Biografia e vita di Antonio Molinari (1902-1995)
Antonio Molinari nasce a Bellinzona nel Canton Ticino (Svizzera) da genitori italiani di Portomaggiore Ferrara
nel 1902 e frequenta le scuole svizzere fino a quando, a sedici anni, si trasferisce a Milano.
Un episodio traumatico della fanciullezza lo aveva reso balbuziente e, grazie al canto lirico, era riuscito a superare quel blocco psicologico.
Col tempo questa bella pratica diventa una passione.
A Milano lavora prima, presso lo stabilimento per la decorazione artistica del vetro e vetrate, poi al laboratorio di scenografia del maestro
Bertini
Intanto, desideroso di imparare tutto sull'arte, frequenta corsi all’Accademia di Brera.
Durante la stagione teatrale 1923-24, viene assunto al Teatro alla Scala come collaboratore di
Nicola Benois.
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Questa prima esperienza da scenografo sarà il punto di partenza di una vita impiegata da un artista a fare il pittore in teatro ed uno
scenografo sulla tela.
Il suo stile particolare nell'approntare le scenografie viene subito notato e viene ingaggiato per tre stagioni consecutive come capo scenografo all’Arena di Verona (1925-1927).
La vita di Antonio Molinari continua nei teatri lirici: nel '32-'34 è al l teatro dell’Opera di Parigi, nel '33 viene assunto al Teatro alla Scala come primo collaboratore di Nicola Benois e Poeretto Bianco, nel '35 è al Teatro San Carlo di Napoli , dal '37
al '39 è al Teatri reale e alle Terme di Caracalla a Roma.
Anche il pittore Antonio Molinari continua il suo cammino e nel '31 ad Avellino inaugura la prima mostra personale presso la Galleria del
Touring Club, espone poi al Salone Municipale di Finale Ligure. Il quotidiano “Roma” ne esalta l’arte dell’acquarello.
Nel 1933 tiene una Personale alla Galleria “Arciboldi” di Milano e nel 1942 una Mostra personale presso il Central Theater di Dresda.
Antonio Molinari durante gli anni della sua formazione e anche quando il successo gli arride si espone con critiche al regime e nel
1936, viene schedato dalla polizia politica come antifascista e la sua abitazione di Milano viene perquisita dalla polizia politica al fine di rinvenire armi.
La perquisizione dà esito negativo, il primo marzo 1944 viene esiliato a Vienna e tornerà in Italia nel 1945.
Il grande concerto di Toscanini dell’11 maggio alla Scala restituisce ad Antonio Molinari il suo ruolo di scenografo presso il Teatro, dove rimarrà fino al 1962.
Riprende il suo lavoro di pittore e nel 1947 organizza una Mostra personale alla Galleria del redentore a Milano ed Il Corriere della Sera
riconosce la sua arte con articoli e commenti lusinghieri.
Ormai Antonio Molinari è pubblicamente considerato un pittore, le sue mostre sono seguite attentamente dai critici d'arte e il famoso
scenografo e pittore Nicola Benois, scrive addirittura un saggio critico su di lui.
Gli anni '50 e '60 passano per l'artista fra il lavoro in teatro, le sue tele e l'insegnamento.
La sua fama lo porta fino a Mosca al Teatro del Bolscioi, nel 1955 e il suo lavoro gli fa incontrare con artisti ed intellettuali quali Dino
Buzzati,
Alberto Savinio,
Pablo Picasso,
Renato Guttuso, con i quali stringe amicizia.
Nel 1971 dipingela scenografia di
la Bohème per il Teatro Covent Garden ed è l'ultimo lavoro per il teatro.
In seguito, fino alla morte avvenuta a Milano il 9 Marzo 1997, Antonio Molinari si dedica interamente alla pittura ed espone per l'ultima
volta nel 1984 alla Galleria Conca del Naviglio di Milano.