli anni '50, il pittore si legò d'amicizia con
Jacques Courtois, detto il Borgognone delle battaglie,
in soggiorno di lavoro nella città lombarda, con il quale intrattenne per lunghi anni rapporti
epistolari e professionali. Egli eseguì copie delle sue opere, richiestissime dai collezionisti locali.
Il lavoro più prestigioso e impegnativo di Baschenis fu quello
realizzato per la biblioteca del monastero di San Giorgio Maggiore a Venezia.
Importanti scoperte archivistiche, volte ad illuminare la sua vita e la
sua attività artistica, sono il testamento olografo del pittore;
l'inventario dei suoi beni e della sua collezione di dipinti; la nota
della vendita di quanto conservato nella sua casa-bottega al momento della morte, sopraggiunta il 16 marzo 1677.