Fra’ Giovanni da Fiesole, detto Angelico o Beato
Angelico, nasce a Vicchio del Mugello verso la fine del Trecento. Il suo nome da laico era Guido di Pietro Trosini.
Per molto tempo si è creduto che fosse nato nel 1387, data smentita dal ritrovamento di un documento del 1417, che lo vede
“dipintore” nel “popolo” di San Michele Visdomini, a Firenze.
All’epoca egli non aveva ancora scelto la vita religiosa, ma già dipingeva.
Negli anni successivi alla sua morte, la vita d’uomo di chiesa, la sua devozione per l’arte religiosa hanno portato i posteri a definirlo Angelico e poi Beato, ma non per la Chiesa ufficiale (almeno fino al 1983 – 84).
La definizione della sua data di nascita ha consentito di inquadrare in modo più coerente la sua formazione artistica. Beato Angelico
si forma in ambiente fiorentino, nell'ambiente culturale impegnato nelle dissertazioni sulla prospettiva del Brunelleschi e del Donatello.
(pubblicita' ads A1)
La prima notizia dell’attività come pittore è del 1418, tramite il
pagamento d’una tavola affrescata per la cappella in Santo Stefano al Ponte.
Nel 1423 Guido ha preso i voti e, con il nome di fra’ Giovanni, risulta
impegnato nell’affresco di una croce per l’ospedale di Santa Maria
Nuova. Nel convento di San Domenico a Fiesole, fra’ Giovanni è molto attivo.
Dipinge assiduamente con l’aiuto di scolari, tra i quali anche Zanobi Strozzi.
Le sue opere abbelliscono le maggiori chiese fiorentine, molte tele gli
vengono commissionate da privati. Il Vasari, nella sua biografia, loda
la vita esemplare ed il disinteresse che anima la sua arte, tanto che ogni guadagno va a favore del convento.
Nel 1429 un documento d’atteso pagamento testimonia il suo lavoro per le monache di San Pietro.
Nel 1433 è a Brescia, dove attende ad una “Annunciazione” per Sant’Alessandro.
Lo stesso anno gli viene commissionata, per 190 fiorini, la
realizzazione di un tabernacolo per l’Arte dei Linaioli.
Nel 1436 sembra che egli realizzi la “Deposizione” per Santa Maria al
Tempio, mentre l’anno seguente è la volta di un trittico in una chiesa di Perugia.
Agli stessi anni si fa risalire la decorazione con affreschi della
chiesa di San Marco, passata al convento dei Domenicani e consacrata da
Papa Eugenio IV nel 1443, mentre i lavori sono ancora in corso.
L’opera finisce probabilmente nel 1446, anno nel quale fra’ Giovanni
viene chiamato dal papa a lavorare a Roma.
Qui dipinge una cappella in Vaticano, oggi perduta, e, sotto il
successore di Eugenio IV, Niccolò V, la Cappella Niccolina.
Prima di rientrare a Fiesole, con l’importante incarico di priore,
trascorre del tempo ad Orvieto, dove inizia i lavori nella Cappella di
San Brizio nel Duomo, lasciati incompiuti. Tra il 1449 e il 1451 è, dunque, priore di San Domenico a Fiesole.
Il Vasari riferisce, inoltre, che gli fosse stato prospettato l’incarico
di arcivescovo di Firenze, declinato dall’Angelico per modestia.
E’ probabile che, pochi anni prima di morire, si sia trasferito a Roma per altri lavori.
A Roma difatti si spegne, nel convento di Santa Maria sopra Minerva, nel 1455.
Beato Angelico: Dipinti sulla Madonna, Maria Vergine